LATTERI, LO MONTE, COMMERCIO e LOMBARDO. -
Al Ministro per i rapporti con il Parlamento.
- Per sapere - premesso che:
le piogge torrenziali dell'ultimo periodo hanno ancora una volta devastato il territorio nebroideo nella provincia di Messina;
importanti arterie stradali sono chiuse a causa di frane; in molti paesi collinari strade di campagna, che di fatto sono «vie di fuga», sono interrotte da dissesti di varia entità ed isolano nuclei residenziali e rurali; anche numerose abitazioni risultano, agli interroganti, direttamente coinvolte da fenomeni franosi e centri abitati sono in evidente stato di rischio;
fra i comuni di Brolo e Capo d'Orlando la strada statale n. 113 è interrotta all'altezza di Testa di Monaco, a causa dell'ennesima frana che ha invaso la sede stradale. L'Anas e il sindaco di Capo d'Orlando non assicurano la riapertura al transito se non tra un paio di mesi; da Brolo per raggiungere Capo d'Orlando occorre, dunque, inerpicarsi fra le strette strade di Naso;
a Brolo, in prossimità dello svincolo, il tratto autostradale si presenta fortemente dissestato a causa dell'evoluzione di un annoso dissesto;
nel territorio di Capo d'Orlando, la strada statale n. 116, che collega il centro turistico a Rocca di Caprileone, è interrotta all'altezza della contrada di Malvicino; la circolazione, nell'ordine di diverse migliaia di autovetture al giorno, è deviata in una stradina di campagna lungo la quale, al fine di regolare il traffico, sono stati installati dei semafori;
a Ucria la strada provinciale n. 136 per Raccuja, in corrispondenza del chilometro 23, è stata completamente travolta da una frana, che ne rende impossibile anche il transito pedonale; tale frana, tuttora in atto, coinvolge anche un'abitazione ormai non più agibile. Lo stesso fenomeno franoso, attivatosi alle pendici del versante su cui gravita parte del centro abitato, desta preoccupazione ed è oggetto di costante monitoraggio, al fine di scongiurare situazioni di rischio per i residenti;
a Raccuja, nella frazione Zappa, una frana che incombe da parecchi anni si è ulteriormente evoluta e compromette la stabilità di alcuni fabbricati, non ancora, a differenza di altri, oggetto di ordinanza sindacale di evacuazione;
la strada provinciale n. 157, nel tratto tra Frazzanò e Longi, è interrotta a causa di una frana: l'entità del dissesto rende difficili gli interventi e non si preannunciano tempi brevi per il ripristino della viabilità; nella stessa strada, nel tratto tra Rocca di Caprileone e Caprileone, si è riattivato un movimento franoso, che ha determinato la chiusura al transito anche della parte valliva della strada, costringendo i residenti dei comuni di Caprileone, Mirto e Frazzanò ad utilizzare stradine alternative e non sicure;
nel comune di Sinagra è sotto stretta osservazione una frana che in colata ha invaso parte dell'alveo del Vallone Caputo, che nel 2001 fu interessato da un evento alluvionale, che causò miracolosamente solo feriti in una zona residenziale abitata da oltre 30 famiglie;
a Sinagra, Tortorici, Sant'Angelo di Brolo, Librizzi, Piraino e in molti altri comuni nebroidei, risultano interrotte al transito molte strade rurali, quasi tutte «vie di fuga»;
a San Salvatore di Fitalia un gravissimo rischio di instabilità riguarda alcune zone site nelle contrade Santa Lucia, Scrisera e Grazia, per la presenza di nuclei abitativi per cui si è reso necessario attivare un monitoraggio dell'evoluzione del fenomeno franoso;
nella strada a scorrimento veloce, denominata «mare monti», che collega Rocca di Caprileone e Galati Mamertino, una colata di fango ha invaso il piano viabile e messo in serio pericolo il transito degli automobilisti che vanno verso i comuni di Galati, Longi, San Salvatore di Fitalia e Tortorici. L'eventuale chiusura al traffico della citata strada comporterebbe il rischio di isolamento dei comuni di Longi, Galati, Mamertino e San Salvatore di Fitalia, dal momento che la strada provinciale n. 157 è già chiusa per frane;
nel comune di Ficarra si è verificata una frana in località Sciino, che ha trascinato a valle il depuratore comunale;
le fiumare (Rosmarino, Zappulla, Naso-Sinagra) sono anch'esse oggetto di costante monitoraggio, in quanto l'assenza di manutenzione degli ultimi anni compromette in molti punti il regolare deflusso e rende probabile il rischio di esondazioni;
anche nel comune di Alcara Li Fusi si è manifestato il pericolo di frane;
nel comune di Militello è in pericolo la chiesa madre;
tutti i comuni afferenti all'area territoriale dei Nebrodi sono in sofferenza e numerosi danni sono stati prodotti dalle recenti e abbondanti piogge;
solo nell'ultimo mese sono state circa 200 le frane che si sono susseguite e che hanno provocato danni nei singoli comuni dei Nebrodi;
nei giorni scorsi il comune di San Fratello, a causa di forti nubifragi e del grave dissesto idrogeologico, sta rischiando letteralmente di franare;
il 15 febbraio 2010 la Regione siciliana ha dichiarato lo stato di calamità per il comune di San Fratello e per altri 40 comuni, individuando anche un finanziamento per sostenere le popolazioni interessate, chiedendo altresì al Governo di dichiarare immediatamente lo stato di calamità -:
se il Governo non ritenga necessario e improrogabile dichiarare immediatamente lo stato di calamità e di emergenza e richiedere un eventuale intervento dell'esercito per il territorio dei Nebrodi, interessato da piogge torrenziali che hanno provocato frane causate da un forte dissesto idrogeologico e aggravato la situazione già esistente a causa della mancanza di interventi di manutenzione, e al contempo assumere le iniziative necessarie per finanziare con almeno 100 milioni di euro i primi interventi per la messa in sicurezza del territorio e per la tutela dei cittadini interessati, predisponendo tutti gli atti di competenza per un piano strutturale che intervenga definitivamente sullo stato di estremo degrado idrogeologico del territorio dei Nebrodi. (3-00916)