ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01737

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 717 del 13/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: LO PRESTI ANTONINO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 13/11/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELLA VEDOVA BENEDETTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 13/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 13/11/2012
Stato iter:
15/11/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/11/2012
Resoconto LO PRESTI ANTONINO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
 
RISPOSTA GOVERNO 15/11/2012
Resoconto VARI MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 15/11/2012
Resoconto LO PRESTI ANTONINO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/11/2012

SVOLTO IL 15/11/2012

CONCLUSO IL 15/11/2012

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01737
presentata da
ANTONINO LO PRESTI
martedì 13 novembre 2012, seduta n.717

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:



con la legge n. 231 del 1990, articolo 10, è stato istituito l'orario delle attività giornaliere per le Forze armate fissato in trentasei ore settimanali;


successivamente, con decreto del Ministro della difesa, sono state disciplinate le articolazioni dell'orario normale delle attività giornaliere, in relazione alle esigenze di servizio, e lo straordinario e sono stati indicati i metodi di rilevazione oggettiva delle presenze;


è bene precisare che il decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, ha introdotto la «defiscalizzazione» degli straordinari e dei premi di produttività, prorogata di anno in anno fino alla recente legge di stabilità;


lo Stato maggiore di ogni singola Forza armata ha quindi emanato delle disposizioni applicative sull'orario di servizio e sul compenso per il lavoro straordinario;


lo Stato maggiore della Marina ha emanato le proprie disposizioni che, in linea di massima, valgono anche per il personale del Corpo delle capitanerie di porto;


le disposizioni individuano anche i tetti massimi individuali fissando lo straordinario in: 300 ore per il personale non direttivo in servizio permanente effettivo nonché per gli ufficiali fino al grado di capitano di fregata e 450 ore per il personale dei gradi dirigenziali (ammiragli, capitani di vascello) nonché per i sommergibilisti durante la navigazione;


il comando generale del Corpo delle capitanerie di porto ha emanato una propria direttiva per l'organizzazione interna dei servizi relativa agli uffici marittimi periferici e per regolamentare la disciplina dell'orario di lavoro e dello straordinario;


solo il personale dei gradi dirigenziali ha la facoltà di autorilevare (autocertificazione) il proprio orario di lavoro;


tuttavia, i fondi assegnati dal comando generale del Corpo delle capitanerie di porto non sono stati distribuiti tra tutto il personale con criteri di equità;


ciò ha provocato negli anni, in alcuni comandi, il mancato pagamento di molte ore di lavoro straordinario a favore del personale contrattualizzato (da marescialli a capitano di fregata) e molti comandi pertanto hanno fatto ricorso, a quanto consta agli interpellanti all'insaputa degli interessati, al pagamento degli straordinari utilizzando altri fondi (compensi forfettari di guardia), arrecando in tal modo al personale contrattualizzato (sottufficiali e ufficiali) un notevole danno economico, considerato che l'ora dello straordinario oltre che pensionabile e detassata è maggiore dell'ora del compenso forfettario di guardia (ad esempio un compenso forfettario di guardia è uguale ad 8 ore di servizio, oltre l'orario normale che viene pagato mediamente con circa 41 euro lorde, mentre otto ore di straordinario vengono remunerato con 115 euro lorde);


di tale anomala gestione dei pagamenti dello straordinario, il personale ne è venuto conoscenza solo dopo molto tempo attraverso note ufficiali del comando che comunicava il pagamento dei CFG (compensi forfettari di guardia) in luogo dello straordinario;


la procura militare della Repubblica di Napoli, a seguito dei fatti su esposti, ha avviato azioni penali nei confronti di numerosi sottufficiali ed ufficiali per il reato di truffa aggravata continuata -:


se il Ministro interpellato intenda verificare quanto segue:


a) in base a quali criteri sono stati distribuiti al personale tutto delle Capitanerie di porto i fondi per lo straordinario;


b) se i fondi messi a disposizione dal comando generale del Corpo delle capitanerie di porto dal 1o gennaio 2007 al 31 dicembre 2011, sono stati sempre equamente distribuiti tra tutto il personale avente diritto (dai gradi dirigenziali al sottocapo in servizio permanente effettivo);


c) se per il periodo 1o gennaio 2007 -31 dicembre 2011 ai gradi dirigenziali che si sono autocertificati le presenze sia stato retribuito oltre il monte ore a disposizione anche lo sforamento e quindi le 530 ore di straordinario ed altri emolumenti incompatibili con lo stesso;


d) quale sia il motivo per il quale al personale contrattualizzato fino al grado di capitano di fregata sono state compensate le ore di straordinario effettuate con altri fondi (compensi forfettari di guardia), all'insaputa degli stessi e senza che questi ultimi ne avessero fatto esplicita richiesta;


e) cosa stia accadendo presso la direzione marittima (capitaneria di porto) di Palermo ove risulta all'interrogante che sono accaduti i fatti esposti e quali provvedimenti intenda assumere per tutelare il personale militare che, oltre ad essere penalizzato economicamente, subisce conseguenze morali e di carriera, a causa di comportamenti gestionali anomali assunti dai responsabili in comando;

quali iniziative intenda assumere affinché al personale interessato siano pagate le ore di straordinario dal 1o gennaio 2007 al 31 dicembre 2011 compensate erroneamente e per volontà dei gradi superiori con i CFG (compensi forfettari di impiego).

(2-01737)
«Lo Presti, Della Vedova».