EVANGELISTI, BORGHESI e MONAI. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:
il 21 marzo 2009 si è celebrata in tutto il mondo la Giornata contro il razzismo e l'Italia è arrivata a questo appuntamento con una pesante segnalazione del comitato di esperti (formato da 20 giuslavoristi provenienti da tutto il mondo) dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo, agenzia Onu che ogni anno pubblica un rapporto sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro in tutti i Paesi), i quali hanno rilevato che «è evidente e crescente l'incidenza della discriminazione e della violazione dei diritti umani fondamentali nei confronti degli immigrati in Italia. Nel Paese persistono forme di razzismo e xenofobia anche verso i richiedenti asilo e rifugiati, rom compresi»;
quello che viene denunciato, nella pagina dedicata all'Italia, è un comportamento senza precedenti per un Paese europeo democratico, in quanto contravviene alla Convenzione 143 (Convenzione sulle migrazioni in condizioni abusive e sulla promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti), da noi ratificata nel 1981;
in particolare, si lamentano, nelle considerazioni fatte anche da un altro organismo dell'Onu per l'eliminazione della discriminazione razziale (Cerd), che persistono gravi violazioni dei diritti umani verso lavoratori migranti dell'Africa, dell'Est Europa e dell'Asia, con maltrattamenti, salari bassi e orari eccessivi in situazioni di lavoro schiavistico;
la lunga lista di accuse contenuta in questi rapporti Onu comprende anche l'insistenza nel nostro Paese di dibattiti razzisti e xenofobi ispirati da odio contro gli stranieri, maltrattamenti delle forze di polizia verso i rom, specie quelli di origine rumena, durante i raid per lo sgombero dei campi, utilizzo da parte di alcuni leader politici di «retorica aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando così un sentimento di ostilità e antagonismo nell'opinione pubblica»;
il comitato menzionato ha invitato, quindi, il Governo italiano a dare risposte entro il mese di settembre 2009, non tra cinque anni come è prassi per questo tipo di convenzioni, sollecitando l'adozione di misure e interventi per contrastare il clima di intolleranza e per garantire la tutela dei migranti a prescindere dal loro status;
la Caritas, e non da sola, da anni esprime preoccupazione per forme di intolleranza e discriminazione verso gli immigrati, in particolare nel mondo del lavoro;
dopo la diffusione di queste osservazioni non si sono fatte attendere le reazioni del Ministro interrogato, che giudica «false e inaccettabili» queste considerazioni, e del Ministro del lavoro della salute e delle politiche sociali, che sostiene che non si tratta di un atto ufficiale, ma solo di osservazioni;
nonostante ciò, in occasione della pubblicazione del suo secondo rapporto sull'Italia in meno di un anno, il Consiglio d'Europa, per voce del suo Commissario per i diritti umani, Thomas Hammarberg, ha, nei giorni scorsi, confermato che il nostro Paese ha fatto «passi insufficienti nella giusta direzione sul fronte della lotta al razzismo, per assicurare eguali diritti alle popolazioni rom e sinti e per chiarire la propria posizione in merito alla politica migratoria adottata»;
nel suo rapporto, Hammarberg scrive di essere piuttosto preoccupato dai resoconti che arrivano dall'Italia, che continuano ad evidenziare una tendenza al razzismo e alla xenofobia, anche in ambito sportivo -:
quali siano le risposte che il Governo intenda fornire, magari già nel mese di giugno 2009 in occasione della Conferenza internazionale del lavoro, in merito ai rilievi mossi dal comitato di esperti dell'Organizzazione internazionale del lavoro e dal Consiglio d'Europa e quali siano le misure adeguate che intenda adottare affinché ci sia effettiva parità di trattamento, nelle condizioni di lavoro, per tutti i migranti.(3-00489)