ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01036

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 458 del 05/04/2011
Firmatari
Primo firmatario: MESSINA IGNAZIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 05/04/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 05/04/2011
CIMADORO GABRIELE ITALIA DEI VALORI 05/04/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • TURISMO
Attuale delegato a rispondere: TURISMO delegato in data 05/04/2011
Stato iter:
07/04/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/04/2011
Resoconto MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 07/04/2011
Resoconto GIOVANARDI CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 07/04/2011
Resoconto MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/04/2011

SVOLTO IL 07/04/2011

CONCLUSO IL 07/04/2011

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01036
presentata da
IGNAZIO MESSINA
martedì 5 aprile 2011, seduta n.458

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del turismo, per sapere - premesso che:

il primo trimestre del 2011 ha fatto registrare un grande fermento politico e sociale che ha attraversato tutto il Medio Oriente e il Maghreb. Contro i regimi autoritari dei Paesi arabi, si sono verificati significativi moti popolari che, accesisi in Algeria, si sono tumultuosamente estesi in Tunisia, con conseguente caduta e fuga del Presidente Ben Ali, in Egitto, con le inevitabili e sofferte dimissioni del Presidente Mubarak, in Bahrain, nello Yemen;

contestualmente si sono verificate rivolte anche in Libia, dove purtroppo la crisi in questo momento risulta essere molto più grave ed è in corso l'operazione «Odissey Dawn» (odissea all'alba) contro il colonnello Gheddafi, cui anche il nostro Paese sta dando sostegno. La crisi, in questa parte del Mediterraneo, sta già provocando e continuerà a provocare problemi e disagi per il nostro Paese e le prime ripercussioni sono già evidenti in Sicilia;

l'emergenza profughi e l'insicurezza generata dalla crisi libica stanno infatti generando sofferenze in tutto il settore turistico siciliano e il problema rischia di estendersi a tutto il Mezzogiorno. Gli operatori del settore, con la stagione estiva alle porte, rilevano infatti i primi cali di flussi turistici e disdette. Inoltre, considerato il carattere per lo più stagionale che il turismo ha ancora al Sud, perdere la stagione estiva significherebbe mettere in ginocchio un settore che rappresenta il 12,5 per cento del prodotto interno lordo regionale. Il turismo è una risorsa importante a cui la Sicilia e il Mezzogiorno non possono rinunciare;

la Sicilia infatti sta puntando molto sullo sviluppo di questo settore e nel 2010, secondo quanto affermato dall'assessore regionale al turismo, si erano finalmente visti i primi segnali di ripresa dopo il forte calo registrato dal settore negli ultimi quattro anni;

si erano evidenziati infatti buoni risultati nella provincia di Agrigento e Trapani, un incremento in realtà come Taormina e la tenuta di Cefalù, con un complessivo aumento delle presenze di visitatori stranieri. Gli scali aerei siciliani hanno fatto segnare nel periodo gennaio-settembre 2010 un aumento dell'8,1 per cento del volume dei passeggeri, rispetto allo stesso periodo del 2009, superiore al dato nazionale, che è stato del 5,6. Palermo si è inoltre posizionata al decimo posto nella classifica 2010 dei comuni capoluogo italiani più turisticamente sostenibili, condotta dall'Osservatorio nazionale per la spesa pubblica e il turismo sostenibile che ha valutato in particolare qualità, quantità ed efficacia dei flussi di spesa pubblica destinata al turismo, con l'evoluzione dell'economia turistica e della qualità sociale e territoriale locale;

negli ultimi anni, inoltre, la Sicilia ha avuto a disposizione ingenti stanziamenti europei, che hanno portato alla creazione di nuovi posti letto, passati dai 164.085 del 2005 ai 190.618 del 2009 con un incremento del 16 per cento;

con i fondi della programmazione 2000-2006 sono stati inoltre realizzati importanti interventi come il recupero dell'area costiera di Acqua dei Corsari a Palermo o il restauro del castello Chiaramonte di Naro, in provincia di Agrigento;

con l'attuazione del piano strategico della portualità turistica e grazie ai fondi comunitari, negli ultimi anni la Sicilia ha aumentato il numero di approdi e di posti barca, creando una rete di hub a vocazione extraregionale e di porti turistici più piccoli, con una distanza massima tra loro di 30 miglia, valorizzando cosi il turismo marino che costituisce una fetta importante dell'intero comparto turistico, che, nel 2009, si è attestato sui 3,5 milioni di turisti (per lo più italiani, con un 30-35 per cento di stranieri) all'anno per un totale di 11 milioni e 397 mila notti vendute. In particolare, con i fondi della programmazione 2000/2006 sono stati realizzati diversi interventi a Palermo Sant'Erasmo (270 posti). Balestrate (700 posti), Porto Palo di Menfi (245 posti), Pantelleria (200 posti), Marina di Ragusa (1000 posti), Riposto (650 posti), S. Marina di Salma (300 posti), per un totale di 2.800 posti barca, oltre a interventi sul porto di Lampedusa e a San Nicola L'Arena, nel palermitano;

ci sono stati anche, in questi ultimi anni, ingenti investimenti privati, quali ad esempio quelli dei resort di Sciacca e Ribera che possono essere un elemento di traino per lo sviluppo del segmento turistico di lusso;

la crisi libica sta dunque vanificando tutti gli investimenti e gli sforzi che la Sicilia e il suo settore turistico hanno fatto negli ultimi anni. Due nodi di problematicità risultano in particolare l'isola di Lampedusa e la provincia di Trapani. L'economia di Lampedusa è infatti principalmente basata sul turismo. L'assessore al turismo di Lampedusa ha calcolato danni per più di 4 milioni di euro al settore turistico dell'isola relativi al solo periodo di Pasqua;

si è stimato infatti che, con la cancellazione dei voli turistici programmati per le feste da parte del vettore Astreus e del tour operator Holding Turismo, si è avuta la perdita di circa 7.000 posti che, calcolando soggiorni di sei notti, sarebbero corrispondenti a 42.000 presenze. Aggiungendo inoltre gli arrivi della tratta sociale da Palermo e Catania e i passeggeri Siremar, si stima che le presenze del periodo pasquale sarebbero arrivate a circa 84.000. Considerando una spesa media di cinquanta euro al giorno per turista, si arriva a calcolare una perdita netta per l'economia isolana di quattro milioni e duecentomila euro. Probabilmente tali importi potranno essere solo parzialmente recuperati dai risarcimenti annunciati dal Governo;

la preoccupazione rimane forte anche per la stagione estiva perché secondo i dati diffusi dalla Federalberghi delle Pelagie le prenotazioni per la stagione estiva, che in questo periodo raggiungono quasi un terzo della disponibilità totale sono scese del 25 per cento, raggiungendo appena un 5-6 per cento;

altro punto caldo risulta Trapani dove, a causa delle operazioni militari, dal 20 marzo 2011 è chiuso l'aeroporto cittadino. Lo scalo è stato infatti scelto, in luogo del vicino e ugualmente sicuro scalo di Sigonella, come principale pista per il decollo dei velivoli militari verso la Libia. Conseguentemente tutti i voli civili sono stati dirottati su Palermo, con grandi disagi per i passeggeri ed un'eccessiva congestione dello scalo palermitano che comporta ritardi e overbooking;

l'Airgest, società di gestione dell'aeroporto civile di Trapani, ha dichiarato che ogni giorno di chiusura significa una perdita di 50 mila euro e ciò potrebbe comportare tagli al personale che andranno a toccare sicuramente i lavoratori più deboli, ossia i circa 70 interinali, già in fase di protesta. Ma la chiusura dell'aeroporto non è solo la crisi dell'Airgest, significa soprattutto bloccare quella crescita e quell'incremento di turismo che si era riscontrato con l'apertura dello scalo civile e grazie alle presenza dei voli low cost della compagnia Ryanair. Nel 2010 infatti, grazie al traino della Ryanair, sono transitati nello scalo di Trapani 1,6 milioni di passeggeri, con tendenze ancora in crescita fino al mese scorso. Tali cifre hanno ovviamente avuto una ricaduta positiva sul turismo locale, con un incremento di presenze turistiche del 13,44 per cento nel quadriennio 2006-2009, dato che sale addirittura a +53 per cento rispetto alle sole presenze straniere. La tendenza positiva è confermata anche confrontando la presenza di turisti italiani e stranieri nella provincia di Trapani nel 2009 rispetto al 2008, con una percentuale, rispettivamente, di +3,85 per cento e +24,53 per cento. Al momento, però lo scenario è cambiato: il sindaco di Trapani è allarmato ed ha già scritto al Governo, gli operatori del settore turistico della provincia lamentano il blocco del canale di prenotazione telematico booking.com, legato alla compagnia Ryanair e che rappresenta per le strutture ricettive una grande fetta di mercato; le strutture ricettive hanno avuto le prime disdette di prenotazioni; i tour operator, con la chiusura dell'aeroporto, taglieranno probabilmente Trapani dai circuiti turistici; i commercianti temono un ridimensionamento degli affari e uno stop, anche degli arrivi turistici con navi da crociera;

a sostegno di questi investimenti e contro la crisi del settore appare innanzitutto necessaria una straordinaria promozione dei territori che punti sulle bellezze del Mezzogiorno e della Sicilia in particolare e che rassicuri il segmento di turismo estero dai pericoli del conflitto libico. È facile infatti che un turista straniero associ Lampedusa con la Sicilia tutta, mentre è necessario mostrare la ricchezza e la bellezza dei nostri territori e spiegare che, in Sicilia, si può fare vacanza. Tra le attrazioni turistiche che meritano di essere valorizzate a livello di promozione internazionale, solo ad esempio, si può citare, oltre alle numerose bellezze del mare con i quasi 1500 chilometri di coste, i meravigliosi paesaggi naturali dell'Etna e di Stromboli, le aree archeologiche di Siracusa e Agrigento, le città barocche della Val di Noto o la cattedrale di Monreale a Palermo;

in questo scenario di crisi, poi, il nuovo spot di promozione turistica nazionale «Magic Italy», appare alquanto inefficace e ad avviso degli interpellanti addirittura provocatorio nella scelta del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi quale testimonial -:

per quanto sopra esposto, quali provvedimenti si stiano prendendo per sostenere ed evitare le difficoltà e i danni del settore dovuti alla crisi libica e quali azioni siano invece in atto o programmate, in termini di promozione, investimenti e interventi infrastrutturali, per lo sviluppo complessivo del settore nel Mezzogiorno che ha ancora molte potenzialità non sfruttate e rappresenta un'opportunità per tutto il turismo italiano.

(2-01036) «Messina, Donadi, Cimadoro».