Atto Camera
Interpellanza urgente 2-01034
presentata da
ELISA MARCHIONI
lunedì 4 aprile 2011, seduta n.457
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro del turismo, per sapere - premesso che:
con il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, è stata abolita la diaria, ovvero il compenso orario, degli insegnanti che accompagnano gli studenti nei viaggi di istruzione all'estero;
la «scure» dei Governi di centro-destra contro la scuola pubblica aveva già prodotto il primo danno, ad avviso degli interroganti, con la legge 23 dicembre 2005 n. 266 (finanziaria per il 2006), che aveva soppresso la diaria per i viaggi in Italia, un taglio che si sommava alla riduzione significativa del fondo di istituto e che ha colpito duramente il mercato turistico interno;
con il citato decreto-legge n. 78 del 2010, dall'anno scolastico 2010-2011, gli insegnanti che organizzano la didattica e la logistica di un viaggio d'istruzione all'estero, rimanendo in servizio per più giorni, con l'obbligo di accompagnare e sorvegliare gli alunni, 24 ore su 24, in contesti dove il controllo risulta spesso ben più difficile che in un'aula scolastica, non hanno alcun riconoscimento economico e professionale;
è evidente che per il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca il fatto che gli insegnanti accompagnino o meno gli studenti nei viaggi d'istruzione all'estero è indifferente, una posizione del tutto coerente con le critiche mosse nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio dei ministri agli insegnanti della scuola statale;
gli insegnanti che finora promuovevano i viaggi di istruzione accompagnandovi i ragazzi lo facevano volontariamente, non obbligati per contratto, non erano la totalità degli insegnanti e non erano mai motivati dalla diaria, sempre simbolica e pagata in gran ritardo;
come conseguenza di tale improvvida decisione i viaggi d'istruzione sono crollati dopo che in modo spontaneo molti insegnanti hanno scelto di rinunciarvi, per protesta contro la soppressione della diaria, che comportava un riconoscimento, seppure minimo, di 12 euro a docente;
lo «sciopero bianco» delle gite scolastiche si è esteso in tutta Italia, mettendo a rischio i viaggi d'istruzione della primavera 2011 e con essi migliaia di posti di lavoro in un settore che è ormai diventato un business corposo e teme il crollo degli ordini per i prossimi mesi;
la soppressione della diaria si aggiunge al blocco degli scatti di anzianità che incideranno sul livello di reddito degli insegnanti che andranno in pensione in questo periodo, al taglio delle ore di compresenza, alla modifica delle finestre di pensionamento;
l'adesione allo «sciopero bianco» delle gite scolastiche è diffusa in tutto il Paese; è molto significativo il boicottaggio al Nord dove, nonostante il presidente della regione Piemonte si sia posto in contrasto con la linea del Ministro, decidendo di sostenere con un bonus economico le scuole piemontesi che realizzeranno viaggi d'istruzione e gemellaggi culturali, la protesta si sta estendendo ugualmente;
secondo il Centro studi turistici di Firenze la spesa media per studente nel 2009 in Italia, per 2,4 giorni medi di soggiorno, è di 77 euro, che diventano 136 comprendendo il trasporto, mentre per i viaggi all'estero, considerando una media di 3,8 giornate, la spesa è stata di 136,78 euro, che assommati ai costi di trasporto diventano 340 euro;
la stima del fatturato complessivo del turismo scolastico è di 651 milioni di euro, quota che non tiene conto dell'indotto (bar, souvenir e altro) che portano la spesa complessiva ad almeno 1 miliardo di euro;
il taglio della diaria anche per i viaggi all'estero, ennesimo risparmio a giudizio degli interpellanti indiscriminato e irrazionale ai danni della scuola pubblica, nega agli insegnanti perfino il simbolico riconoscimento dell'iniziativa e della enorme responsabilità che essi assumono affrontando un viaggio di istruzione;
le agenzie di viaggi, i tour operator e le ditte di trasporto hanno espresso grande preoccupazione; i viaggi d'istruzione, infatti, garantiscono lavoro per almeno sei mesi all'anno ad alberghi, ristoranti, guide, musei in periodi nei quali il resto dell'attività è praticamente inesistente;
per quanto riguarda i conti pubblici, la mancata elargizione di una diaria agli insegnanti non compensa in alcun modo la perdita di gettito dello Stato quanto all'IVA e alle tasse versate dal comparto del turismo per i viaggi d'istruzione;
gli insegnanti sono consci di cosa significa per i loro alunni la rinuncia ai viaggi d'istruzione e non hanno assunto a cuor leggero la decisione di portare avanti la protesta, ma il problema che essi pongono è di altra natura; con i tagli attuati al personale della scuola dovuti alla riforma «Gelmini-Tremonti», i docenti si trovano a volte con 30 alunni per classe, con un aggravio di responsabilità e di rischi nel caso di un viaggio o di una semplice uscita fuori dalle mura scolastiche;
la gita, che aggiunge altre responsabilità al lavoro spesso misconosciuto degli insegnanti, amplifica un disagio già presente; stupisce quindi che il Governo non colga il messaggio di un'intera categoria che con generosità, spesso aggiungendo attività di volontariato al proprio dovere, si dedica all'insegnamento e alla crescita dei bambini e dei giovani;
la situazione che si è andata creando suscita preoccupazione per il riflesso che avrà per i tour operator e gli agenti di viaggio che hanno specializzato le proprie competenze, con il rischio di perdere posti di lavoro e crescita, in un periodo già segnato dalla crisi -:
se i Ministri abbiano valutato il danno, in termini di perdita di gettito IVA e di tasse su un giro d'affari di 1 miliardo di euro all'anno per i viaggi d'istruzione;
se, a fronte di un carico di lavoro aumentato e soprattutto dell'enorme responsabilità, civile e penale, che gli insegnanti assumono nei confronti degli studenti che accompagnano nelle visite di istruzione, intendano assumere iniziative per reintrodurre una diaria, auspicabilmente non più simbolica e non più pagata con grande ritardo, per gli insegnanti relativamente ai viaggi d'istruzione in Italia e all'estero;
se e quali altre misure e quale ulteriore impegno finanziario intendano assumere per sostenere e qualificare il turismo scolastico, evitando di eliminare dal piano di offerta formativa il viaggio d'istruzione che fa parte del bagaglio di esperienza e di crescita umana e culturale dei giovani.
(2-01034)
«Marchioni, Bachelet, Lulli, Sani, Martella, Mattesini, Bucchino, Sereni, Melandri, De Biasi, Mastromauro, Zampa, Santagata, Vannucci, Zucchi, Lenzi, Damiano, Pierdomenico Martino, Fluvi, Pizzetti, Zunino, Rosato, Bratti, Froner, Braga, Fadda, Oliverio, Sanga, Losacco, Cavallaro, Mogherini Rebesani, Vico, Scarpetti, La Forgia, Rigoni, Brandolini, Ginefra».