ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01692

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 699 del 09/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARANI LUCIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 04/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOCCIARDO MARIELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
ABELLI GIAN CARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
GARAGNANI FABIO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
FOTI ANTONINO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
MANCUSO GIANNI POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
DI VIRGILIO DOMENICO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
LUNARDI PIETRO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
GIRLANDA ROCCO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
MURGIA BRUNO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
MANNUCCI BARBARA POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
FOTI TOMMASO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
MIGLIORI RICCARDO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
PORCU CARMELO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
MUSSOLINI ALESSANDRA POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
DI CAGNO ABBRESCIA SIMEONE POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
VIGNALI RAFFAELLO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
CAZZOLA GIULIANO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
DE LUCA FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
CASTELLANI CARLA POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
CICCIOLI CARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
ALFANO GIOACCHINO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
FONTANA VINCENZO ANTONIO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
GERMANA' ANTONINO SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
TOCCAFONDI GABRIELE POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
ROCCELLA EUGENIA POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
BERGAMINI DEBORAH POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
D'ANNA VINCENZO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 04/10/2012
ROMELE GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
RAVETTO LAURA POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
VESSA PASQUALE POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
TORRISI SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
POLIDORI CATIA POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 04/10/2012
TORTOLI ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
PARISI MASSIMO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
BERRUTI MASSIMO MARIA POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
DE CORATO RICCARDO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
DE NICHILO RIZZOLI MELANIA POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012
SCELLI MAURIZIO POPOLO DELLA LIBERTA' 04/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 04/10/2012
Stato iter:
18/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/10/2012
Resoconto BARANI LUCIO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 18/10/2012
Resoconto CARDINALE ADELFIO ELIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 18/10/2012
Resoconto BARANI LUCIO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/10/2012

SVOLTO IL 18/10/2012

CONCLUSO IL 18/10/2012

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01692
presentata da
LUCIO BARANI
martedì 9 ottobre 2012, seduta n.699

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:

la legge costituzionale n. 3 del 18 ottobre 2001 ha introdotto «Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione (dall'articolo 114 al 132)»;

in particolare, il nuovo articolo 117 ha fissato le materie per le quali lo Stato conserva l'esclusività legislativa (politica estera, difesa, moneta, ordinamento amministrativo e giudiziale, istruzione e altre), lasciando alla potestà legislativa regionale tutte le competenze residuali. Sono state altresì fissate le materie di legislazione concorrente per le quali spetta alle regioni la potestà legislativa salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato; tra tali ultime materie rientra la tutela della salute;

tale modifica costituzionale non ha attribuito alle regioni piena discrezionalità, ribadendo che i principi fondamentali relativi alla tutela della salute rimangono di competenza dello Stato;

com'è noto il Finanziamento del SSN, la quantificazione della quota da assegnare alle regioni e la definizione dei livelli essenziali di assistenza sono rimasti di competenza dello Stato. Non è pertanto concesso alle regioni di imporre tasse aggiuntive se non nei limiti previsti dalle leggi statali (ad esempio, aumentando l'addizionale IRPEF, comunque nei limiti massimi definiti a livello statale); d'altro canto se l'equità deve essere garantita e tutelata dallo Stato è evidente che una tassazione «selvaggia» in una regione determinerebbe, per i suoi cittadini una condizione di sperequazione rispetto agli altri cittadini italiani;

proprio per tale motivo alcune regioni, non essendo riuscite a mantenere l'equilibrio di bilancio, pur utilizzando l'aumento dell'addizionale IRPEF, sono state costrette a dichiarare i propri disavanzi e ad avviare piani di rientro, concordati con lo Stato, per recuperare l'equilibrio di bilancio;

la regione Toscana, per far fronte ad una situazione dichiarata di «deficit» ed identificata per il momento in 300 milioni di euro, che mancherebbero nelle casse regionali nel 2013 per effetto delle ultime manovre e per il «buco» nelle ASL toscane, ha fissato l'aumento del bollo per auto e ciclomotori e ha già previsto il ritocco al rialzo delle aliquote Irpef e Irap;

con l'aumento del solo bollo la regione conta di incassare 17 milioni di euro l'anno: ne restano da recuperare ancora un'enormità, 280 milioni di euro;

si tratta di una cifra che per metà, ha fatto sapere Rossi, dovrà essere incamerata da un inasprimento della pressione fiscale: e le uniche due leve di competenza regionale, oltre al già citato bollo auto, sono le addizionali Irpef e Irap;

la regione Toscana ad avviso degli interpellanti ha ignorato tale cogente sistema di regole con la DGR n. 753 del 10 agosto 2012; l'elemento più eclatante sta nell'aver imposto un «contributo sulla digitalizzazione» consistente nel prelievo forzoso di 10 euro per ogni prestazione di diagnostica per immagini;

nel corpo della deliberazione si è fatto genericamente riferimento a norme statali per giustificare la propria iniziativa, ma tali norme in nessuna maniera autorizzano a prelevare 10 euro per ogni prestazione diagnostica per immagini. Si riporta in merito testualmente la citata legge n.296 del 2006, articolo 1, comma 796, lettera p): «p) a decorrere dal 1° gennaio 2007, per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale gli assistiti non esentati dalla quota di partecipazione al costo sono tenuti al pagamento di una quota fissa sulla ricetta pari a 10 euro. Per le prestazioni erogate in regime di pronto soccorso ospedaliero non seguite da ricovero, la cui condizione è stata codificata come codice bianco, ad eccezione di quelli afferenti al pronto soccorso a seguito di traumatismi ed avvelenamenti acuti, gli assistiti non esenti sono tenuti al pagamento di una quota fissa pari a 25 euro. La quota fissa per le prestazioni erogate in regime di pronto soccorso non è, comunque, dovuta dagli assistiti non esenti di età inferiore a 14 anni. Sono fatte salve le disposizioni eventualmente assunte dalle regioni che, per l'accesso al pronto soccorso ospedaliero, pongono a carico degli assistiti oneri più elevati»;

è fin troppo evidente che in nessuna maniera si giustifica il balzello previsto dalla giunta regionale toscana;

rappresenta un'aggravante il fatto che, certamente in fase di prima applicazione, non è stata prevista alcuna esenzione né per reddito, né per patologia; l'eventuale successiva correzione non mitiga la dubbia legittimità dell'atto;

peraltro la decisione è stata assunta pochi giorni prima del ferragosto e nessuna pubblicità è stata data, da una regione molto attenta in termini comunicativi, creando un grave ed improvviso disagio per tutti i cittadini, ignorando basilari norme di trasparenza amministrativa, come abbondantemente riportato nella stampa regionale;

nella citata delibera della giunta regionale peraltro non è stata riportata né la stima del previsto disavanzo per l'esercizio in corso (è semplicemente scritto «considerate la difficile situazione economica e la contestuale necessità di mantenere inalterato il livello qualitativo dei servizi») né la valutazione dei maggiori introiti attesi con l'applicazione di tale balzello «creativo»;

contestualmente, nessuna iniziativa è stata presa per recuperare risorse economiche in altri settori: si cita l'esempio delle «società della salute», di forte interesse politico per gli attuali amministratori regionali, per le quali esiste una sentenza fortemente critica della Corte costituzionale. È inoltre notizia di questi giorni che è stato stipulato dall'azienda ospedaliero-universitaria «Careggi» di Firenze un contratto triennale con un chirurgo toracico per 310.000 euro all'anno;

in realtà si può ipotizzare che è stato mascherato il vero interesse che appare meramente politico: tale nuova tassa potrebbe servire per controbilanciare una grave situazione di dissesto finanziario, evidentemente emersa subito dopo l'elezione di Enrico Rossi a governatore della Toscana, con l'esplosione della nota vicenda «Massa», in quanto sono andati in perenzione gli impropri «crediti» vantati dalla regione nei confronti delle proprie aziende sanitarie locali, oggetto di critica da parte della sezione regionale della Corte dei conti e della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali, per cui sta emergendo in maniera drammatica il disavanzo accumulato dal SSR negli ultimi dieci anni;

pur di non ammetter tale situazione, la giunta regionale potrebbe aver adottato la delibera in questione; se così fosse sarebbero stati privilegiati meri interessi di parte;

il contributo alla digitalizzazione, e tutto l'impianto della DGR n. 753 del 10 agosto 2012 sembrano voler percorrere una scorciatoia amministrativa, in danno dei cittadini toscani, al solo scopo di evitare un impatto politico negativo in conseguenza delle scelte effettuate negli anni passati da chi ha governato il sistema;

l'argomento è stato affrontato, almeno parzialmente, con l'interrogazione a risposta immediata in commissione Affari sociali n. 5-07969 del 19 settembre 2012; la risposta resa dal Governo a tale atto è stata tuttavia, ad avviso degli interpellanti, per alcuni versi insoddisfacente -:

di quali elementi disponga il Governo sulla vicenda di cui in premessa e se non intenda assumere ogni iniziativa di competenza, anche attivando forme di cooperazione tra Governo e regioni, per evitare che, come accaduto nel caso della Toscana, il processo di digitalizzazione della sanità diventi da strumento di semplificazione e di riduzione degli oneri, un fattore di aggravio economico per gli utenti.
(2-01692)
«Barani, Bocciardo, Abelli, Garagnani, Antonino Foti, Mancuso, Di Virgilio, Lunardi, Girlanda, Murgia, Mannucci, Tommaso Foti, Migliori, Porcu, Mussolini, Di Cagno Abbrescia, Vignali, Cazzola, De Luca, Castellani, Ciccioli, Gioacchino Alfano, Vincenzo Antonio Fontana, Germanà, Toccafondi, Roccella, Bergamini, D'Anna, Romele, Ravetto, Vessa, Torrisi, Polidori, Tortoli, Massimo Parisi, Berruti, De Corato, De Nichilo Rizzoli, Fucci, Scelli».