GHIZZONI, FRANCESCHINI, MARAN, VILLECCO CALIPARI, BOCCIA, LENZI, BACHELET, COSCIA, DE BIASI, DE PASQUALE, DE TORRE, FIORONI, LEVI, LOLLI, MAZZARELLA, NICOLAIS, PES, PICIERNO, ROSSA, ANTONINO RUSSO, SIRAGUSA, QUARTIANI e GIACHETTI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
con una politica in controtendenza rispetto agli altri Paesi dell'Unione europea che destinano ingenti risorse al sistema di istruzione universitario, nella legge 23 dicembre 2009, n. 191 (legge finanziaria 2010), lo stanziamento complessivo per la missione «istruzione universitaria» è pari a 7.902,3 milioni di euro, con una riduzione di ben 652,7 milioni di euro (-8,3 per cento) rispetto alle previsioni assestate del bilancio 2009;
già nella legge 22 dicembre 2008, n. 203 (legge finanziaria 2009), lo stanziamento complessivo per la missione «istruzione universitaria» era pari a 8.549,3 milioni di euro (pari al 15,4 per cento dello stanziamento del ministero), con una riduzione di ben 133,5 milioni di curo (-1,5 per cento) rispetto al bilancio 2008;
all'interno del programma «sistema universitario e formazione post-universitaria», il fondo per il finanziamento ordinario (ffo) delle università (cap. 1694) - finalizzato, tra l'altro, al pagamento di stipendi, delle utenze e di tutte le spese correnti delle università - ha una dotazione di 6.256,4 milioni di euro e registra un decremento di ben 678,8 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2009;
a parziale accoglimento di quanto contestato dal mondo universitario e dai suoi organi di rappresentanza ed in seguito alle denunce sugli effetti della politica dei tagli sollevate dall'opposizione, con una modifica approvata nel corso dell'esame del disegno di legge finanziaria per l'anno 2010 alla Camera dei deputati, il Governo ha destinato 400 milioni di euro derivanti dall'applicazione dello «scudo fiscale» (istituito dal decreto-legge 1
o luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, «Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini») a limitato reintegro della dotazione finanziaria del fondo per il finanziamento ordinario. Al netto di tale integrazione, il fondo per il finanziamento ordinario risulta decurtato del 3,72 per cento delle risorse rispetto all'assestato 2009, pari a 278,8 milioni di euro;
il fondo per il finanziamento ordinario, in attuazione dell'articolo 66, comma 13, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 (Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria), era stato già ridotto di 63,5 milioni di euro per il 2009, di 190 milioni di euro per il 2010, di 316 milioni di euro per il 2011, di 417 milioni di euro per il 2012 e di 455 milioni di euro a partire dal 2013, per un totale di 1,4 miliardi di euro in un quinquennio;
il suddetto fondo, in attuazione dell'articolo 5 del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126 (Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie), è decurtato del 6,85 per cento, pari a oltre 467 milioni di euro, per dare copertura all'esenzione ici prima casa anche per gli immobili di pregio;
tutto ciò a triste conferma della politica di disimpegno colpevolmente assunta dal Governo nei confronti dei sistema universitario - volano di crescita del Paese - che, sottoposto al draconiano regime dei progressivi tagli lineari al fondo di finanziamento ordinario, rischia il dissesto finanziario, con conseguenze negative per il futuro delle giovani generazioni e del Paese;
ad oggi - cioè quasi a metà dell'esercizio finanziario - non sono noti i criteri e i parametri per il riparto delle risorse agli atenei, mentre nel corso dell'ultima assemblea della Conferenza dei rettori delle università italiane (svoltasi il 29 aprile 2010) i magnifici rettori hanno valutato con estrema preoccupazione ulteriori possibili diminuzioni al fondo per il finanziamento ordinario per il 2010;
nel 2011 - a legislazione vigente - si determinerà un'aggiuntiva decurtazione cumulativa di non meno di 1.300 milioni di euro sul fondo per il finanziamento ordinario, che configurerebbe una situazione finanziaria oggettivamente insostenibile per gli atenei italiani e renderebbe de facto impraticabile qualunque serio progetto riformistico per il sistema universitario -:
se risponda a verità che il fondo per il finanziamento ordinario, decurtato del 3,72 per cento rispetto al 2009 (pari a 278,8 milioni di euro), subirà di fatto un'ulteriore diminuzione a seguito della pressoché totale indisponibilità delle risorse di cui all'articolo 2, comma 428, della legge n. 244 del 2007 - vale a dire 550 milioni di euro annui per il triennio 2008-2010 messi a disposizione dal Governo Prodi per il cosiddetto patto per le università - interamente impegnate per far fronte agli incrementi stipendiali e, pertanto, inutilizzabili per le obbligazioni ministeriali, che graverebbero sul suddetto fondo per il finanziamento ordinario, determinandone un'ulteriore riduzione delle disponibilità approssimativamente pari al 2 per cento. (3-01053)