OCCHIUTO. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:
Trenitalia Cargo, Divisione di Trenitalia S.p.A., ha recentemente annunciato una radicale riorganizzazione degli scali ferroviari merci;
da un comunicato stampa del 21 gennaio 2009, emesso dalla medesima Trenitalia Cargo, emergerebbe che «in definitiva, i grandi scali merci sui quali Trenitalia intende puntare per il futuro sono dieci: Torino, Alessandria, Novara, Milano, Brescia, Modena-Marzaglia, area di Roma, Marcianise, Bari-Ferruccio e Catania-Bicocca»;
tale nuovo piano organizzativo appare delineare una situazione eccessivamente penalizzante per il Mezzogiorno d'Italia e, in particolar modo, per la rete ferroviaria merci della Calabria;
infatti, a partire da marzo 2009, il piano di riorganizzazione proposto prevede delle sensibili restrizioni al traffico per gli scali di Cosenza e Lamezia Terme, mentre l'unico impianto calabrese a non subire variazioni sarà quello di San Ferdinando (Reggio Calabria);
rileva osservare che lo scalo di Cosenza nel 2008 ha movimentato, tra arrivi e partenze, 2300 carri con 56 treni completi, mentre lo scalo di Lamezia Terme ha registrato un traffico pari a 7450 carri e 124 treni completi;
qualora dovesse concretizzarsi la riduzione del traffico merci dei due citati scali, nonché la loro eventuale progressiva chiusura, la conseguenza diretta sarà un incremento considerevole del traffico su gomma con evidenti ricadute negative in termini di perdite occupazionali, danno ambientale e maggiore intensità del traffico su strada, comportando notevoli rischi per la sicurezza dei cittadini;
peraltro il traffico merci, soprattutto per lo scalo di Cosenza, è in servizio internazionale e ciò determinerà un aumento sostanziale dei mezzi pesanti su gomma provenienti dai Paesi esteri, prefigurando così un utilizzo eccessivamente intensivo della già poco efficiente rete stradale e autostradale calabrese -:
quali ragioni abbiano indotto Trenitalia Cargo a dotarsi di siffatto piano organizzativo degli scali merci nazionali, al contempo, fortemente penalizzante per il traffico calabrese;
quali misure, anche di carattere normativo, intenda adottare per evitare il concretizzarsi dei summenzionati rischi provocati dal possibile e consistente aumento del trasporto su gomma. (3-00387)