ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01394

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 598 del 06/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBARO CLAUDIO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 06/03/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELLA VEDOVA BENEDETTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 06/03/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 06/03/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 07/03/2012
Stato iter:
09/03/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/03/2012
Resoconto BARBARO CLAUDIO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
 
RISPOSTA GOVERNO 09/03/2012
Resoconto UGOLINI ELENA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 09/03/2012
Resoconto BARBARO CLAUDIO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 09/03/2012

SVOLTO IL 09/03/2012

CONCLUSO IL 09/03/2012

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01394
presentata da
CLAUDIO BARBARO
martedì 6 marzo 2012, seduta n.598

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere - premesso che:
il Ministro interpellato, a margine di un convegno tenutosi nel mese di gennaio 2012 a Milano, ha annunciato la chiusura dell'Agenzia per il terzo settore, ente di emanazione governativa di diritto pubblico che opera dall'8 marzo 2002, e che, recentemente, si è contraddistinta per una efficace attività di vigilanza sul mondo del no profit in collaborazione con l'Agenzia delle entrate;
gli addetti ai lavori e i responsabili dell'Agenzia per il terzo settore non sono stati preventivamente informati dal Ministro della decisione presa, né hanno avuto delucidazioni circa modi e tempi di attuazione di questa;
la volontà di chiudere l'agenzia risponde alla legittima esigenza di razionalizzazione della spesa pubblica e all'indispensabile attività di risanamento dei conti pubblici, anche se il risparmio che si otterrebbe dalla cessazione delle sue attività sarebbe marginale (i costi sostenuti per l'azione dell'Agenzia sono relativamente bassi; il budget 2011 è stato di 700 mila euro);
l'Agenzia per il terzo settore, istituita con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 settembre 2000 come Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, sulla base di quanto specificato nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 329 del 21 marzo 2001 - come modificato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 51 del 26 gennaio 2011 -, esercita importanti poteri di indirizzo, promozione, controllo fiscale e giuridico sulle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, sui soggetti del terzo settore e sugli enti non commerciali;
presso l'Agenzia, che ha sede a Milano visto il ruolo svolto dalla Lombardia e da Milano nel terzo settore, lavorano al momento in regime di «prorogatio» 12 persone distaccate da regione Lombardia, provincia e comune (anziché le 35 secondo gli impegni iniziali) che non percepiscono alcun emolumento, se si eccettua un rimborso spese;
le associazioni di volontariato godono di un consenso altissimo presso la cittadinanza (l'ultimo rapporto Eurispes 2012 riporta un consenso pari al 77,4 per cento a testimonianza del prezioso lavoro svolto negli ultimi anni, quando hanno saputo sopperire alle carenze dell'apparato centrale dello Stato;
l'impresa sociale ha un notevole potenziale di sviluppo - sia in termini qualitativi che quantitativi -, come illustrato in un capitolo del rapporto del 2011 elaborato dal CNEL sul mercato del lavoro. Può contribuire a far uscire l'Italia dalla crisi economico-finanziaria, non solo perché alimenta coesione civile e diffonde educazione civile, ma anche perché produce servizi e crea occupazione;
il contributo dato dal mondo dell'associazionismo al welfare italiano è fondamentale, soprattutto se la tendenza è individuare un modello che non gravi sulle spalle del cittadino, ma lo sostenga -:
se non si ritenga opportuno aprire un tavolo di confronto con le parti interessate per condividere le scelte legate all'annunciata chiusura dell'Agenzia per il terzo settore e le relative modalità attuative;
se il Governo non intenda attivarsi al fine di reperire le risorse finanziarie necessarie a sostenere il mondo dell'associazionismo e del no profit, spazio di partecipazione democratica e di soggettività economica, sociale e politica.
(2-01394)
«Barbaro, Della Vedova».