ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01220

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 367 del 14/09/2010
Firmatari
Primo firmatario: CALEARO CIMAN MASSIMO
Gruppo: MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Data firma: 14/09/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • RAPPORTI CON IL PARLAMENTO
Attuale delegato a rispondere: RAPPORTI CON IL PARLAMENTO delegato in data 14/09/2010
Stato iter:
15/09/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/09/2010
Resoconto CALEARO CIMAN MASSIMO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 15/09/2010
Resoconto VITO ELIO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
REPLICA 15/09/2010
Resoconto CALEARO CIMAN MASSIMO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/09/2010

SVOLTO IL 15/09/2010

CONCLUSO IL 15/09/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01220
presentata da
MASSIMO CALEARO CIMAN
martedì 14 settembre 2010, seduta n.367

CALEARO CIMAN. -
Al Ministro per i rapporti con il Parlamento.
- Per sapere - premesso che:

il 4 maggio 2010 l'onorevole Claudio Scajola si è dimesso dal ruolo di Ministro dello sviluppo economico, in seguito alle accuse sui suoi rapporti con una «cricca» di immobiliaristi dediti ad affari immobiliari poco leciti. Il giorno successivo alle dimissioni il Presidente del Consiglio dei ministri ha assunto l'incarico ad interim e da allora, dopo più di quattro mesi, di quel ministero non si è avuta alcuna notizia;

nonostante lo stesso Presidente del Consiglio dei ministri avesse all'epoca garantito una nomina dopo soli sette giorni, nessun passo in avanti è stato fatto in merito alla sostituzione di Scajola;

un'attesa vana, consumata nel palazzo tra annunci ambigui, tentativi grotteschi, promesse inevase. Un'attesa cara, pagata dall'Italia al prezzo di una crisi economica e occupazionale gravissima;

ci si chiede come ciò sia possibile in una grande democrazia industriale, impegnata a fronteggiare l'anno più nero dell'industria italiana, nel cuore di una recessione di cui non si vede l'uscita e rispetto ad un ministero strategico per la tenuta del sistema-Paese nel suo complesso e che gioca un ruolo di primo piano nel sostegno alle imprese;

la lentezza decisionale del Governo comporta, infatti, delle pesanti conseguenze;

secondo Movimprese, nel secondo trimestre del 2010 (e dunque in piena coincidenza con l'interim) le aziende italiane che hanno portato i libri in tribunale per fallimento sono aumentate a 3.505, contro le 2.897 dello stesso periodo del 2009. E secondo un report diffuso dallo stesso Ministero dello sviluppo economico a metà agosto 2010, i «tavoli» di crisi aziendale aperti presso il ministero, nei primi otto mesi del 2010, sono passati da 100 a 170;

prima dell'estate 2010, poi, è cominciato un silenzioso smembramento dello stesso ministero. La manovra 2011 gli ha sottratto 900 milioni di fondi di dotazione. I fondi dell'Unione europea e per le aree sottoutilizzate sono stati trasferiti al Ministero per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale. I circa 800 milioni di fondi per il turismo sono passati direttamente sotto la gestione del Ministero per il turismo stesso. L'Istituto per la promozione industriale è stato soppresso e il 24 giugno 2010 150 imprenditori, che avevano vinto il bando per le agevolazioni previste dal programma «Industria 2015», non hanno visto un solo euro, tanto da indirizzare una lettera al Presidente del Consiglio dei ministri;

anche nelle più alte sedi istituzionali è stata nettamente segnalata l'esigenza di arrivare ad una conclusione in tempi brevi, sottolineando, altresì, la necessità di individuare un candidato imparziale;

un'altra poltrona è ancora vuota: da oltre due mesi non viene scelto il presidente della Consob, che dovrebbe sostituire Lamberto Cardia, che il 28 giugno 2010 ha lasciato dopo 13 anni il vertice della Commissione di controllo sulle società e la borsa. Altra posizione «apicale», che una grande nazione capitalista alle prese con fibrillazioni finanziarie e tracolli di mercato non dovrebbe permettersi di lasciare sguarnita;

anche Confindustria chiede a gran voce la nomina del nuovo Ministro dello sviluppo economico. L'appello arriva direttamente dal presidente della confederazione degli industriali, Emma Marcegaglia. La Marcegaglia ha chiesto che la nomina del nuovo capo del Ministero dello sviluppo economico sia effettuata senza esitazione «entro pochi giorni», poiché in questa fase così delicata è essenziale che il posto non resti vacante -:

quali siano gli orientamenti del Governo rispetto alle due nomine di cui sopra, trattandosi di cariche di primaria importanza per lo sviluppo del Paese, ponendo così fine ad una situazione di incertezza e caos che sta creando non pochi problemi sia a livello di immagine pubblica, che a livello economico. (3-01220)
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

finanziamento pubblico

ministro

politica di sostegno

potere di nomina

sviluppo industriale

turismo