MISITI e LO MONTE. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:
l'Anas, con provvedimento dei giorni scorsi, ha revocato la concessione per la gestione delle autostrade siciliane al Cas (Consorzio per le autostrade siciliane), senza alcun accordo con il presidente della regione, il quale, sorpreso dall'atto, lo ha definito «uno scippo»;
il suddetto consorzio gestisce 300,5 chilometri di autostrade dell'isola, concepite, progettate e realizzate secondo parametri ormai in disuso con materiali che, per il passare del tempo e la diminuita «resistenza a fatica», necessitano di grandi investimenti per le manutenzioni straordinarie, che diventano sempre più rifacimenti completi delle strutture con costi di materiali e personale del tutto eccezionali rispetto alle normali autostrade. Tutto ciò implica, inoltre, una manutenzione ordinaria più diffusa e costosa;
il personale dipendente del Cas è costituito da circa 500 addetti e, gestendo una tale infrastruttura con pedaggio, non può essere paragonato al personale dell'Anas, che si occupa di un numero di chilometri molto più alto di strade non pedaggiate e che, quindi, è soggetto a parametri di gestione incommensurabilmente più modesti;
è noto pure, basta percorrerle, che le strade attualmente gestite dall'Anas in Sicilia non rispettano quasi mai gli standard stradali ed autostradali italiani. Si potrebbero, infatti, enumerare più di mille difetti da attribuire a questa gestione;
è pure evidente che essendo Anas il «concedente» per conto dello Stato e anche il «concessionario», si configuri, secondo gli interroganti, un chiaro conflitto di interessi. Ciò comporterà nel prossimo futuro una divisione nelle competenze tra l'ente concedente, che potrebbe essere interno al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e il concessionario Anas, che, superato il monopolio, dovrà competere nel libero mercato per la gestione sia delle strade nazionali che delle autostrade;
lo scenario sopra descritto non garantisce che Anas migliori le prestazioni svolte dal Cas, ma una possibile garanzia per i cittadini siciliani potrebbe venire dalla collaborazione più stretta tra Stato e regione. Ciò consentirebbe di migliorare la gestione delle autostrade siciliane, raggiungendo con la minima spesa gli standard di efficienza delle altre autostrade italiane -:
quali siano le iniziative che intenda assumere il Governo per sanare questa inspiegabile frattura tra Anas e regione Sicilia, avvenuta nel momento di maggiore collaborazione che la regione portava avanti per rendere l'Anas Sicilia protagonista delle realizzazioni di infrastrutture stradali con i fondi regionali, e quale sarà, qualora non si ponesse rimedio ad un atto che, ad avviso degli interroganti, è precipitoso, il futuro dei lavoratori, visto che una delle motivazioni addotte nel provvedimento citato in premessa sarebbe proprio l'eccesso di personale. (3-01177)