ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01191

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 355 del 20/07/2010
Firmatari
Primo firmatario: DE POLI ANTONIO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO
Data firma: 20/07/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO 20/07/2010
VIETTI MICHELE GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 20/07/2010
RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 20/07/2010
CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO 20/07/2010
NARO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO 20/07/2010
VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO 20/07/2010
GALLETTI GIAN LUCA UNIONE DI CENTRO 20/07/2010
LIBE' MAURO UNIONE DI CENTRO 20/07/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 20/07/2010
Stato iter:
21/07/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 21/07/2010
Resoconto DE POLI ANTONIO UNIONE DI CENTRO
 
RISPOSTA GOVERNO 21/07/2010
Resoconto VITO ELIO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
REPLICA 21/07/2010
Resoconto DE POLI ANTONIO UNIONE DI CENTRO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 21/07/2010

SVOLTO IL 21/07/2010

CONCLUSO IL 21/07/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01191
presentata da
ANTONIO DE POLI
martedì 20 luglio 2010, seduta n.355

DE POLI, COMPAGNON, VIETTI, RAO, CICCANTI, NARO, VOLONTÈ, GALLETTI e LIBÈ. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

la legge 31 luglio 1997, n. 249, recante «Istituzione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo», all'articolo 3, comma 5, prevede espressamente che: «Le concessioni relative alle emittenti radiotelevisive in ambito nazionale devono consentire l'irradiazione dei programmi secondo i criteri tecnici stabiliti nell'articolo 2, comma 6, e comunque l'irradiazione del segnale in un'area geografica che comprenda almeno 1'80 per cento del territorio e tutti i capoluoghi di provincia. Le concessioni relative alle emittenti radiofoniche in ambito nazionale devono consentire l'irradiazione del segnale in un'area geografica che comprenda almeno il 60 per cento del territorio e tutti i capoluoghi di provincia. Il piano nazionale di assegnazione delle frequenze riserva almeno un terzo dei programmi irradiabili all'emittenza televisiva locale e, di norma, il 70 per cento dei programmi irradiabili all'emittenza radiofonica in ambito locale»;

la delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 181/09/CONS, recante criteri per la completa digitalizzazione delle reti televisive terrestri, prevede nell'ambito dell'allegato A, al punto 6, che la stessa Autorità intende implementare i seguenti aspetti: «a) per consentire un pieno, efficiente e pluralistico utilizzo della risorsa radioelettrica è necessario prevedere l'uso della tecnica SFN (Single Frequency Network), già sperimentata con successo nella regione Sardegna, al fine di pianificare il maggior numero di reti televisive possibili in ogni area territoriale, da suddividere tra reti nazionali e reti locali. Di esse un terzo è riservato, secondo la normativa vigente, a emittenti televisive locali. Il piano di assegnazione dovrebbe prevedere 21 reti nazionali con copertura approssimativamente pari all'80 per cento del territorio nazionale da destinare al DV-T, ed ulteriori 4 reti nazionali sarebbero utilizzate per servizi DVB-H»; e ancora: «b) La conversione delle esistenti reti televisive locali analogiche in reti digitali pianificate, dovrà essere necessariamente effettuata nel rispetto delle previsioni normative che prevedono, come sopra detto, l'assegnazione di almeno un terzo delle risorse trasmissive disponibili a tale comparto. Ciò comporta che regole di conversione analoghe a quelle previste per le reti delle emittenze nazionali si applicano anche alle reti delle emittenti locali, con l'obbligo della restituzione delle frequenze all'atto dello switch-off e dell'utilizzo di reti digitali frequenziali»;

in data 28 giugno 2010 l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha pubblicato la delibera n. 300/10/CONS relativa al piano nazionale di assegnazione delle frequenze per il servizio di radiotelevisione televisiva terrestre in tecnica digitale (PNAF) che all'allegato 2, con riferimento al paragrafo 3.5 (metodologia di pianificazione delle reti locali) riporta espressamente che «la scelta delle frequenze pianificabili sull'intera area tecnica o a livello sub-regionale o provinciale è stata effettuata tenendo conto dei vincoli di coordinamento internazionale e della presenza di allotment coordinati a Ginevra 2006. L'obiettivo principale è stato quello di garantire la pianificazione di almeno 13 multiplex a copertura regionale nelle regioni della Pianura Padana (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Friuli) che sono le più critiche in termini di orografia e coordinamento internazionale»;

in base alle decisioni assunte nella Conferenza di Ginevra del 2006, nell'ambito della fascia adriatica delle aree tecniche 5-6-7, ovvero l'Emilia-Romagna, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, sono stati assegnati all'Italia i seguenti canali: 5, 8, 9, 24, 25, 26, 30, 32, 36, 37, 38, 40, 42, 44, 47, 48, 49, 50, 52, 54, 55, 56, 58, 60, 62, 63, 65;

i canali non assegnati all'Italia, nell'ambito delle decisioni assunte nella Conferenza di Ginevra del 2006, sempre avendo riguardo alle aree tecniche 5-6-7, ovvero l'Emilia-Romagna, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, sono: il 6 (assegnato alla Slovenia); il 21 (assegnato alla Slovenia), il 22 (assegnato alla Slovenia); il 23 (assegnato alla Croazia), il 27 (assegnato alla Slovenia); il 28 (assegnato alla Croazia), il 29 (assegnato alla Croazia), il 31 (assegnato alla Slovenia), il 33 (assegnato alla Slovenia), il 34 (assegnato alla Croazia), il 35 (assegnato alla Slovenia), il 39 (assegnato alla Croazia), il 41 (assegnato alla Slovenia), il 43 (assegnato alla Croazia), il 45 (assegnato alla Croazia), il 46 (assegnato alla Croazia), il 51 (assegnato alla Slovenia), il 53 (assegnato alla Croazia), il 57 (assegnato alla Croazia), il 59 (assegnato alla Slovenia), il 61 (assegnato alla Croazia), il 64 (assegnato alla Slovenia), il 66 (assegnato alla Slovenia), il 67 (assegnato alla Slovenia), il 68 (assegnato alla Croazia);

l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nell'ambito del già citato piano nazionale di assegnazione delle frequenze per il servizio di radiotelevisione televisiva terrestre in tecnica digitale, all'allegato 1, prevede la realizzazione di 25 reti nazionali che, in relazione alle aree tecniche del Nord-Est 5-6-7, determina una tipologia di assegnazione tale per cui tutti i canali attribuiti finiscono per essere destinati all'emittenza nazionale, con l'unica eccezione dei canali 62, 63 e 65 che, presumibilmente, potrebbero essere destinati, in linea con gli orientamenti emergenti a livello europeo, ai servizi di telefonia mobile;

ciò appare particolarmente grave e preoccupante poiché in questo modo non risulterebbe rispettata la riserva di almeno un terzo dei programmi irradiabili all'emittenza televisiva locale, in difformità da quanto previsto dalla legge 31 luglio 1997, n. 249, nonché della delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 181/09/CONS;

inoltre, si rileva che mentre la riserva di almeno un terzo dei programmi irradiabili all'emittenza televisiva locale sia prevista espressamente dalla legge, non esiste alcun atto normativo di rango primario o secondario che disponga espressamente che le reti nazionali debbano essere necessariamente in numero di 25;

appare quanto mai chiaro che la situazione descritta dalla presente interrogazione non fa altro che avvantaggiare la posizione delle emittenti televisive nazionali, che potrebbero ottenere più reti rispetto a quelle attualmente possedute in analogico;

se si intendesse comunque mantenere 25 reti televisive nazionali, il Governo, e segnatamente il Ministero dello sviluppo economico al quale spettano le attività di coordinamento delle frequenze in sede internazionale e le competenze sulle modifiche del piano nazionale di ripartizione delle frequenze, potrebbe adottare gli opportuni provvedimenti nei confronti degli Stati della Slovenia e della Croazia, al fine di coordinare ulteriori 13 risorse frequenziali (in questo modo si determinerebbero 25 reti nazionali e 13 locali, ovvero più un terzo rispetto a 25, per un totale di 38 canali tra nazionali e locali) nell'area del Nord-Est per un utilizzo da parte dell'Italia che sia tale da rendere attuabile anche nelle aree tecniche 5, 6 e 7 il piano nazionale di assegnazione delle frequenze per il servizio di radiotelevisione televisiva terrestre in tecnica digitale recentemente approvato dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con l'effettiva riserva prevista dalla legge di un terzo dei programmi irradiabili all'emittenza televisiva locale ad oggi non prevista dal suddetto piano;

non si comprendono i motivi per i quali l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni abbia deciso di pianificare comunque 25 reti nazionali, quando appare decisamente evidente che nelle citate aree tecniche 5-6-7 relative alla fascia adriatica del Nord-Est, ma anche in tutto il territorio nazionale, erano pianificabili al massimo 18 reti nazionali, in modo tale da garantire la riserva di un terzo (ovvero 9 frequenze coordinate) all'emittenza locale -:

se non ritenga di assumere le iniziative di competenza in relazione alla situazione descritta in premessa, che, ad avviso degli interroganti, reca un palese danno all'emittenza locale, e nei confronti degli Stati della Slovenia e della Croazia, al fine di coordinare, prima dell'assegnazione definitiva delle frequenze, il piano nazionale di assegnazione delle frequenze per il servizio di radiotelevisione televisiva terrestre in tecnica digitale recentemente approvato dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con l'effettiva riserva prevista dalla legge di un terzo dei programmi irradiabili all'emittenza televisiva locale.
(3-01191)
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 1997 0249

EUROVOC :

pianificazione nazionale

rete locale

telecomunicazione

televisione