ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01679

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 695 del 02/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: MEREU ANTONIO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 02/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLETTI GIAN LUCA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 02/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 02/10/2012
Stato iter:
25/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/10/2012
Resoconto MEREU ANTONIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
 
RISPOSTA GOVERNO 25/10/2012
Resoconto DE STEFANO CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 25/10/2012
Resoconto MEREU ANTONIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/10/2012

SVOLTO IL 25/10/2012

CONCLUSO IL 25/10/2012

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01679
presentata da
ANTONIO MEREU
martedì 2 ottobre 2012, seduta n.695

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:

dopo circa due mesi di trattative la multinazionale svizzera Glencore ha ufficializzato il ritiro dall'acquisizione dello stabilimento Alcoa di Portovesme;

in una lettera della società si specifica che con l'applicazione dei meccanismi illustrati durante gli incontri di queste settimane si arriverebbe ad un costo finale dell'energia pari a 35 euro per megawattora prezzo che si è rivelato insufficiente a garantire la continuità produttiva di Alcoa... e che allo stato attuale e in questa situazione la società non sarebbe interessata a proseguire il discorso anche perché l'attuale gestore dell'impianto, alle stesse condizioni, accumula perdite rilevanti che hanno portato alla decisione di chiudere l'impianto;

la Glencore aveva chiesto al Governo un impegno affinché il costo dell'energia non superasse i 25 euro a megawattora e che comunque qualora fossero a disposizioni soluzioni alternative sarebbe pronta a risedersi al tavolo anche se, secondo quanto affermato dal Ministro dello sviluppo economico, ci sarebbero altre aziende interessate anche se quelle fin qui conosciute non hanno entusiasmato i rappresentanti dei lavoratori e degli enti locali;

il punto nodale della vicenda, confermato dalla decisione della Glencore, è quello di un mercato dell'energia in Sardegna bloccato, in cui ENEL non riesce ad abbattere la tariffa dei 35 euro per megawattora;

nel Sulcis, il comparto di Portovesme ha una capacità di 900 megawattora, di cui 240 prodotti da un gruppo a carbone, 340 da un gruppo a tecnologia «letto fluido» (che può bruciare un mix di combustibile di carbone e biomassa legnosa) e due gruppi di 160 megawattora a olio combustibile;

poiché gli oneri di produzione si aggirerebbero sui 120.130 euro a megawattora (circa il doppio di quelli delle centrali a carbone tedesche) è chiaro che si stia parlando di impianti tecnologicamente arretrati, cui si aggiunge il fatto che la totalità degli oneri non vengono spalmati su tutto il mercato elettrico ma scaricati per intero in loco;

è opportuno ricordare che nel 1996 l'Alcoa subentrò all'azienda di Stato Alumix e che fu siglato un accordo in cui si stabilì che per un decennio l'Alcoa avrebbe pagato l'energia tra i 18 e i 20 euro al megawattora, ma con la liberalizzazione del mercato elettrico nel 2005 l'accordo andava aggiornato per cui si escogitò un sistema secondo il quale l'Alcoa pagava l'energia a costi di mercato ma riceveva uno sconto in bolletta che veniva pagato dalla totalità degli italiani. Quel sistema saltò per effetto delle leggi europee che impediscono aiuti di Stato lesivi della concorrenza;

tuttavia, secondo un documento della Commissione europea, datato 29 novembre 2009 in risposta ad una richiesta del Governo Berlusconi, l'ENEL, in virtù di una sovraccapacità di generazione di elettricità in Sardegna, potrebbe concedere un prezzo concorrenziale leggermente superiore al costo marginale dell'energia, ma che proprio per la sua posizione di dominante non procederà mai ad effettuare questo sconto perché l'Alcoa non può acquistare energia altrove;

il fatto che in Sardegna operi anche E.On non comporta differenze perché entrambi gli operatori non hanno interesse ad applicare prezzi inferiori per non creare effetti emulativi nel resto dell'Italia;

il 27 marzo 2012 è stato siglato un verbale che registra l'accordo tra i Ministero dello sviluppo economico, il Ministero del lavoro gli enti locali e le rappresentanze sindacali secondo cui si sarebbe favorita la stipula di accordi con i maggiori produttori di energia elettrica e rimossi eventuali ostacoli commerciali o di altra natura;

il Ministero dell'economia e delle finanze è ancora l'azionista di riferimento di ENEL con una quota di capitale sociale diretta ed indiretta del 31 per cento -:

quali siano le proposte rimaste in campo secondo quanto affermato dal Ministro interpellato;

se non ritenga di dare seguito al citato impegno sottoscritto dal Ministro al fine di chiarire in maniera definitiva se esista realmente la possibilità di applicare prezzi concorrenziali leggermente superiori al costo marginale dell'energia, come affermato dal citato documento, e quali iniziative intenda adottare conseguentemente.

(2-01679)«Mereu, Galletti».