ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01287

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 385 del 19/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: PALAGIANO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 19/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MURA SILVANA ITALIA DEI VALORI 19/10/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 19/10/2010
Stato iter:
20/10/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/10/2010
Resoconto PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 20/10/2010
Resoconto FAZIO FERRUCCIO MINISTRO - (SALUTE)
 
REPLICA 20/10/2010
Resoconto PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/10/2010

SVOLTO IL 20/10/2010

CONCLUSO IL 20/10/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01287
presentata da
ANTONIO PALAGIANO
martedì 19 ottobre 2010, seduta n.385

PALAGIANO e MURA. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

a sette mesi dall'approvazione della legge 15 marzo 2010, n. 38, recante «Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore», lo stato di attuazione è ancora fermo «al palo» e la sua applicazione sul territorio non è ancora praticamente mai iniziata;

si ricorda che detta legge, dopo un anno e mezzo di esame parlamentare, è stata approvata definitivamente e all'unanimità da tutti i gruppi parlamentari e dovrebbe consentire finalmente a cittadini che hanno bisogno di poter accedere alla medicina palliativa e alla terapia del dolore;

ogni anno 150.000 italiani malati hanno bisogno di accedere al programma delle cure palliative e non hanno i punti di riferimento di strutture e di centri di assistenza. Ci sono tante famiglie che si trovano spesso sole di fronte ai delicati risvolti affettivi e psicologici che comporta la cura di un malato terminale, potendo solo garantire, di fronte alle carenze delle istituzioni, una sorta di «welfare fai da te»;

la legge n. 38 del 2010, seppur migliorabile in diversi suoi aspetti, rappresenta comunque un «atto di civiltà». Si ricorda che il nostro Paese è tra i più arretrati in Europa rispetto alle garanzie di accesso alla medicina palliativa e al diritto a non soffrire. Con questa legge, l'accesso alle cure palliative e alle terapie del dolore viene finalmente riconosciuto come un diritto per assicurare la dignità della persona umana e ne viene garantita l'uniformità delle prestazioni su tutto il territorio nazionale;

il 5 ottobre 2010 Il Sole 24 ore ha pubblicato un'indagine con il centro studi Mundipharma e Fadoi (la federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti) su 135 reparti di medicina generale, al fine di verificare lo stato di attuazione della legge;

l'indagine traccia un primissimo bilancio della legge piuttosto negativo. Entro fine giugno 2010 Governo e regioni dovevano individuare i requisiti minimi e le modalità organizzative necessari per l'accreditamento delle strutture di assistenza ai malati in fase terminale e delle unità di cure palliative e della terapia del dolore domiciliari presenti in ciascuna regione, con lo scopo di definire la rete per le cure palliative e la rete per la terapia del dolore, con particolare riferimento ad adeguati standard strutturali qualitativi e quantitativi. Andavano, altresì, indicate le strutture e le figure professionali che vi dovrebbero lavorare. Di tutto ciò non vi è praticamente traccia;

entro fine settembre 2010 il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca doveva dare vita a percorsi formativi e a un master ad hoc sulle cure palliative e la terapia del dolore per medici e personale sanitario. Ma finora non si è visto praticamente nulla;

la nuova legge ha, inoltre, semplificato le procedure per la prescrizione da parte dei medici delle medicine anti-dolore e degli oppioidi per alleviare le sofferenze dei malati terminali o dei pazienti cronici;

nonostante si tratti, quindi, di farmaci indispensabili per alleviare le sofferenze ad almeno 250 mila malati terminali e a milioni di pazienti cronici, gli oppioidi prescritti sono cresciuti in maniera estremamente modesta: solo l'8 per cento in più rispetto al passato, e comunque nettamente indietro rispetto ai consumi di altri Paesi europei;

così come risultano ancora troppo pochi gli ospedali che stanno rispettando l'obbligo previsto dalla legge n. 38 del 2010 di riportare all'interno della cartella clinica, in uso presso tutte le strutture sanitarie, le caratteristiche del dolore rilevato e della sua evoluzione nel corso del ricovero, nonché la tecnica antalgica e i farmaci utilizzati -:

quali iniziative si intendano intraprendere per accelerare l'attuazione della legge n. 38 del 2010, ancora praticamente inapplicata, seppure attesa da migliaia di malati che hanno necessità di poter accedere al programma delle cure palliative e delle terapie del dolore e di poter contare su adeguate strutture ed efficaci servizi alla persona.(3-01287)