DAMIANO, SERENI, BRESSA, QUARTIANI, GIACHETTI, BELLANOVA, BERRETTA, BOBBA, BOCCUZZI, CODURELLI, GATTI, GNECCHI, LETTA, MADIA, MATTESINI, MIGLIOLI, MOSCA, RAMPI, SANTAGATA e SCHIRRU. -
Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
da notizie di stampa si apprende che il Ministro interrogato sarebbe in procinto di presentare al Consiglio dei ministri un testo correttivo al decreto legislativo n. 81 del 2008, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, volto ad apportare numerose modifiche, concernenti, tra l'altro, la riduzione dell'importo delle ammende, con una conseguente attenuazione delle sanzioni ivi contenute, e l'eliminazione delle due ipotesi di arresto obbligatorio: la prima, nel caso di mancata redazione totale o parziale, da parte dei responsabili dell'azienda ove si svolgono attività pericolose, del documento di valutazione del rischio, e la seconda, nel caso in cui non si ottempera al provvedimento di sospensione disposto dall'autorità di vigilanza per l'impiego di oltre un quinto di manodopera in nero ovvero nel caso di reiterate infrazioni alle regole sull'orario di lavoro e sulla sicurezza. In tali due casi l'arresto obbligatorio verrebbe sostituito con l'alternatività tra arresto ed ammenda; sarebbe, inoltre, rafforzato il cosiddetto «ravvedimento operoso», secondo il quale il datore di lavoro potrebbe ottenere l'estinzione dell'ammenda nel caso in cui ottemperi alle prescrizioni dell'organo di vigilanza, accertata la violazione della normativa vigente;
tra le norme oggetto dell'annunciata revisione vi sarebbe anche l'eliminazione del riferimento alla «reiterazione» e la sua sostituzione con il principio di «plurima violazione», nonché la riscrittura dell'articolo che regola la sospensione dell'attività imprenditoriale «in modo da eliminare qualsiasi discrezionalità nell'adozione del provvedimento sanzionatorio e di rendere attuale, dopo l'abolizione dei libri matricola e paga, il parametro relativo al lavoro irregolare»;
se tali indicazioni fossero effettivamente confermate si tratterebbe di modifiche importanti del testo attualmente vigente, di cui verrebbe stravolta l'impostazione originale stabilita dal precedente Governo e frutto di un lungo e laborioso lavoro. Non si tratterebbe, dunque, di modifiche tese a rendere più semplice ed efficace il sistema di controllo, ma, al contrario, vi sarebbe l'evidente volontà di operare una profonda ristrutturazione della normativa vigente, con una complessiva attenuazione dell'apparato sanzionatorio, il cui esito risulterebbe, in ultimo, una deregolamentazione del mercato del lavoro e della sicurezza;
dall'inizio del 2009 hanno perso la vita sul luogo di lavoro circa 109 persone. Nel 2008 si è registrato un calo dei decessi pari al 5,2 per cento, al di sotto delle 1200 persone, ed una complessiva diminuzione del 4,2 per cento degli infortuni sul lavoro. Già i dati del 2007 avevano fatto registrare una contrazione degli incidenti mortali, che sono stati valutati in 1.210, ben 131 in meno rispetto ai 1.341 del 2006;
si tratta, comunque, di dati drammatici, un vero e proprio tragico bollettino, che riguarda la vita di migliaia di famiglie e su cui più volte è intervenuto il Presidente della Repubblica, esortando tutti i soggetti istituzionali a svolgere fino in fondo un'azione di tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori;
tali primi risultati di riduzione dell'incidentalità sul lavoro sono stati anche conseguenza del potenziamento degli organici degli ispettori del lavoro operati dal precedente Governo, ma, al contrario, con i forti tagli operati sia dall'articolo 60 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sia dall'articolo 1, comma 16, del decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 121, si determinerà un forte ridimensionamento delle attività degli ispettori stessi;
a fronte della crisi finanziaria internazionale e della conseguente recessione che sta investendo le economie più avanzate, il Governo sembra voler reagire, anacronisticamente a parere degli interroganti, riproponendo l'equazione tardo liberista, per la quale a meno regole corrispondono più opportunità di sviluppo -:
se sia vero che il Governo, come riportato da autorevoli organi di stampa, sia in procinto di presentare un provvedimento di revisione dell'attuale testo unico in materia di sicurezza del lavoro, nei termini e con i contenuti riportati in premessa, tali da compromettere, secondo gli interroganti, la qualità dell'apparato sanzionatorio, che risulterebbe palesemente attenuato rispetto all'impostazione originaria stabilita dal precedente Governo. (3-00454)