COMMERCIO, LO MONTE, BELCASTRO, IANNACCONE, LATTERI, LOMBARDO, MILO e SARDELLI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
è indubbio che la Fiat rappresenta un segmento fondamentale del nostro sistema produttivo. Ciò è particolarmente vero nel Sud d'Italia, dove, ad esempio, lo stabilimento di Termini Imerese e il suo indotto rappresentano una forte realtà economica ed occupazionale, che dovrebbe essere valorizzata e ulteriormente sviluppata;
in tal senso appare non condivisibile la dichiarazione dell'amministratore delegato della Fiat, dottor Marchionne, quando afferma che lo stabilimento di Termini Imerese sarà oggetto di riconversione, escludendo la possibilità che si possa continuare a produrre auto, gettando una luce oscura sull'effettivo futuro dello stabilimento;
l'accordo del 9 aprile 2008 affidava allo stabilimento di Termini Imerese la prosecuzione della missione produttiva di auto;
in alternativa alla riconversione dello stabilimento si dovrebbero creare le condizioni affinché lo stabilimento continui nella produzione di auto, tenuto conto che è stato finanziato il porto, fondamentale per l'utilizzo della via del mare, il raddoppio della linea ferroviaria e l'autostrada, tutti presupposti fondamentali per far diventare Termini Imerese una grande area industriale strategica;
in particolare, la presenza del porto commerciale, in grande sviluppo, può rappresentare attraverso «le autostrade del mare» la base necessaria per rafforzare la presenza, abbattendo i costi di trasporto, del prodotto italiano nei mercati europei e più complessivamente nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo;
il Governo, stante questa situazione, ha il dovere di tutelare gli stabilimenti Fiat e, in particolare, quelli ubicati nel Sud, chiedendo ai vertici della Fiat la garanzia che a Termini Imerese si continui la produzione di auto oltre il termine del 2011, fissato come termine per la produzione del modello Ipsilon;
i lavoratori della Fiat di Termini Imerese e dell'indotto hanno manifestato con assemblee e scioperi tutta la loro preoccupazione per i livelli occupazionali a rischio, se si dovesse procedere ad una riconversione che potrebbe assumere caratteristiche traumatiche per lo stabilimento, ma anche per l'intero territorio termitano e madonita;
il Presidente della Regione siciliana, al fine della prosecuzione della produzione auto nello stabilimento di Termini Imerese, ha confermato la disponibilità della regione ad intervenire con un importante sostegno economico per le infrastrutture e le innovazioni, così come definito dall'accordo del 9 aprile 2008;
a ciò si aggiunge il via libera, da parte del Cipe, allo stanziamento di 300 milioni per le «aree crisi» della Fiat, in particolare per Pomigliano e Termini Imerese;
in tal senso risulta positivo la convocazione, che, secondo notizie di agenzie, si svolgerebbe, in concomitanza con la seduta di interrogazioni a risposta immediata di mercoledì 8 luglio 2009, da parte del Governo dei vertici della Fiat, della regione Sicilia e delle organizzazioni sindacali sul futuro dello stabilimento di Termini Imerese;
in tale sede, si augurano gli interroganti, andrà chiarito ai vertici della Fiat che eventuali interventi di sostegno economico nel settore auto saranno decisi solo ed esclusivamente sulla base del mantenimento delle produzioni e dei livelli occupazionali in Italia, in particolare per produzioni ubicate nel Mezzogiorno -:
come si intenda, tenuto conto oltretutto del gravoso impegno economico sostenuto sia dalla Regione siciliana che dal Governo centrale, intervenire al fine di salvaguardare e incrementare le attuali produzioni e i livelli occupazionali negli stabilimenti Fiat di Termini Imerese, evitando così una grave crisi economica per migliaia di famiglie siciliane e per l'intero territorio circostante.(3-00588)