ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01340

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 580 del 01/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: DOZZO GIANPAOLO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 01/02/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MONTAGNOLI ALESSANDRO LEGA NORD PADANIA 01/02/2012
FORCOLIN GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 01/02/2012
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD PADANIA 01/02/2012
VANALLI PIERGUIDO LEGA NORD PADANIA 01/02/2012
COMAROLI SILVANA ANDREINA LEGA NORD PADANIA 01/02/2012
BITONCI MASSIMO LEGA NORD PADANIA 01/02/2012
DESIDERATI MARCO LEGA NORD PADANIA 01/02/2012
BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD PADANIA 01/02/2012
CHIAPPORI GIACOMO LEGA NORD PADANIA 01/02/2012
LANZARIN MANUELA LEGA NORD PADANIA 01/02/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/02/2012
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/02/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE delegato in data 02/02/2012
Stato iter:
16/02/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/02/2012
Resoconto DESIDERATI MARCO LEGA NORD PADANIA
 
RISPOSTA GOVERNO 16/02/2012
Resoconto CERIANI VIERI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 16/02/2012
Resoconto DESIDERATI MARCO LEGA NORD PADANIA
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 09/02/2012

DISCUSSIONE IL 16/02/2012

SVOLTO IL 16/02/2012

CONCLUSO IL 16/02/2012

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01340
presentata da
GIANPAOLO DOZZO
mercoledì 1 febbraio 2012, seduta n.580

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:

in seguito alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del testo del decreto-legge del 24 gennaio 2012, n. 1, recante «Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività», si rileva che i commi da 8 a 13 dell'articolo 35, contengono delle disposizioni in materia di tesoreria unica;

in particolare, le norme dispongono la sospensione fino al 31 dicembre 2014 del regime di tesoreria mista introdotto con il decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279 e l'applicazione del regime precedente di cui all'articolo 1 della legge 29 ottobre 1984, n. 720, e relative norme amministrative di attuazione;

si specifica che, inizialmente, il superamento della tesoreria unica, di cui il citato decreto legislativo n. 279, era prevista per regioni e gli enti locali; successivamente, con il decreto-legge n. 112 del 2008, è stata estesa anche alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e di Bolzano, a tutti gli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000, alle aziende sanitarie locali, alle aziende ospedaliere, e ai policlinici universitari a gestione diretta, agli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico, agli istituti zooprofilattici e alle agenzie sanitarie regionali;


il regime della «tesoreria unica», di cui alla legge n. 720 del 1984, imponeva agli enti destinatari di versare tutte le entrate su due conti specifici, accesi presso la Banca d'Italia, uno infruttifero, su cui dovevano essere versate tutte le entrate provenienti direttamente o indirettamente dallo Stato, mentre sul conto fruttifero venivano depositate tutte le entrate proprie degli enti;


nel rispetto di un percorso di riconoscimento di una maggiore autonomia delle amministrazioni territoriali e locali, il regime di tesoreria mista, introdotta con il citato decreto legislativo n. 249 del 1997, ha rappresentato una importante conquista. Di fatto è stato consentito agli enti interessati di poter versare almeno le proprie entrate non più nei conti fruttiferi intestati all'ente presso la tesoreria provinciale dello Stato, ma presso i tesorieri dei singoli enti;


si consideri che dal 1997 ad oggi è modificato sostanzialmente in aumento il rapporto fra risorse proprie e risorse correlate a trasferimenti erariali;


il regime di tesoreria mista, oltre a rendere più autonomi gli enti, ha consentito agli enti di realizzare sulle disponibilità presso il proprio tesoriere interessi più elevati di quelli riconosciuti dalla Banca d'Italia sulle giacenze depositate presso i conti fruttiferi;


dall'insediamento del Governo attualmente in carica, è stato di fatto congelato il percorso della realizzazione del federalismo fiscale, previsto alla legge n. 42 del 2009;


la riforma federalista, non solo costituisce una parte importante del programma elettorale della maggioranza uscente vincente dalle elezioni del 2008, ma la sua attuazione consente di rendere effettiva l'autonomia gestionale, organizzativa, nonché finanziaria delle regioni, province, comuni e città metropolitane contemplata dagli articoli 114 e 119 della Costituzione;


nell'ultimo triennio, a causa della grave crisi economica trasformatasi in recessione, sono state adottate manovre rigorosissime finalizzate alla messa in sicurezza della finanza pubblica;


durissimi sono stati i contributi di risanamento richiesti agli enti locali e territoriali con le manovre estive, che hanno messo in seria difficoltà lo svolgimento delle ordinarie funzioni degli enti stessi;


è legittimo affermare che i tagli imposti alle amministrazioni suddette sono superiori al contributo di risanamento imposto alle amministrazioni centrali;


per il bene del Paese e per mancanza di immediate soluzioni alternative gli enti territoriali e locali hanno già dato un contributo straordinario per la riduzione dell'indebitamento;


il sacrificio è stato infine sopportato probabilmente nella speranza di conseguire dal 2012 in poi i benefici delle nuove norme in materia di entrata e autonomia contenute dai decreti delegati previsti dalla citata legge n. 42 del 2009;


ad esempio, l'entrata in vigore dell'IMU, come concepita dall'originario decreto legislativo, rappresentava per gli enti l'inizio di un serio processo di autonomia finanziaria;


invece, con la manovra Monti, cosiddetta «salva-Italia», approvata nel mese di dicembre 2011, si è assistito alla «espropriazione» di una gran parte delle risorse conseguenti all'IMU a favore dello Stato centralista;


non solo, ma si sospetta anche la volontà del Governo in carica di voler «congelare» la riforma federale, considerato che non è stato ripristinato l'apposito Ministero, sostituito, invece, dal Ministero per la coesione territoriale;


ora, con il decreto-legge sulle liberalizzazioni, la decisione di privare gli enti locali e territoriali, della loro autonomia di gestire e controllare almeno le entrate proprie, mediante il ripristino forzato della «tesoreria unica» è davvero inaccettabile sia politicamente che giuridicamente, un vero «passo indietro» nel percorso di modernizzazione del Paese, una norma che appare in contrasto anche con le finalità di «liberalizzazioni» oggetto del decreto-legge in questione -:


quali iniziative intenda assumere per assicurare il completamento della riforma del federalismo fiscale avviata con la legge delega n. 42 del 2009 e con i successivi decreti legislativi, evitando qualsiasi ulteriore proroga o differimento;


se non ritenga necessario, nell'ottica dell'attuazione della riforma federalista, ed in osservanza di quanto disposto dall'articolo 119 della Costituzione, promuovere l'adozione di meccanismi di riscossione e di gestione delle risorse provenienti dalle entrate proprie degli enti locali che assicurino agli stessi la piena disponibilità di cassa delle entrate medesime.

(2-01340)
«Dozzo, Montagnoli, Forcolin, Bragantini, Vanalli, Comaroli, Bitonci, Desiderati, Buonanno, Chiappori, Lanzarin».