SARDELLI, LO MONTE, BELCASTRO, COMMERCIO, IANNACCONE, LATTERI, LOMBARDO e MILO. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
la recente proposta del Ministro interrogato di destinazione per il 2010 delle somme ricavate dall'applicazione dell'articolo 68 del regolamento (CE) n. 73/2009, relativo ai cosiddetti «sostegni specifici» in agricoltura, risulta fortemente penalizzante per gli agricoltori e gli allevatori meridionali, oltre che lesiva dei loro diritti, rappresentando per l'intero comparto un vero e proprio scippo, quantificabile in 30-40 milioni di euro;
la stessa proposta, nel non prevedere nessun obiettivo strategico nazionale da perseguire e nessun intervento di politiche di valorizzazione della qualità, del miglioramento della commercializzazione e di compensazione effettiva delle situazioni di svantaggio, si sostanzierebbe esclusivamente in una diversa allocazione delle risorse, spostandole dal Mezzogiorno a tutto vantaggio del Nord del Paese;
nello specifico la proposta del Ministro interrogato interesserebbe, soprattutto, i comparti della zootecnia (allevamenti bovini e ovicaprini), dell'olivicoltura, il lattiero caseario e la filiera del tabacco, tutti per lo più concentrati nelle regioni del Nord del Paese;
in virtù delle suddette misure proposte dal Ministro interrogato, gli agricoltori e gli allevatori del Mezzogiorno finirebbero con il godere di benefici assolutamente marginali, pur essendo i principali finanziatori del fondo di cui al suddetto articolo 68, il cui valore si aggira intorno ai 420 milioni di euro e che per oltre il 60 per cento è alimentato dal prelievo operato sui premi per i seminativi, per l'olivicoltura, per gli ovicaprini e per l'ortofrutta;
secondo la stessa proposta il 50 per cento del fondo servirebbe a finanziare gli interventi sulle assicurazioni, finora a totale carico del bilancio dello Stato, e solo una minima parte ritornerebbe alle aziende agricole del Meridione, mentre oltre 90 milioni di euro dei 146 previsti per gli interventi accoppiati è destinato alle principali produzioni del Nord, quali bovini da carne e bovini da latte, in coerenza con una scelta politica diretta verso interventi che emarginerebbero le regioni del Mezzogiorno, deficitarie proprio in tali produzioni;
per quanto riguarda l'ortofrutticoltura e l'olivicoltura, fortemente rappresentate nel Sud d'Italia, settori che da soli contribuiscono per oltre il 30 per cento all'intero fondo, sarebbe riservata la misera somma di 6 milioni di euro per un incentivo ai soli oli d'oliva dop e igp. Mentre gli interventi previsti per il grano duro verrebbero destinati alle misure agro-ambientali, prevedendo solo un aiuto agli agricoltori che praticano l'avvicendamento triennale e finalizzato alla copertura dei costi supplementari ed alla perdita di reddito connessa alla pratica colturale;
il danno economico a carico delle aziende agricole e zootecniche meridionali, che deriverebbe dall'attuazione della proposta elaborata dal ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali sulla destinazione del fondo dell'articolo 68 del regolamento (CE) n. 73/2009, è stimato in oltre 30 milioni di euro, in un contesto economico nel quale l'agricoltura del Sud rischia il tracollo -:
se non ritenga che, in sede di rinegoziazione con la conferenza Stato-regioni, debba aprirsi un confronto per una distribuzione territoriale più equa dei finanziamenti previsti dall'articolo 68 del regolamento (CE) n. 73/2009, che, come nello stesso spirito della norma, dovrebbe rappresentare un valido strumento che permetta agli Stati membri di migliorare la qualità e la commercializzazione dei prodotti agricoli. (3-00558)