MELCHIORRE, RICARDO ANTONIO MERLO e TANONI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
le recenti notizie di cronaca in merito alle indagini relative ad affondamenti di navi con presumibile carico di sostanze pericolose, tra cui rifiuti radioattivi, ripropongono all'attenzione pubblica inquietanti interrogativi in merito alla corretta gestione, al trattamento, allo stoccaggio e allo smaltimento dei rifiuti nucleari, in riferimento sia ai rifiuti radioattivi quotidianamente prodotti dalla normale attività ospedaliera, sia, soprattutto, per quelli già prodottisi nella stagione nucleare del nostro Paese, chiusa con il referendum del 1987 all'indomani del tragico incidente di Chernobyl;
non esistendo, ad oggi, un unico deposito delle scorie nucleari che possa assicurare uno smaltimento in sicurezza e definitivo di tali rifiuti, essi sono per lo più stoccati nei luoghi ove essi sono stati prodotti, come le ex centrali nucleari fino a ieri in via di dismissione, nei siti Enea o negli impianti per il riprocessamento delle scorie, come Sellafield in Inghilterra o Le Hague in Francia. Si tratta di soluzioni temporanee che, proprio in virtù di tale provvisorietà, non garantiscono nel lungo periodo alti standard di sicurezza e che, come nel caso delle scorie riprocessate all'estero, dovranno comunque far ritorno nel nostro Paese. È, altresì, evidente che alla vigilia di un imminente ritorno al nucleare, nel quadro della nuova strategia di politica energetica nazionale, la popolazione italiana si interroghi su quali saranno le garanzie per lo stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti generati dalle nuove centrali, in considerazione della sinora insufficiente gestione delle scorie radioattive prodotte dalle ex centrali nucleari -:
se il Ministro interrogato intenda spiegare perché, a fronte di un vivace dibattito internazionale sulla sorte dei rifiuti e delle scorie nucleari, ad oggi non sia stata fornita all'opinione pubblica alcuna informazione, al di là di una generica previsione contenuta nell'articolo 25 della legge n. 99 del 2009, relativa alla definizione della «disciplina dei sistemi per il deposito definitivo dei materiali e rifiuti radioattivi», non fornendo l'indicazione sulle tecnologie che saranno utilizzate, sull'individuazione di uno o più siti sul territorio nazionale, sull'entità e la pericolosità delle scorie che le costituende centrali nucleari produrranno, sulle cifre riguardanti quantità e categorie di rifiuti nucleari oggi presenti sul territorio e su quelli che dovranno tornare dall'estero al termine delle operazioni di riprocessamento e sul costo finale che dovrà sostenere il cittadino a fronte di tali sistemi di smaltimento. (3-00683)