ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01032

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 457 del 04/04/2011
Firmatari
Primo firmatario: VELO SILVIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 31/03/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ESPOSITO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
MARCHIGNOLI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
ROSATO ETTORE PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
ZUNINO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
LO MORO DORIS PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
MIGLIOLI IVANO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
ZACCARIA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
DE MICHELI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
RECCHIA PIER FAUSTO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
MADIA MARIA ANNA PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
ORLANDO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
ROSSOMANDO ANNA PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
LUCA' MIMMO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
POMPILI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
FADDA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
TOCCI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
BOCCUZZI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
BARETTA PIER PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
ALBONETTI GABRIELE PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
SCHIRRU AMALIA PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
PIZZETTI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
SANGA GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
RUGGHIA ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
TIDEI PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011
DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO 31/03/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 31/03/2011
Stato iter:
14/04/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/04/2011
Resoconto VELO SILVIA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 14/04/2011
Resoconto RAVETTO LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 14/04/2011
Resoconto VELO SILVIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 07/04/2011

DISCUSSIONE IL 14/04/2011

SVOLTO IL 14/04/2011

CONCLUSO IL 14/04/2011

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01032
presentata da
SILVIA VELO
lunedì 4 aprile 2011, seduta n.457

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere - premesso che:


nel febbraio del 2009 la società russa Severstal rendeva noto che stava valutando la possibilità di uscire dal gruppo Lucchini acquisito, tra il 2005 e il 2007, per il 79,82 per cento; le intenzioni di disimpegno della società russa erano conseguenti al calo della domanda di acciaio sui mercati sviluppati e alla connessa riduzione del 50 per cento delle quantità prodotte del gruppo Lucchini nel 2009 e agli alti costi di produzione; a tal fine la Servestal era alla ricerca di un nuovo soggetto imprenditoriale che subentrasse nel gruppo Lucchini, acquisendone la partecipazione del 79,82 per cento;


nel corso del 2010 notizie stampa hanno confermato che Severstal stesse trattando la vendita del gruppo Lucchini e che stesse già conducendo negoziati in tal senso con diversi potenziali investitori, tra i quali, oltre alla stessa famiglia Lucchini, si indicava inizialmente il gruppo Riva il gruppo Arcelor Mittal, che a Piombino già controlla il gruppo Magona, e la società cinese Baosteel di Shanghai; più di recente gli acquirenti del gruppo Lucchini sono indicati nel gruppo vicentino Beltrame e nel fondo internazionale Apollo;


la ricerca di un acquirente da parte della società Severstal è stata rallentata dall'apertura della trattativa con gli istituti bancari creditori per la ristrutturazione di 770 milioni di euro di debito del gruppo Lucchini; tra gli istituti bancari esposti ci sono la Bnp Paribas, Unicredit, Intesa San Paolo e Monte dei Paschi di Siena; la trattativa si è rivelata, però, molto complessa, inizialmente, a causa dell'indisponibilità della proprietà, e dunque della Servestal, a garantire una ricapitalizzazione adeguata alle richieste del sistema bancario e, successivamente, dalle numerose condizioni poste dalla Servestal; in particolare la Servestal poneva come condizioni la trasformazione di 200 milioni di debito in obbligazioni convertibili in una quota del 35 per cento del capitale, la presenza di un suo uomo in più nel consiglio di amministrazione e la vendita immediata di Ascometal, valutata in 350 milioni di euro con cui compensare debiti arretrati della Servestal;


i mancati investimenti produttivi, derivanti dalla ricerca di un nuovo proprietario e l'ulteriore incertezza determinata dal mancato accordo di risanamento finanziario dell'azienda, hanno rallentato la ripresa produttiva degli stabilimenti siderurgici, proprio nel momento in cui i segnali di ripresa del mercato la avrebbero resa possibile;


finalmente nel mese di febbraio 2011 è stato raggiunto l'accordo per la ristrutturazione del debito che, garantendo di nuovo l'accesso al credito, rappresenta il primo passo per la sopravvivenza del gruppo siderurgico se all'accordo seguirà in tempi celeri la definizione di un serio piano industriale che consenta un effettivo rilancio dello stabilimento e degli altri presidi del gruppo; infatti, l'accordo siglato tra la società russa e gli istituti bancari tutela gli assetti esistenti, confermandone la stabilità economica, ma risulta privo di ogni prospettiva di rilancio in quanto, entrambe le parti in causa, non prevedono alcuna operazione di ricapitalizzazione del gruppo;


appare urgente, al contrario, definire un piano industriale che consenta a tutto il polo siderurgico italiano di intercettare i segnali di ripresa del mercato dell'acciaio nazionale e internazionale, scegliendo un nuovo soggetto industriale che ricapitalizzando con nuovi flussi di cassa il gruppo Lucchini confermi o programmi gli investimenti di cui lo stabilimento ha bisogno;


con la sigla dell'accordo il gruppo Lucchini è ormai controllato dalle banche che avranno tutta l'intenzione di salvaguardare i propri interessi ma non sono in grado di delineare un percorso di rilancio industriale che può essere ottenuto solo se un nuovo soggetto industriale assume la guida del gruppo siderurgico;


come dichiarato dal sindaco di Piombino, sede dello stabilimento siderurgico, con l'avvento delle banche si delinea una soluzione solo transitoria. «Il debito non viene abbattuto, non c'è una riapertura delle linee di credito per interventi strategici. L'accordo garantisce solo la mera sopravvivenza. E in siderurgia il termine sopravvivenza equivale a deperimento»;


anche se c'è soddisfazione per l'accordo con le banche, perché esclude il grave rischio di un fallimento, rimangono inalterate le incertezze e le perplessità sul futuro dello stabilimento, anche in considerazione del fatto che la società Severstal, a seguito del suddetto accordo, ha dichiarato di non avere alcuna fretta di vendere; tale dichiarazione è oltremodo preoccupante perché la Severstal si rifiuta di ricapitalizzare l'azienda e quindi non consente di programmare e pianificare la produzione industriale;


il gruppo siderurgico di Piombino, che, oltre alla Lucchini comprende anche la Magona e la Dalmine, è una realtà economica strategica per il Paese ed è urgente che il Governo intervenga concretamente per delineare una soluzione industriale vincente per lo stabilimento; infatti dopo Taranto, quello di Piombino è l'altro polo siderurgico a ciclo integrale, cioè partendo dal carbone e minerale di ferro sino all'acciaio semilavorato e a quello finito; le produzioni del gruppo siderurgico di Piombino sono importanti, si pensi alla produzione di rotaie, che potrebbero essere strategiche in un Paese come l'Italia che investe sui treni ad alta velocità; inoltre la fabbrica occupa oltre 3000 persone, direttamente e indirettamente, e rappresenta quindi una componente essenziale del tessuto economico della regione;


il timore è che si perda del tempo prezioso e si opti, infine, per una dismissione del ciclo integrale riposizionando la produzione su asset meno strategici che non prevedono l'utilizzo dell'altoforno, ma di forni elettrici. Tale soluzione determinerebbe un costo elevato sia in termini sociali, perché causerebbe il licenziamento di almeno la metà dei dipendenti, sia in termini prettamente economici perché priverebbe l'Italia di un asset strategico in un momento in cui il settore appare in netta ripresa;


appare allo stesso tempo urgente che il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio del mare intervenga per accelerare il processo di riqualificazione complessiva del sito siderurgico di Piombino mediante operazioni di bonifica sostenibili, complemento fondamentale per un effettivo rilancio produttivo del sistema industriale siderurgico -:


se il Ministro dello sviluppo economico non ritenga urgente convocare i soggetti interessati al fine di consentire, in tempi ragionevoli, l'individuazione di un piano industriale di rilancio del gruppo siderurgico di Piombino che tuteli un asset fondamentale dell'economia nazionale;


se il Governo abbia conoscenza di quali siano gli investimenti programmati e le risorse effettivamente disponibili per le bonifiche dei siti siderurgici di Piombino e di quali siano le motivazioni che, fino ad oggi, non hanno consentito l'ultimazione dei lavori di bonifica;


se i Ministri interrogati non ritengano urgente delineare, per quanto di competenza, un piano industriale di riqualificazione di una parte importante del sistema industriale italiano, mediante iniziative congiunte che garantiscano il successo dell'operazione.

(2-01032)

«Velo, Esposito, Marchignoli, Rosato, Sbrollini, Zunino, Lo Moro, Miglioli, Zaccaria, Garavini, Tullo, De Micheli, Recchia, Madia, Agostini, Andrea Orlando, Rossomando, Lucà, Pompili, Fadda, Bossa, Tocci, Boccuzzi, Sani, Vico, Baretta, Albonetti, Schirru, Pizzetti, Sanga, Rugghia, Tidei, Damiano».