ANNA TERESA FORMISANO. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
rispettare l'orario minimo di lavoro è un dovere di tutti dipendenti, compresi quelli che ricoprono una carica dirigenziale. Una regola che vale anche per i primari, cioè dirigenti di struttura complessa del Servizio sanitario nazionale;
il dirigente è infatti chiamato a rispettare l'orario di servizio concordato con l'azienda o, in assenza di un accordo scritto, a timbrare il cartellino di entrata e di uscita dal lavoro;
il dirigente responsabile di direzione di struttura complessa ha come finalità il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dall'azienda e connessi all'incarico affidato. Il suo orario è, pertanto, articolato in modo flessibile ed è demandato ad un accordo tra la direzione generale dell'azienda ed il dirigente interessato il modo in cui deve svolgersi e con quali sistemi la rilevazione della sua presenza in servizio, rilevazione che, non avendo più alcun carattere fiscale, deve, comunque, poter consentire all'azienda l'applicazione degli istituti contrattuali (quali aspettative, malattie, ferie, permessi e altro);
vanno consolidate e rese operative procedure certe perché sia ottempera il principio di uguaglianza sul posto di lavoro, relativamente al rapporto di ogni lavoratore nei confronti dell'ente;
primari e direttori, nonostante diverse sollecitazioni dei media, non solo non timbrano il cartellino, ma riscuotono buoni pasto spesso molto più numerosi di quelli cui avrebbero diritto in base alle timbrature -:
quali iniziative si ritenga necessario adottare per applicare più efficacemente la normativa esistente e se non ritengano opportuno assumere ulteriori iniziative normative volte a rendere obbligatori, in tutte le strutture, la timbratura del cartellino e il rispetto dell'orario minimo di servizio anche per i primari e i direttori di struttura complessa.(3-00962)