ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00982

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 441 del 28/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: PALOMBA FEDERICO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 28/02/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI 28/02/2011
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 28/02/2011
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 28/02/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 28/02/2011
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 02/03/2011
Stato iter:
10/03/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/03/2011
Resoconto PALOMBA FEDERICO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 10/03/2011
Resoconto VICECONTE GUIDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 10/03/2011
Resoconto PALOMBA FEDERICO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/03/2011

SVOLTO IL 10/03/2011

CONCLUSO IL 10/03/2011

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00982
presentata da
FEDERICO PALOMBA
lunedì 28 febbraio 2011, seduta n.441

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della difesa, il Ministro della salute, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, per sapere - premesso che:

secondo notizie di stampa di questi giorni (La Nuova Sardegna del 4 e 5 gennaio 2011) da un'indagine (ancora non consegnata) svolta dai servizi veterinari delle aziende USL n. 8 (Cagliari) e n. 3 (Lanusei) emergerebbe che nella zona circostante il poligono interforze di Quirra-Perdasdefogu sarebbero numerose e gravi le malformazioni di animali e ben il 65 per cento degli allevatori di Quirra si sarebbero ammalati di leucemie e linfomi. Sembrerebbe una prima conferma di quanto sostenuto più volte dalla ricercatrice Antonietta Morena Gatti, direttrice del laboratorio dei biomateriali dell'università di Modena ed uno dei maggiori esperti in materia di nano patologie. Infatti, le particelle infinitesimamente piccole - le nano particelle - di materiali esplodenti e di metalli, quali il tungsteno, possono provocare tumori gravissimi e malformazioni;

l'assessorato regionale della difesa dell'ambiente (nota protocollo n. 15565 del 29 aprile 2004) e l'azienda U.S.L. n. 8 (nota protocollo n. 2942/95 del 23 aprile 2004) hanno risposto con una voluminosa serie di documentazioni alla richiesta di informazioni a carattere ambientale inoltrata (nota del 17 marzo del 2004) dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d'intervento giuridico e rivolta alle amministrazioni pubbliche competenti (Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, assessorato regionale della difesa dell'ambiente, aziende USL n. 8 e n. 3, comuni di Villaputzu e di Escalaplano) sulle insorgenze tumorali e sulle malformazioni verificatesi nell'area di Quirra, vicino al poligono sperimentale e di addestramento interforze, nei comuni di Villaputzu e di Escalaplano;

risultava così che, con deliberazione della giunta regionale n. 2/1 del 21 gennaio 2003, era stato fatto il punto sullo stato di attuazione del programma di interventi relativo alla «compromissione ambientale del Salto di Quirra» stabilito con la precedente deliberazione n. 8/3 del 14 marzo 2002 nei seguenti termini:

a) era stato avviato il programma per la valutazione del rischio chimico-tossicologico per la prevenzione della salute della popolazione all'esposizione di alte concentrazioni di metalli pesanti (importo 130.000,00 euro) da parte del presidio multizonale di prevenzione (PMP) dell'azienda U.S.L. n. 8;

b) era stata avviata l'indagine da parte dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna sulla catena alimentare al fine di evidenziare eventuali presenze di metalli pesanti ed arsenico oltre i limiti di legge (importo 59.000,00 euro);

c) i primi dati raccolti dal servizio igiene pubblica dell'azienda U.S.L. n. 8 esclusivamente sui dati relativi ai ricoveri ospedalieri dei residenti nel comune di Villaputzu (in particolare fra il 1998 ed il 2001) non avrebbero evidenziato alcuna anomalia: tuttavia, avrebbero dovuto essere completati da specifica indagine epidemiologica sulla popolazione interessata al fine di verificare eventuali patologie direttamente collegabili alla presenza dell'attività mineraria e dei relativi residuati (importo complessivo 150.000,00 euro);

d) era stato accelerato il monitoraggio delle acque superficiali ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 1999 e successive modifiche ed integrazioni dell'area in esame (avviato nel marzo 2002 in tutto il territorio regionale) ed è stata realizzata una stazione di prelevamento sul Rio Quirra: in merito non sarebbe stato evidenziato inquinamento da arsenico a valle del Rio Corr'e Cerbu;

e) era stato effettuato uno screening un campione di n. 150 volontari (50 per cento residenti civili, 50 per cento dipendenti militari e delle Società Socam e Vitrociset) residenti nella zona di Quirra: fino al 13 novembre 2002 «non è emersa alcuna patologia immediatamente correlabile all'inquinamento», tuttavia l'indagine è stata limitata (si veda la nota dell'azienda U.S.L. n. 8 prot. n. 2942/95 del 23 aprile 2004), di fatto a sole 131 persone;

f) con deliberazione della giunta regionale n. 39/46 del 10 dicembre 2002 era stato concesso un finanziamento di 150.000,00 euro al comune di Villaputzu per la realizzazione del piano di caratterizzazione dell'area (articolo 17 del decreto legislativo n. 22 del 1997 e successive modifiche ed integrazioni e decreto ministeriale n. 471 del 1999), la cui realizzazione era stata affidata dall'assessorato regionale della difesa dell'ambiente alla Progemisa Spa nel luglio 2002;

g) i comuni di Villaputzu e di San Vito avevano adottato ordinanze contingibili ed urgenti (rispettivamente la n. 20 del 14 novembre 2002 e la n. 41 del 5 agosto 2002) relative al divieto di utilizzo di ampie aree lungo il corso del Rio Corr'e Cerbu a partire dalla miniera dismessa di Baccu Locci (circa 8 km);
l'azienda U.S.L. n. 8 dopo le indagini effettuate, ha sottolineato che «è evidente la necessità di sviluppare ulteriormente l'osservazione epidemiologica ed ambientale con uno studio sia retrospettivo che prospettico». Il PMP dell'azienda U.S.L. n. 8 (nota prot. n. 2626 del 27 febbraio 2003), al termine di un'indagine preliminare condotta con prelievi di terreno e sedimenti nell'alveo e nelle vicinanze del Rio Corr'e Cerbu e del Rio Quirra, ha affermato di aver riscontrato l'assenza di contaminazione da «uranio impoverito», mentre sono risultati presenti «quantità elevate di metalli pesanti ed in particolar modo di arsenico» (fino 1.402 milligrammi/chilo. In campione di terreno agricolo senza sedimenti prelevato alla confluenza del Rio Quirra con il Rio Corr'e Cerbu) lungo tutto il corso del Rio Corr'e Cerbu, anche nei campioni di acqua prelevati: «il quadro ambientale... appariva molto critico per l'alta potenzialità dei metalli tossici capaci di interessare anelli decisivi della catena alimentare». Il medesimo PMP affermava di ritener necessario il completamento di tutte le indagini ambientali in materia per averne un quadro affidabile;

a tutt'oggi non sono state fornite informazioni certe e definitive sull'evoluzione degli ulteriori accertamenti preannunciati con la documentazione sopra richiamata relativamente allo stato di inquinamento dell'area di Quirra e sullo stato epidemiologico della popolazione residente;

si susseguono, invece, notizie più allarmanti, quali quelle riportate dagli organi di stampa e richiamate in premessa, dalle quali emergerebbe - se vero - che le amministrazioni centrali e regionali avrebbero omesso di tenere un costante monitoraggio sulla situazione che già da tempo appariva di pesante compromissione ambientale con gravissimo rischio per la salute di persone ed armenti. O, peggio ancora, avrebbero omesso di riconoscere e di comunicare l'esistenza di quelle serissime compromissioni cosa che, però, mai può andare a discapito della tutela di diritti fondamentali, come quello alla salute riconosciuto dall'articolo 32 della Costituzione;

le acque del poligono militare più grande d'Europa sono un cimitero di missili, radio bersagli, razzi. Ogni tanto i residuati vengono a galla. L'ultimo episodio risale agli inizi del mese di febbraio 2011, quando un missile si è incagliato nelle reti di un peschereccio a cinque miglia dal poligono. Il missile era ancora «vivo», carico di trecento chili di esplosivo, fatti brillare al largo;

pochi giorni fa sono state ritrovate 5 casse con materiali altamente radioattivi scoperti dalla magistratura nel poligono militare sardo. Il ritrovamento è avvenuto in uno dei due depositi ispezionati nella base tra Ogliastra e Sarrabus. Si sospetta la presenza di uranio impoverito;

in presenza di tale vivo allarme, occorre eliminare eventuali seri dubbi circa la compromissione ambientale l'adempimento da parte delle amministrazioni pubbliche del loro dovere di accertare la situazione, di informarne le popolazioni interessate e di porre in essere i rimedi alla situazione di compromissione ambientale della salute -:

se siano a conoscenza della situazione esposta e se abbiano disposto indagini su di essa e quali ne siano gli eventuali risultati;

quali siano comunque le loro conoscenze in proposito e attraverso quali vie e strumenti le abbiano acquisite;

quali iniziative intendano attuare, eventualmente in raccordo con la regione autonoma della Sardegna, al fine di appurare il reale stato di inquinamento dell'area di Quirra e lo stato di salute delle persone e delle specie animali, selvatiche e di allevamento, ivi presenti;

quali siano le attività svolte presso il poligono sperimentale e di addestramento interforze di Perdasdefogu;

se tutte le attività ivi svolte avvengano effettivamente sotto il controllo delle autorità militari e civili italiane con particolare riferimento all'uso di materiale che sviluppa nano particelle perniciose ed ai controlli sulle ricadute per l'ambiente e la salute;

se vi siano, e quali siano, i risultati di iniziative precedenti e in corso volte ad appurare i reali effetti su ambiente, popolazione residente e specie animali presenti nelle zone circostanti il suddetto poligono interforze;

quali iniziative intendano attuare - con l'urgenza pari alla straordinaria gravità che sembra riguardare h situazione ambientale - per rendere edotte le popolazioni interessate, oltre che le amministrazioni locali, di tutto quanto risulta essere accertato in relazione a quanto riportato in premessa con il supporto dell'autorevolezza, ma anche con il peso della responsabilità posto che le popolazioni sono oramai stremate dalle ricorrenti voci sul grave pericolo cui sono esposte insieme agli animali che ivi stazionano;

come intendano velocizzare l'iter di approvazione delle decine di pratiche di approvazione di indennizzo e salvaguardare la salute dei cittadini;

se non intendano sospendere immediatamente le convenzioni che permettono l'utilizzo del poligono da parte di aziende produttrici di armi e di eserciti stranieri;

come e quando intendano procedere ad un'opera di bonifica, prevenzione e controllo ferreo delle attività che si svolgeranno sul luogo.

(2-00982)
«Palomba, Di Stanislao, Evangelisti, Donadi»