ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00995

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 445 del 08/03/2011
Firmatari
Primo firmatario: GOZI SANDRO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/03/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
META MICHELE POMPEO PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
POMPILI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
FARINONE ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
LEVI RICARDO FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
RECCHIA PIER FAUSTO PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
PARISI ARTURO MARIO LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
LUONGO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
VELO SILVIA PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
NANNICINI ROLANDO PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
PES CATERINA PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
BORDO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
NICOLAIS LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
SANGA GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
RUSSO ANTONINO PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
ZACCARIA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
TEMPESTINI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
TOCCI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
MELIS GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
TOUADI JEAN LEONARD PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
RUGGHIA ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
DUILIO LINO PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
CALVISI GIULIO PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011
CONCIA ANNA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 08/03/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • RAPPORTI CON LE REGIONI E COESIONE TERRITORIALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 08/03/2011
Stato iter:
10/03/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/03/2011
Resoconto GOZI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 10/03/2011
Resoconto FITTO RAFFAELE MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON LE REGIONI E COESIONE TERRITORIALE)
 
REPLICA 10/03/2011
Resoconto GOZI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/03/2011

SVOLTO IL 10/03/2011

CONCLUSO IL 10/03/2011

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00995
presentata da
SANDRO GOZI
martedì 8 marzo 2011, seduta n.445

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro per i rapporti con le regioni e coesione territoriale, per sapere - premesso che:

dalle tabelle elaborate dalla Commissione europea nel gennaio 2011 sullo stato degli impegni/pagamenti per Paese/obiettivo ed esecuzione dei fondi strutturali al 31 dicembre 2010, emergono ritardi preoccupanti sullo stato di attuazione dei programmi operativi italiani relativi al periodo di programmazione 2007-2013; la media dei pagamenti effettuati a valere sui diversi programmi operativi non supera il 15 per cento;

il regolamento (CE)539/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 giugno 2010 ha posticipato la scadenza per la certificazione della spesa: l'Italia dovrà certificare complessivamente circa 7 miliardi di euro entro il 31 dicembre 2011; ciò comporta una spesa nel prossimo anno di un importo pari a quanto è stato speso nei primi quattro anni (dal 1o gennaio 2007 ad oggi);

se le spese rendicontate saranno inferiori al valore obiettivo si rischia la revoca dei fondi comunitari. Il rischio di definanziamento è particolarmente elevato non solo per i programmi operativi regionali come il POR Calabria, il POR Campania, il POR Sicilia, il POR Abruzzo, il POR Puglia e il POR Lazio, ma anche per importanti programmi operativi interregionali e nazionali come il PON ricerca e sviluppo, il POIN attrattori culturali ed energia, il PON reti e mobilità (questi ultimi due non hanno ancora ottenuto l'approvazione da parte della Commissione europea);

il commissario europeo Johannes Hahn ha lanciato l'allarme sul pericolo concreto di una perdita di risorse importanti e ha espresso profonda preoccupazione sui tempi necessari per una riprogrammazione, richiedendo scelte rapide e risposte chiare al Governo italiano; l'allarme è stato lanciato sulla base dei dati comunicati ufficialmente dal Ministero dell'economia e delle finanze al 31 ottobre 2010, secondo i quali i pagamenti italiani effettuati per finanziare i progetti rappresentano solo il 9 per cento delle risorse finanziarie assegnate ai programmi operativi, mentre quelli giuridicamente vincolanti si attestano intorno al 19 per cento;

la delibera Cipe dell'11 gennaio 2011, prendendo atto del fortissimo ritardo accumulato e del grave rischio di disimpegno, ha definito gli «Indirizzi per l'accelerazione e la riprogrammazione della spesa dei fondi strutturali 2007-2013» al fine di ottimizzare gli investimenti pubblici. Pertanto, le amministrazioni competenti sono invitate a individuare obiettivi in termini di impegni giuridicamente vincolanti entro il termine limite del 31 maggio 2011 e del 31 dicembre 2011, pena la riprogrammazione/rimodulazione a favore di altri programmi dello stesso obiettivo comunitario e cofinanziati dallo stesso fondo strutturale. Inoltre, ha stabilito che i grandi progetti non confermati entro 30 giorni dalla data di approvazione della delibera sono da considerarsi non realizzabili nell'attuale periodo di programmazione. Infine, si precisa che per i programmi attuativi delle regioni del Mezzogiorno è prevista una revisione entro 30 giorni (dall'adozione della delibera del Cipe) per renderli coerenti con il piano nazionale per il sud e l'approvazione entro i 15 giorni dalla conclusa revisione;

la medesima delibera Cipe segnala anche la riduzione delle assegnazioni FAS 2000-2006 e 2007-2013, avvenuta per effetto della riduzione della dotazione finanziaria della Missione di spesa Sviluppo e riequilibrio territoriale, come disposta dall'articolo 2 del decreto legge 78/2010;

la particolare congiuntura economica ha messo molti Stati membri in seria difficoltà nel reperire le risorse per il cofinanziamento, ma, a differenza di altri Paesi, l'Italia si presenta in tale congiuntura con maggiore debolezza, anche per effetto di scelte governative operate nell'attuale legislatura;

l'Italia ha scelto, ad avviso degli interpellanti, irresponsabilmente di sottrarre 28 miliardi di euro di fondi per le aree sottoutilizzate per interventi di carattere emergenziale o per far fronte a spese ordinarie di parte corrente, anziché destinare tali risorse alla finalità di garantire l'«addizionalità» delle politiche, finanziare interventi «strutturali» per le regioni del Sud e adeguare i servizi essenziali dei territori depressi del nostro Paese agli standard di vita della Unione europea. In tale modo, è stato interrotto quel processo virtuoso iniziato dal precedente Governo, caratterizzato dalla «programmazione unitaria» di fondi Strutturali europei e di fondi Fas da destinare alle politiche di coesione, nell'ambito del quadro strategico nazionale (QSN);

la ricognizione, la concentrazione e la riprogrammazione delle risorse avviate con il decreto-legge 112 del 2008, in luogo di riqualificare il disegno del quadro strategico nazionale per centrare le politiche su infrastrutture strategiche e su pochi, ma decisivi, interventi hanno operato un progressivo «svuotamento» della principale fonte finanziaria del quadro strategico nazionale, destinandola a fonte di finanziamento delle politiche anticicliche su tutto il territorio nazionale;

il decreto-legge n. 225 del 2010, cosiddetto «Milleproroghe» di recente convertito in legge, con modificazioni dal Parlamento, dispone nell'ambito delle proroghe ex lege al 31 marzo 2011, anche la proroga della riprogrammazione delle risorse non impegnate, correlate a programmi operativi 2000-2006 e a programmi operativi 2007-2013, originate da progetti finanziati a valere sui fondi di cofinanziamento nazionale, oggetto di rimborso a carico del bilancio comunitario e del fondo di rotazione (prorogando l'articolo 6-sexies, comma 2, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133). Tuttavia, tale norma - con riferimento alla ricognizione delle risorse non impegnate attraverso obbligazioni giuridicamente vincolanti - specifica solo che dovrà, essere effettuata dalla Presidenza del Consiglio, sentito il Ministro dello sviluppo economico. Tale disposizione è, dunque, priva di qualsiasi riferimento alla necessaria concertazione e intesa con le regioni e i soggetti attuatori delle politiche di coesione;

ulteriore fattore di debolezza italiana è il previsto assoggettamento delle risorse per il cofinanziamento dei fondi strutturali europei ai vincoli del patto di stabilità operato con la legge n. 220 del 2010 (legge di stabilità per il 2011); ciò rende di fatto impossibile impegnare ed erogare i fondi necessari alla realizzazione di interventi infrastrutturali compatibilmente con il rispetto degli obiettivi del patto di stabilità interno per gli enti locali per il triennio 2011-2013 -:

quali iniziative intendano assumere i ministri interrogati, ciascuno per le proprie parti di competenza, in considerazione del forte ritardo italiano sullo stato di attuazione dei programmi operativi per la programmazione 2007-2013, al fine di scongiurare il rischio di disimpegno di ingenti risorse che verrebbero sottratte alle politiche di sviluppo, con danni gravissimi per il rilancio degli investimenti infrastrutturali sia a livello locale che nazionale;

se non ritengano di assumere tempestivamente ogni iniziativa di competenza al fine di escludere dal computo del saldo finanziario, in sede di applicazione delle regole del patto di stabilità interno per gli enti locali per il triennio 2011-2013, i cofinanziamenti nazionali relativi ai programmi dei fondi strutturali europei, analogamente a quanto previsto per le risorse provenienti dall'Unione europea;

se non ritengano necessario attivarsi in sede europea, in considerazione della difficile congiuntura economica, per sostenere la proposta concernente l'innalzamento, in via temporanea e transitoria, della quota di cofinanziamento comunitario previsto per tutti gli obiettivi, dall'attuale 50 per cento al 75 per cento.

(2-00995)
«Gozi, Meta, Brandolini, Pompili, Zampa, Farinone, Trappolino, Levi, Recchia, Rubinato, Arturo Mario Luigi Parisi, Luongo, Velo, Nannicini, Pes, Narducci, Bordo, Nicolais, Sanga, Antonino Russo, Zaccaria, Tempestini, Sani, Tocci, Melis, Touadi, Rugghia, Duilio, Calvisi, Concia».