LORENZIN e BALDELLI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
la popolazione straniera presente in Italia al 1
o gennaio del 2009 viene stimata in poco più di 4,8 milioni di unità - di cui 4,6 milioni provenienti da «Paesi a forte pressione migratoria» - con un incremento di circa mezzo milione rispetto alla stessa data del 2008;
il precedente Governo Berlusconi (2001-2006) e l'attuale hanno promosso una politica di immigrazione che si fonda su due dimensioni, che si sostengono reciprocamente: fermezza e rigore contro la clandestinità e integrazione fondata sul lavoro, sulla conoscenza e sul rispetto della nostra identità. Di questa politica la cosiddetta «legge Bossi-Fini» e i recenti provvedimenti sulla sicurezza costituiscono i presupposti fondamentali per contrastare l'immigrazione clandestina e regolare i flussi migratori, legandoli alle necessità economiche e sociali dell'Italia;
la gestione, ad avviso dell'interrogante, disastrosa di questo problema durante il precedente Governo Prodi ha prodotto confusione normativa ed erronei segnali di attrazione degli immigrati;
i modelli tradizionali europei di integrazione - quelli inglesi, olandesi e francesi - pure nella loro forte diversità, sono in grande difficoltà nella gestione del fenomeno dell'immigrazione e hanno generato serbatoi di conflitto sociale;
la Costituzione ha riconosciuto i valori fondanti della nostra identità nazionale nel rispetto del valore della vita e nella centralità della persona, in quanto essere in relazione, creando così la premessa per un equilibrato sistema di diritti e di doveri, adattati - come prescrive la nostra Carta costituzionale - alle condizioni di ciascuna persona;
gli immigrati arrivano in Italia con un progetto di vita che può essere dettato da diverse ragioni, per cui c'è chi vuole tornare a casa dopo avere imparato un lavoro o accumulato risparmi, c'è chi desidera invece fermarsi in Italia come tappa intermedia per un'altra destinazione e c'è chi spera di poter rimanere definitivamente;
il metodo dell'identità aperta offre la possibilità di un incontro autentico fondato sulla conoscenza e sul rispetto di ciò che il popolo italiano rappresenta, ricambiato con la sincera curiosità per l'altrui cultura e tradizione;
la legge 15 luglio 2009, n. 94, recante «Disposizioni in materia di sicurezza pubblica», ha introdotto l'articolo 4-bis del testo unico sull'immigrazione, che prevede un regolamento attuativo in cui vengono stabiliti i criteri e le modalità per la sottoscrizione da parte dello straniero, contestualmente alla presentazione della domanda di rilascio del permesso di soggiorno, di un accordo di integrazione, articolato per crediti, con l'impegno a sottoscrivere specifici obiettivi di integrazione da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno -:
quali siano i principi a cui il Governo intende attenersi nel disciplinare tale accordo di integrazione e, più in generale, quali iniziative, nell'ambito dei profili di competenza del ministero del lavoro e delle politiche sociali, intenda adottare in materia di politica di integrazione, essendosi ora conclusa la fase di regolazione legislativa in materia di sicurezza e contrasto all'immigrazione clandestina.
(3-00903)