ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01291

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 385 del 19/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: OCCHIUTO ROBERTO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO
Data firma: 19/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLETTI GIAN LUCA UNIONE DI CENTRO 19/10/2010
LIBE' MAURO UNIONE DI CENTRO 19/10/2010
COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO 19/10/2010
CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO 19/10/2010
NARO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 19/10/2010
VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO 19/10/2010
SCANDEREBECH DEODATO UNIONE DI CENTRO 19/10/2010
FORMISANO ANNA TERESA UNIONE DI CENTRO 19/10/2010
RUGGERI SALVATORE UNIONE DI CENTRO 19/10/2010
RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 19/10/2010
MEREU ANTONIO UNIONE DI CENTRO 19/10/2010
DIONISI ARMANDO UNIONE DI CENTRO 19/10/2010
MONDELLO GABRIELLA UNIONE DI CENTRO 19/10/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 19/10/2010
Stato iter:
20/10/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/10/2010
Resoconto OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO
 
RISPOSTA GOVERNO 20/10/2010
Resoconto VITO ELIO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
REPLICA 20/10/2010
Resoconto OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/10/2010

SVOLTO IL 20/10/2010

CONCLUSO IL 20/10/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01291
presentata da
ROBERTO OCCHIUTO
martedì 19 ottobre 2010, seduta n.385

OCCHIUTO, GALLETTI, LIBÈ, COMPAGNON, CICCANTI, NARO, VOLONTÈ, SCANDEREBECH, ANNA TERESA FORMISANO, RUGGERI, RAO, MEREU, DIONISI e MONDELLO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

nel primo semestre del 2010 le imprese cessate operanti nel settore edilizio hanno superato quota 30 mila, mentre le aperture di procedure concorsuali sono progressivamente aumentate da 334 nel primo trimestre a 650 nel secondo trimestre del 2010;

secondo i dati dell'Ance, l'Associazione nazionale dei costruttori edili, il mercato nazionale si è bloccato e la crisi di liquidità, dovuto all'elevata dilazione dei pagamenti, sta causando la chiusura delle aziende: basti pensare che ci sono stati ben sei cali consecutivi trimestrali dell'indice della produzione nelle costruzioni, con un fatturato sceso del 10,8 per cento nel 2009 e 200 mila posti di lavoro tagliati nel biennio 2008-2009;

la prima causa del default sarebbe legata a problemi finanziari più che economici: le imprese di costruzioni vantano crediti per 14 miliardi di euro, con il 35 per cento dei ritardi nei pagamenti che superano i diciotto mesi. Il ritardo non è riferito unicamente ai pagamenti dei committenti pubblici: anche i privati, infatti, fanno registrare ritardi di oltre un anno, ammesso che paghino realmente;

le imprese sono, pertanto, costrette a chiedere anticipazioni alle banche, che, quando vengono date, hanno comunque un costo che ricade sulle medesime imprese;

a questa situazione si aggiungono gli effetti della manovra economica estiva sui pagamenti ed investimenti degli enti locali ai fini del rispetto del patto di stabilità interno, che ha strozzato ancor di più il mercato;

rispetto agli impegni del Governo si segnala che: dei 12 miliardi deliberati dal Cipe nel 2009 per grandi e piccole opere è stato fatto pochissimo, non si registrano miglioramenti dal punto di vista della semplificazione degli adempimenti normativi e il piano casa è fermo per i veti burocratici incrociati di regioni e comuni;

per il presidente dell'Ance, l'entrata in vigore della direttiva europea, che fissa in sessanta giorni il termine entro cui la pubblica amministrazione deve effettuare i pagamenti, non risolverebbe i problemi, perché avrebbe un effetto devastante sui conti pubblici; meglio sarebbe individuare altre formule, quale, per esempio l'intervento della Cassa depositi e prestiti, che potrebbe fornire le anticipazioni sui crediti e le garanzie alle imprese in crisi di liquidità -:

se non ritenga di individuare, anche in vista dell'imminente sessione di bilancio, idonei strumenti volti a risollevare un comparto che registra solo problemi di liquidità non ad esso imputabili e che riveste un'importanza centrale quale leva per il rilancio economico del Paese.
(3-01291)