ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01309

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 388 del 26/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: CIMADORO GABRIELE
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 26/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI 26/10/2010
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 26/10/2010
PORCINO GAETANO ITALIA DEI VALORI 26/10/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 26/10/2010
Stato iter:
27/10/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/10/2010
Resoconto PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 27/10/2010
Resoconto SACCONI MAURIZIO MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 27/10/2010
Resoconto PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/10/2010

SVOLTO IL 27/10/2010

CONCLUSO IL 27/10/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01309
presentata da
GABRIELE CIMADORO
martedì 26 ottobre 2010, seduta n.388

CIMADORO, PIFFARI, PALADINI, PORCINO. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

la situazione del lavoro in Italia diventa ogni giorno più drammatica;

non basta la crisi economico-finanziaria internazionale, ancora purtroppo in atto, per spiegarne le ragioni, che vanno, invece, individuate nella mancanza di politiche per il lavoro, serie ed efficaci, da parte del Governo in carica;

il «Piano triennale del lavoro», diffuso dal Governo a fine luglio 2010, pone scarsa attenzione ai problemi occupazionali, mentre nel concreto la manovra contenuta nel decreto-legge n. 78 del 2010 sta producendo e continuerà a produrre solo effetti depressivi sull'economia e sull'occupazione;

gli investimenti sono stati cancellati, ad esempio, dai fondi per le aree sottoutilizzate, che dal 2008 ad oggi sono stati «saccheggiati» per più di 27 miliardi di euro, usati come bancomat in gran parte per la copertura di provvedimenti che nulla hanno a che fare con la destinazione originaria dei fondi;

è necessario che il Governo proroghi tutti gli ammortizzatori sociali, inclusa la cassa integrazione in deroga, per il 2011, ma servono urgenti misure strutturali per risollevare la situazione dell'occupazione;

l'Istat ha confermato che il tasso di disoccupazione in Italia, nel secondo trimestre del 2010, è salito all'8,5 per cento, in aumento dell'1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009, senza calcolare i lavoratori in cassa integrazione guadagni;

l'Ocse, nel suo rapporto di fine 2009 sulla disoccupazione, aveva previsto che in Italia, nell'ultima fase del 2010, la disoccupazione sarebbe arrivata al 10,5 per cento e tutto lascia pensare che ci si arriverà se il Governo non interviene immediatamente;

il che significa che in alcune aree del Paese, specie nel Mezzogiorno, si toccheranno punte di disoccupazione vicino al 30 per cento della popolazione attiva, con la regione Campania in testa all'orribile classifica;

i dati sul tasso di disoccupazione «reale», se possibile, sono ancora peggiori delle previsioni Ocse, secondo le cifre riportate dalla Banca d'Italia nel suo bollettino economico: la disoccupazione reale sarebbe, infatti, all'11,5 per cento nel secondo trimestre del 2010. Il Ministro interrogato si è affrettato a definire «esoterico» questo dato, ma purtroppo non è immaginabile renderlo innocuo con una semplice battuta e per giunta poco istituzionale;

dopo i 528 mila posti di lavoro distrutti negli ultimi due anni, sono così a rischio altri 246 mila posti di lavoro. I più svantaggiati sono sempre i giovani, le donne, le basse professionalità, gli immigrati, oltre ai lavoratori con contratti temporanei o atipici, i lavoratori del Mezzogiorno, come si è già detto, e coloro che hanno già perso un'occupazione;

la situazione dei giovani è drammatica, perché quasi un giovane su tre in Italia è disoccupato. Nel secondo trimestre del 2010 l'Istat segnala che il tasso di disoccupazione dei giovani di 15-24 anni raggiunge il 27,9 per cento, il dato peggiore dell'ultimo decennio;

dal primo trimestre del 2009, nonostante un incremento del numero di occupati, il tasso di occupazione degli stranieri continua a ridursi, posizionandosi al 63,6 per cento, rispetto al 65,2 per cento nel secondo trimestre 2009;

molte, troppe, sono le aziende in crisi in Italia, che, se il Governo non interverrà con misure strutturali e non solo una tantum e a macchia di leopardo, chiuderanno o delocalizzeranno la produzione, producendo nuova disoccupazione e danni all'economia reale del Paese;

molte imprese, che fino ad ora sono riuscite a destreggiarsi con la cassa integrazione, stanno ora iniziando a ristrutturarsi con inevitabili tagli all'occupazione;

in Campania le aziende in crisi sono 604 e ben 12.170 i lavoratori a rischio. Rischiano di chiudere i cantieri navali di Castellammare di Stabia, i più antichi d'Italia, con conseguenze preoccupanti per l'indotto, in una città che già vive una crisi dell'occupazione senza precedenti. Stessa sorte potrebbe toccare ai cantieri di Palermo, se non migliora la situazione di Fincantieri;

non migliore è la situazione occupazionale in Lombardia, dall'altra parte d'Italia, dove nella sola provincia di Bergamo entro la fine del 2010 ci sarà una riduzione del lavoro dipendente pari a 5.280 unità (dati del servizio documentazione economica e osservatori della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Bergamo). Stanno chiudendo le Fonderie Valbrem, che occupano 117 lavoratori (si veda l'agenzia stampa Agi del 18 ottobre 2010), che vanno ad aggiungersi alla crisi delle altre aziende della provincia: dalla San Pellegrino, alla Manifattura valbrembana, alla Brembana macchine, alla Lavanderia Fontanella. Senza contare i 495 posti di lavoro già persi nell'area limitrofa (fonte osservatorio crisi occupazionale Cgil), dove si sono verificate, tra le altre, le chiusure degli impianti delle ben più note Tenaris Dalmine e Indesit;

le parole dell'amministratore delegato della Fiat, pronunciate solo pochi giorni fa in una nota trasmissione televisiva, non fanno ben sperare, dopo l'annunciata chiusura di due stabilimenti, quello di Termini Imerese, 1.400 lavoratori più 500 dell'indotto, e quello della Cnh di Imola, 550 lavoratori compreso l'indotto;

difficile è la situazione occupazionale in Telecom, che ha previsto 13 mila esuberi entro fine 2012, ma anche nelle aziende dell'indotto le cose non vanno bene: la Ciet, oltre mille dipendenti in Italia, ad esempio, per molti mesi non ha pagato gli stipendi ai lavoratori, mentre sono in pericolo i 2.000 addetti in tutta Italia della Sielte;

precaria è la situazione occupazionale della Tirrenia in via di cessione, degli operai della Merloni e dei lavoratori dell'indotto, di quelli della Glaxo, che ha annunciato che chiuderà a fine 2010 il centro ricerca di Verona che impiega 410 scienziati e 150 addetti ai servizi, di quelli della Vinyls di Porto Torres, i cui operai hanno a lungo occupato l'isola dell'Asinara, ormai nota come l'isola dei cassintegrati, della Bialetti, che delocalizza; dei lavoratori dell'Eutelia/Agile, la cui vicenda è tristemente nota a tutti;

questo brutto elenco è molto lungo e non basterebbero decine di pagine per contenerlo -:

quali iniziative per interventi strutturali a favore dell'occupazione il Ministro interrogato intenda assumere alla luce di quanto descritto dalla presente interrogazione.(3-01309)