ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01572

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 659 del 03/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: MOFFA SILVANO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
Data firma: 28/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CASTELLANI CARLA POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
D'ANNA VINCENZO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 28/06/2012
CERONI REMIGIO POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
LEHNER GIANCARLO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 28/06/2012
PARISI MASSIMO POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
MARMO ROBERTO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 28/06/2012
MANNUCCI BARBARA POPOLO DELLA LIBERTA' 02/07/2012
GERMANA' ANTONINO SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
DE NICHILO RIZZOLI MELANIA POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
POLIDORI CATIA POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 28/06/2012
TADDEI VINCENZO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 28/06/2012
CAZZOLA GIULIANO POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
RAZZI ANTONIO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 28/06/2012
ABELLI GIAN CARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
CESARIO BRUNO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 28/06/2012
DE CORATO RICCARDO POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
DE LUCA FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
ROSSI LUCIANO POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
GIRLANDA ROCCO POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
BARANI LUCIO POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
PAGANO ALESSANDRO POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
IANNACCONE ARTURO MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA 28/06/2012
GAROFALO VINCENZO POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
BELCASTRO ELIO VITTORIO MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA 28/06/2012
GARAGNANI FABIO POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
ROMELE GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
MARINELLO GIUSEPPE FRANCESCO MARIA POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
TORRISI SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
FONTANA VINCENZO ANTONIO POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
GIAMMANCO GABRIELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
CROLLA SIMONE ANDREA POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
GIBIINO VINCENZO POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
FOTI ANTONINO POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
ALFANO GIOACCHINO POPOLO DELLA LIBERTA' 28/06/2012
PIONATI FRANCESCO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 28/06/2012
GIANNI PIPPO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 28/06/2012
BOCCUZZI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 12/07/2012
SANGA GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 12/07/2012
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 12/07/2012
FADDA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 12/07/2012
PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO 12/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 28/06/2012
Stato iter:
12/07/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/07/2012
Resoconto BARANI LUCIO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 12/07/2012
Resoconto MALINCONICO SABATO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 12/07/2012
Resoconto BARANI LUCIO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 05/07/2012

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/07/2012

DISCUSSIONE IL 12/07/2012

SVOLTO IL 12/07/2012

CONCLUSO IL 12/07/2012

Atto Camera

Interpellanza 2-01572
presentata da
SILVANO MOFFA
martedì 3 luglio 2012, seduta n.659

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
la Presidenza del Consiglio dei ministri, nel maggio 2012, nell'ambito degli obiettivi di spending review, ha disposto la restituzione, alle amministrazioni di provenienza, del personale di prestito cosiddetto «fuori comparto», nei confronti del quale sussiste a carico della Presidenza l'onere totale o parziale di rimborsare gli emolumenti stipendiali;
in particolare, il termine per il rientro di detto personale alle sedi di appartenenza viene fissato alla data del 1° novembre 2012, per consentire alle strutture interessate di avviare i processi di riorganizzazione dei rispettivi organici;
il contingente complessivo di questi ultimi è di 132 unità, di cui n. 86 appartenenti alla cat. A e n. 46 appartenenti alla cat. B; l'importo medio pro-capite che la Presidenza rimborsa alle amministrazioni di appartenenza, fatte salve le competenze accessorie che sono comunque a carico della Presidenza medesima, costituisce ad avviso degli interpellanti un'inezia rispetto a voci di spesa di maggiore aggredibilità in un'ottica di contenimento;
peraltro, nella fattispecie, il provvedimento restitutorio, oltre che essere carente sul piano della motivazione, nella parte in cui, a giudizio degli interpellanti, viola il principio di adeguatezza tra i presupposti ispiratori della determinazione autoritativa del comando (speciale competenza del dipendente in relazione a riconosciute esigenze di servizio - articolo 56 del decreto del Presidente della Repubblica n. 3 del 1957) e il fine posto a presidio del provvedimento di revoca, funzionale alla restituzione (contenimento della spesa pubblica), è censurabile anche sotto il profilo della mancanza di proporzionalità tra il sacrificio imposto a detto personale (raggiungimento per molti di loro di sedi lontane in un quadro reddituale pro-capite ridimensionato) a fronte di un risparmio di spesa, come evidenziato, modesto, che produce il solo effetto di procurare un grave danno socio-economico con impatto su situazioni tendenzialmente consolidate;
nella prospettiva, poi, della tutela del parametro di efficienza dell'organizzazione delle strutture presidenziali, il provvedimento restitutorio adottato iure imperii e al di fuori di un confronto istituzionale con le organizzazioni sindacali, svilisce in modo inequivocabile il principio di buon andamento (articolo 97 della Costituzione), in quanto la sua adozione non costituisce la naturale conseguenza di una ponderata preventiva valutazione delle risorse e dei fabbisogni delle singole articolazioni, in funzione dei rispettivi obiettivi da conseguire, ma si palesa avulsa da un congruo bilanciamento degli interessi in gioco e da un auspicabile criterio di selezione del personale da mantenere all'interno delle proprie strutture, basato sul merito e sulla professionalità individuale;
in una logica di ripartizione delle voci di costo da iscrivere in bilancio appare, poi, improprio tracciare una linea di differenziazione tra il bilancio della Presidenza e quello delle amministrazioni «fuori comparto», atteso che lo stesso costo, senza variazioni sostanziali, (di fatto si tratterebbe di «una partita di giro») viene a ricadere nella sfera di un altro soggetto pubblico mediante un trasferimento formale di imputazione all'interno di un unico grande contenitore che è il bilancio dello Stato. In tale ambito, tra l'altro, la distinzione tra soggetti del comparto Ministeri e quelli fuori comparto non è giuridicamente appropriata, in quanto le due categorie istituzionali rappresentano altrettante entità dell'apparato amministrativo tra loro collegate, quanto alla natura giuridica e al fine perseguito, dal connotato della pubblicità e, quanto alla missione attribuita, dal vincolo della vigilanza e del controllo da parte del Ministero di riferimento sui risultati conseguiti. In questo contesto, ad esempio, le Agenzie fiscali - che costituiscono il più consistente serbatoio da cui si è finora attinto per il reclutamento del personale fuori comparto - ancorchè dotate di autonoma personalità giuridica, predispongono, in allegato al proprio bilancio, appositi raccordi riguardanti gli schemi di stato patrimoniale e conto economico con i pertinenti capitoli di spesa del bilancio dello Stato;
con riferimento alle politiche di contenimento della spesa, è utile sottolineare che, già prima dell'insediamento dell'attuale Governo, la Presidenza, al pari delle altre amministrazioni, non è stata esentata dalle riduzioni degli stanziamenti di pertinenza. Infatti, le previsioni iniziali di bilancio del 2011 - già oggetto di diminuzione in adeguamento a disposizioni normative - hanno scontato il taglio lineare del 10 per cento delle dotazioni finanziarie riferite alle spese rimodulabili disposte dall'articolo 2, comma 1, del decreto legge n. 78 del 2009, incidendo sensibilmente sia sul capitolo 2115 (fondo di funzionamento della Presidenza), sia sui capitoli pertinenti alle politiche attive, per un totale di circa 57.869.124 milioni di euro;
in relazione al primo capitolo, in applicazione del decreto legge 112 del 2008, sono stati realizzati risparmi di spesa, attraverso la riduzione del 10 per cento del fondo unico di Presidenza, pari a 1,9 milioni di euro;
nel corso del 2011, successivi interventi normativi hanno ulteriormente ridotto gli stanziamenti, determinando diminuzioni di spesa per un totale complessivo di 126.066.938 milioni di euro;
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2011, che ha ridefinito l'assetto ordinamentale delle strutture presidenziali, ha disposto una prima riduzione delle dotazioni organiche dirigenziali di 7 posti di funzione di prima fascia e di 48 unità di seconda fascia per un risparmio complessivo annuo a regime pari a circa 7.130.000 milioni di euro;
ulteriori tagli, incidenti prevalentemente sulle spese di funzionamento della Presidenza, si sono verificati in applicazione delle norme recate dal citato decreto legge n. 78 del 2009 ed in particolare:
a) taglio del 5-10 per cento dei trattamenti economici complessivi dei dirigenti per un risparmio a regime pari a 989.411,78 euro;
b) taglio del 10 per cento delle indennità da corrispondere ai responsabili degli uffici di diretta collaborazione, per un risparmio pari a circa 96.000 euro, che si innesta nel più generale taglio di 12,2 milioni di euro, stabilito dall'attuale Governo, per effetto della riduzione dei Ministri senza portafoglio e dei relativi Sottosegretari, cui è seguito il ridimensionamento di complessive 241 unità;
c) risparmi per circa 3 milioni di euro conseguiti per effetto della riduzione dei contingenti assegnati alle strutture di missione;
d) risparmi per 7,9 milioni di euro, relativi ai nuovi limiti di spesa per organi collegiali, incarichi di studio e consulenza, relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza, formazione, missioni, acquisto, manutenzioni, noleggio ed esercizio di autovetture; sul punto, vi è da aggiungere che il Governo ha disposto un ulteriore taglio di esperti e consulenti di 99 unità pari a 750.000 euro; in relazione ai tagli in materia di trasporti, poi, è stato conseguito un significativo risparmio di spesa pari a circa 23,5 milioni di euro, su base annua, determinato dalla contrazione dei voli di Stato, non obbligati da ragioni di sicurezza, nella misura del 90 per cento, un risparmio di circa 270.000 euro per un più efficiente uso del servizio automezzi;
la Presidenza ha conseguito ancora risparmi per 4 milioni di euro sui costi del personale, mediante il blocco del turn over, il congelamento dei contratti e i pensionamenti;
da ultimo si aggiunge che con recente decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e stata disposta, con effetto immediato, la riduzione degli organici della Presidenza in misura del 20 per cento dei dirigenti e del 10 per cento del personale di qualifica non dirigenziale;
è opportuno sottolineare che uno dei principali protagonisti delle politiche di contenimento dei costi della Presidenza, in funzione del precipuo ruolo di coordinamento che è chiamato a svolgere, è il segretario generale della Presidenza, che ha svolto e svolge con lealtà istituzionale generalmente riconosciuta, anche un ruolo tecnico di assoluta garanzia nei confronti degli organi costituzionali e delle pubbliche amministrazioni -:
se non sia il caso che il Governo, sulla base del quadro prospettico sopra delineato, che evidenzia un palese squilibrio e disallineamento dei tagli fortemente proiettato sul versante delle risorse umane (spese di funzionamento), orienti la propria azione di contenimento sulle cosiddette politiche attive, ossia sugli interventi e le spese in conto capitale che rappresentano ben il 90 per cento dell'impegno complessivo di spesa del bilancio della Presidenza, a fronte del modesto 10 per cento che costituisce, viceversa, il dato relativo alla spesa per il personale e per i beni e i servizi;
se, in tale prospettiva, non sia opportuno, anche al fine di evitare un pericoloso contenzioso che sarebbe certamente controproducente dell'immagine della Presidenza, procedere al ritiro del provvedimento restitutorio del personale fuori comparto ed indirizzare gli interventi volti a conseguire (ben più consistenti) risparmi su altre ipotesi di tagli alla spesa, tra le quali, solo per citarne alcune:
a) eliminazione delle consulenze esterne con contestuale reinternalizzazione dei servizi da affidare a personale interno alla Presidenza dotato di competenze e professionalità adeguate;
b) affidamento, ove possibile, degli incarichi di vertice degli uffici di gabinetto e dei dipartimenti, nonchè delle altre strutture di vertice della Presidenza, a dirigenti della corrispondente fascia dei ruoli della Presidenza medesima;
c) blocco del reclutamento di ulteriori unità, in regime di prestito, al fine di favorire, in una prospettiva di continuità con l'impegno assunto dal precedente Governo, la graduale stabilizzazione nei ruoli della Presidenza, delle unità già organicamente incardinate nelle articolazioni presidenziali;
in subordine, solo ove non ritenute adottabili le suindicate misure alternative, se non sia maggiormente rispondente al principio costituzionale di buon andamento rimettere la valutazione degli eventuali esuberi di personale di prestito alla competenza ed alla responsabilità dei titolari delle singole strutture dell'ordinamento presidenziale che provvederanno, se del caso, a rimodulare gli assetti organizzativi di competenza in proporzione del budget loro rispettivamente assegnato e all'esito della ridefinizione delle piante organiche che fotografi le effettive necessità di personale da adibire ai servizi delle singole articolazioni.
(2-01572) «Moffa, Castellani, D'Anna, Ceroni, Lehner, Massimo Parisi, Marmo, Mannucci, Germanà, De Nichilo Rizzoli, Polidori, Taddei, Cazzola, Razzi, Abelli, Cesario, De Corato, De Luca, Luciano Rossi, Girlanda, Barani, Pagano, Iannaccone, Garofalo, Belcastro, Garagnani, Romele, Marinello, Torrisi, Vincenzo Antonio Fontana, Giammanco, Crolla, Gibiino, Antonino Foti, Gioacchino Alfano, Pionati, Gianni».