ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01128

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 337 del 15/06/2010
Firmatari
Primo firmatario: GRAZIANO STEFANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/06/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2010
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2010
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2010
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2010
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2010
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2010
CUOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2010
MAZZARELLA EUGENIO PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2010
CIRIELLO PASQUALE PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2010
SARUBBI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2010
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2010
PICIERNO PINA PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2010
PICCOLO SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2010
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2010
IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2010
VACCARO GUGLIELMO PARTITO DEMOCRATICO 15/06/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 15/06/2010
Stato iter:
16/06/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/06/2010
Resoconto GRAZIANO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 16/06/2010
Resoconto VITO ELIO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
REPLICA 16/06/2010
Resoconto GRAZIANO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 16/06/2010

SVOLTO IL 16/06/2010

CONCLUSO IL 16/06/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01128
presentata da
STEFANO GRAZIANO
martedì 15 giugno 2010, seduta n.337

GRAZIANO, BRATTI, MARAN, LENZI, QUARTIANI, GIACHETTI, CENNI, CUOMO, MAZZARELLA, CIRIELLO, SARUBBI, MARIANI, PICIERNO, PICCOLO, BOSSA, IANNUZZI e VACCARO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania è, più che un miracolo, solo un risultato alla prova dei fatti;

ai sensi dell'articolo 11, comma 1, del decreto-legge n. 195 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 26 del 2010, ai presidenti delle province della regione Campania dal 1o gennaio 2010 fino al 30 settembre 2010 sono attribuite, in deroga alle norme del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000, le funzioni e i compiti spettanti agli organi provinciali in materia di programmazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti da organizzarsi per ambiti territoriali nel contesto provinciale e per distinti segmenti delle fasi del ciclo di gestione dei rifiuti;

al comma 2 del medesimo articolo, le amministrazioni provinciali subentrano nei contratti in corso con soggetti privati che svolgono le attività di raccolta, trasporto, trattamento, smaltimento ovvero recupero dei rifiuti;

a seguito delle audizioni e dei sopralluoghi compiuti dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nei territori interessati è emerso, con drammatica evidenza, che la provincializzazione dei rifiuti nella regione risulta inefficace, essendo la debolezza strutturale e la deresponsabilizzazione dei comuni ostacoli all'effettivo decollo di un servizio efficiente e un limite gravoso alla vulnerabilità del territorio, anche nei riguardi della criminalità organizzata;

a complicare la situazione, persiste, con preoccupante attualità, il problema dell'esaurimento delle discariche. Questa loro capacità a tempo determinato è tale che si possa provvedere alla raccolta dei rifiuti solo per alcuni anni. Senza l'avvio di una seria e credibile azione di riduzione, di recupero e di riciclo dei rifiuti su tutto il territorio della regione e la progettazione di nuove discariche e ulteriori termovalorizzatori, oltre a quello di Acerra, si rischia di tornare alla situazione emergenziale originaria, che ha generato il problema dei rifiuti nella regione, se non ad una situazione peggiore alla precedente. Il deficit strutturale degli impianti esistenti e in funzione non è tale da assicurare il soddisfacimento delle esigenze reali;

sul punto, l'articolo 10, comma 3, del citato decreto-legge n. 195 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 26 del 2010, prevede che i siti e gli impianti di cui all'articolo 9 del decreto-legge n. 90 del 2008, possano essere estesi nei territori adiacenti ricompresi nell'ambito di competenza di altri enti locali;

sullo specifico tema del limite degli impianti si sono concentrate le motivazioni che hanno portato di recente la Corte di giustizia dell'Unione europea a condannare l'Italia al mancato rispetto degli obblighi comunitari in materia. L'attuazione del ciclo dei rifiuti nella regione è stata oggetto anche della visita ad aprile 2010 della Commissione per le petizioni del Parlamento europeo -:
alla luce delle difficoltà segnalate e per evitare di compromettere la già precaria situazione complessiva, quali iniziative urgenti il Ministro interrogato ritenga opportuno di avviare al fine di ottimizzare l'utilizzo del territorio campano in linea con le esigenze ambientali e di salute pubblica, nonché per mettere gli enti locali coinvolti nella condizione di operare, con continuo senso di responsabilità istituzionale, all'avvio a regime della funzionalità dell'intero ciclo dei rifiuti e del sistema impiantistico previsto dalla normativa in materia. (3-01128)
Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

CAMPANIA

EUROVOC :

Corte di giustizia CE

deposito dei rifiuti

eliminazione dei rifiuti

ente locale

gestione dei rifiuti

protezione dell'ambiente

riciclaggio dei rifiuti

rifiuti

sanita' pubblica

traffico illecito