COMPAGNON. -
Al Ministro della salute, Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
la Croce rossa italiana è un ente pubblico non economico e, come tale, è soggetto alla disciplina che regola tutte le pubbliche amministrazioni;
l'ordinanza commissariale della Croce rossa italiana n. 249 del 24 agosto 2009 recepisce il programma di certificazione europea (EFAC) dei corsi di primo soccorso e rende attuativo, con decorrenza immediata, il regolamento che disciplina le modalità organizzative ed esecutive delprocesso di riqualificazione e aggiornamento dei capomonitori e monitori CRI di primo soccorso;
la partecipazione ai predetti corsi di riqualificazione e aggiornamento ed il conseguente superamento della verifica costituiscono, stante tale ordinanza, condizione necessaria per il mantenimento della qualifica di capomonitore e monitore di primo soccorso attivo;
a seguito di tale ordinanza, centinaia di qualificati capomonitori e monitori di primo soccorso operanti su tutto il territorio nazionale sono costretti nonostante l'esperienza pluriennale acquisita sul campo a superare due impegnativi test d'accesso per poter accedere al corso di riqualificazione e aggiornamento;
risulta all'interrogante che, in alcune selezioni regionali, solo il 25 per cento dei monitori avrebbe superato i test d'accesso;
l'ordinanza commissariale n. 249 presenterebbe alcuni elementi di criticità, dal momento che il programma di aggiornamento in questione dovrebbe rientrare in una normale pratica di periodica «formazione continua» dei sanitari della Croce rossa italiana, senza forme di preselezione che, di fatto, risultano surrettiziamente lesive degli status già acquisiti -:
se, per quanto di loro competenza, non ritengano oltremodo penalizzante l'ordinanza commissariale citata in premessa nella parte in cui condiziona l'accesso al Corso di riqualificazione e aggiornamento dei capomonitori e monitori CRI al superamento di due test che rischia non solo di vanificare la preziosa esperienza di centinaia di volontari qualificati, ma anche di ridurre lo stesso numero di monitori operativi nel Paese e quindi di futuri volontari e, nell'ipotesi affermativa, quali iniziative di competenza intendano assumere nei confronti dei vertici della Croce rossa italiana. (3-01029)