ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00980

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 439 del 24/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: FRANCESCHINI DARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/02/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZACCARIA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 24/02/2011
RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 24/02/2011
GRANATA BENEDETTO FABIO FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA 24/02/2011
GIULIETTI GIUSEPPE MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 24/02/2011
CARRA ENZO UNIONE DI CENTRO 24/02/2011
GALLETTI GIAN LUCA UNIONE DI CENTRO 24/02/2011
ORLANDO LEOLUCA ITALIA DEI VALORI 24/02/2011
LO PRESTI ANTONINO FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA 24/02/2011
BINDI ROSY PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI 24/02/2011
OCCHIUTO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 24/02/2011
BRESSA GIANCLAUDIO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
BOCCI GIANPIERO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
BURTONE GIOVANNI MARIO SALVINO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
CAPANO CINZIA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
CASTAGNETTI PIERLUIGI PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
CODURELLI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
COLOMBO FURIO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
CORSINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
COSCIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
CUOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
DE BIASI EMILIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
DE PASQUALE ROSA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
DE TORRE MARIA LETIZIA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
FARINONE ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
FEDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
FERRANTI DONATELLA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
FONTANELLI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
FRONER LAURA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
GIOVANELLI ORIANO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
GRAZIANO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
LAGANA' FORTUGNO MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
LEVI RICARDO FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
LOVELLI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
MARANTELLI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
MARCHI MAINO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
MARCHIGNOLI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
MATTESINI DONELLA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
MELIS GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
META MICHELE POMPEO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
MOTTA CARMEN PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
NACCARATO ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
PICIERNO PINA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
ROSATO ETTORE PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
SIRAGUSA ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
TENAGLIA LANFRANCO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
TOUADI JEAN LEONARD PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
VANNUCCI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2011
LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2011
TABACCI BRUNO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA 25/02/2011
VENTURA MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 25/02/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24/02/2011
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24/02/2011
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24/02/2011
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 25/02/2011
Stato iter:
14/04/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/04/2011
Resoconto ZACCARIA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 14/04/2011
Resoconto RAVETTO LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 14/04/2011
Resoconto ZACCARIA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 25/02/2011

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 25/02/2011

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 07/04/2011

DISCUSSIONE IL 14/04/2011

SVOLTO IL 14/04/2011

CONCLUSO IL 14/04/2011

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00980
presentata da
DARIO FRANCESCHINI
giovedì 24 febbraio 2011, seduta n.439

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
l'articolo 21 della Costituzione italiana tutela la libertà di manifestazione del pensiero nonché il principio del pluralismo informativo - sia nella sua accezione di pluralismo interno (sentenze Corte costituzionale n. 826 del 1988 e 420 del 1994) che in quella di pluralismo esterno - tratteggiando così un principio fondamentale dell'ordinamento costituzionale (sentenze Corte costituzionale n. 105 del 1972, n. 420 del 1994);
numerose disposizioni del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, richiamano l'importanza fondamentale della tutela del pluralismo informativo;
tra queste assume particolare rilevanza l'articolo 3, ove si dispone che «la garanzia della libertà e del pluralismo dei mezzi di comunicazione radiotelevisiva» al pari della «tutela della libertà di espressione di ogni individuo, inclusa la libertà di opinione e quella di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza limiti di frontiere, l'obiettività, la completezza, la lealtà e l'imparzialità dell'informazione, la tutela dei diritti d'autore e di proprietà intellettuale, l'apertura alle diverse opinioni e tendenze politiche, sociali, culturali e religiose» rappresentano dei princìpi fondamentali del sistema dei servizi di media audiovisivi e della radiofonia;
l'articolo 7 del citato Testo unico relativamente ai princìpi generali in materia di informazione stabilisce che l'attività di informazione, mediante servizio di media audiovisivo o radiofonico, debba essere svolta nel rispetto di alcuni princìpi tra cui la presentazione veritiera dei fatti e degli avvenimenti, in modo tale da favorire la libera formazione delle opinioni;
l'articolo 7, comma 3, del citato Testo unico prevede che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni stabilisca ulteriori regole per le emittenti per rendere effettiva l'osservanza dei citati princìpi nei programmi di informazione e di propaganda delle emittenti radiotelevisive e dei fornitori di contenuti in ambito nazionale;
la legge 22 febbraio 2000, n. 28, in materia di parità d'accesso ai mezzi di informazione (cosiddetta legge sulla par condicio) pone vincoli sul rispetto del pluralismo durante le campagne elettorali;
nel ribadire il diritto costituzionale dei cittadini a ricevere un'informazione plurale, la Corte costituzionale ha sostenuto l'interpretazione della par condicio come principio generale da applicarsi non solo al servizio pubblico ma anche ai privati e anche in periodi non elettorali (sentenza n. 155 del 2002);
nella medesima sentenza la Corte costituzionale ha posto in rilievo come: «Il diritto all'informazione, garantito dall'articolo 21 della Costituzione, venga qualificato e caratterizzato, tra l'altro, sia dal pluralismo delle fonti cui attingere conoscenze e notizie - così da porre il cittadino in condizione di compiere le proprie valutazioni avendo presenti punti di vista e orientamenti culturali e politici differenti - sia dall'obiettività e dall'imparzialità dei dati forniti, sia infine dalla completezza, dalla correttezza e dalla continuità dell'attività di informazione erogata»;
la legge n. 103 del 1975, istitutiva della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, attribuisce alla medesima Commissione rigorosi poteri di indirizzo, di vigilanza e di controllo sul sistema radio-televisivo, anche al fine di concretizzare le indicazioni contenute nella sentenza n. 225 del 1974 della Corte costituzionale in merito alla necessità di pervenire ad un coinvolgimento del Parlamento in materia radiotelevisiva;
in un atto di indirizzo del marzo 2003 relativo alle garanzie del pluralismo nel servizio pubblico radiotelevisivo, la suddetta Commissione ha stabilito che «dai telegiornali ai programmi di approfondimento» la programmazione della Rai deve «rispettare rigorosamente, con la completezza dell'informazione, la pluralità dei punti di vista e la necessità del contraddittorio; ai direttori, ai conduttori, a tutti i giornalisti che operano nell'azienda concessionaria del servizio pubblico, si chiede di orientare la loro attività al rispetto dell'imparzialità, avendo come unico criterio quello di fornire ai cittadini utenti il massimo di informazioni, verificate e fondate, con il massimo di chiarezza»;
la medesima Commissione parlamentare ha approvato nella seduta del 18 dicembre 2002 ed integrato nella seduta del 29 ottobre 2003, una delibera relativa alla «Comunicazione politica e messaggi autogestiti nei periodi non interessati da campagne elettorali o referendarie», ove, con specifico riferimento all'informazione, si prevede che: «I programmi di contenuto informativo sono caratterizzati dalla correlazione ai temi dell'attualità e della cronaca. Nel rispetto della libertà d'informazione, ogni direttore responsabile di testata è tenuto ad assicurare che i programmi di informazione a contenuto politico-parlamentare attuino un'equa rappresentazione di tutte le opinioni politiche assicurando la parità di condizioni nell'esposizione di opinioni politiche presenti nel Parlamento nazionale e nel Parlamento europeo»;
l'articolo 49 del citato Testo unico affida la concessione del servizio radiotelevisivo alla RAI-Radiotelevisione italiana spa fino al 2016;
ai sensi dell'articolo 45 del citato Testo unico il Ministero dello sviluppo economico è l'organo incaricato della stipula del contratto di servizio che - entro le linee guida condivise con l'Autorità disciplina importanti profili dell'attività radiotelevisiva (canone di abbonamento, canone di concessione, produttività aziendale e altro);
lo schema di contratto di servizio Rai 2010-2012 (doc. n. 191, XVI legislatura), in maniera simile a quanto previsto nel precedente contratto 2007-2009, stabilisce all'articolo 1, comma 2, che tra le finalità del servizio pubblico radiotelevisivo vi sia anche quella di soddisfare le esigenze democratiche, culturali e sociali della collettività e assicurare la qualità dell'informazione, il pluralismo, inclusa la diversità culturale e linguistica;
il medesimo schema di contratto di servizio, al comma 3 dell'articolo 2, stabilisce l'obbligo in capo alla società concessionaria del servizio pubblico di garantire il pluralismo, rispettando i principi di obiettività, imparzialità, lealtà dell'informazione nonché di apertura alle differenti opinioni;
secondo l'articolo 1, comma 6, lettera b), nn. 1, 9 e 13 della legge n. 249 del 1997, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - da qui in avanti Agcom - è tenuta a garantire «l'applicazione delle disposizioni vigenti sulla propaganda, sulla pubblicità e sull'informazione politica nonché l'osservanza delle norme in materia di equità di trattamento e di parità di accesso nelle pubblicazioni e nella trasmissione di informazione e di propaganda elettorale ed emana le norme di attuazione», ed inoltre la stessa ha il compito di effettuare il monitoraggio delle trasmissioni radiotelevisive;
nella premessa alla delibera n. 243 del 2010 (recante «Criteri per la vigilanza sul rispetto del pluralismo politico e istituzionale nei telegiornali diffusi dalle reti televisive nazionali») la suddetta Autorità specifica che «la rappresentazione delle diverse posizioni politiche nei telegiornali non è regolata, a differenza della comunicazione politica, dal criterio della ripartizione matematicamente paritaria degli spazi attribuiti, ma deve conformarsi al criterio della parità di trattamento, il quale va inteso propriamente, secondo il consolidato orientamento dell'Autorità, nel senso che situazioni analoghe debbano essere trattate in maniera analoga, al fine di assicurare in tali programmi l'equa rappresentazione di tutte le opinioni politiche ed il corretto svolgimento del confronto politico su cui si fonda il sistema democratico»;
l'Agcom secondo quanto previsto dalla già citata delibera 243/2010 procede trimestralmente e d'ufficio alla valutazione del rispetto del pluralismo politico e istituzionale di ciascun telegiornale sottoposto a monitoraggio, sia sulla RAI che sulle reti private;
dal novembre 2005 l'Isimm - Istituto di ricerche nel campo dell'informazione, della comunicazione e dell'innovazione tecnologica con sede a Roma e Perugia - svolge per conto dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni l'attività di monitoraggio televisivo, al fine di fornire periodicamente i dati relativi al pluralismo politico sui media che l'Autorità utilizza trimestralmente;
tutte le reti televisive analogiche a diffusione nazionale e alcune tra le più significative reti satellitari vengono pertanto monitorate dal suddetto istituto per conto dell'Agcom, al fine di verificare il rispetto del pluralismo politico-sociale, degli obblighi di programmazione e della normativa in merito alla tutela dei minori;
come ben si evince dalla premessa dell'ultimo rapporto informativo elaborato dall'Isimm - reperibile sul sito dell'Agcom - relativo al periodo 1-31 dicembre 2010, l'Istituto di ricerche non fornisce dei dati distinti per personaggio politico, bensì i dati sono presentati in forma aggregata per singolo partito (nel caso della comunicazione politica) o per singolo organo istituzionale (nel caso della comunicazione istituzionale);
la medesima classificazione viene seguita anche in regime di par condicio ovvero in periodo elettorale, con l'ovvia conseguenza di rendere ancora più complessa la rilevazione da parte dell'Autorità e soprattutto di chiunque abbia interesse a conoscere il tempo effettivo impiegato da ciascun candidato o da ciascun leader politico;
questa particolare modalità di raccolta e rielaborazione dei dati ne rende difficile la lettura analitica dal momento che, riferendosi separatamente ai partiti politici e alle cariche istituzionali, non viene resa la presenza complessiva di un determinato soggetto qualora lo stesso sia al contempo leader di partito e titolare di carica istituzionale, con l'ovvia conseguenza che i dati che verranno prodotti tenderanno a non rappresentare fedelmente la realtà; se a ciò si aggiunge la mancanza di elementi di sintesi dei dati, si comprende quanto difficile sia la lettura da parte dei cittadini;
da notizie a mezzo stampa si apprende che nel breve periodo di 20 giorni, tra il 16 gennaio e il 6 febbraio 2011, attraverso 3 videomessaggi, un audiomessaggio ed una intervista al TG1, il Presidente del Consiglio dei ministri Berlusconi avrebbe occupato 2 ore e 42 minuti di antenna nei telegiornali pubblici e privati, superando nettamente il tempo utilizzato da tutti gli altri soggetti politici, ivi comprese le forze di opposizione;
dai dati menzionati si evince una netta prevalenza quantitativa delle comunicazioni provenienti dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi rispetto ad altri esponenti politici, siano essi titolari di cariche istituzionali o meno;
vi è poi un secondo aspetto di tipo qualitativo connesso alla difficoltà di classificare da un punto di vista tecnico, e ai fini del monitoraggio, i videomessaggi e gli audio messaggi del Presidente del Consiglio; non si comprende infatti se essi rientrino in una tipologia di comunicazione di tipo istituzionale o politico e quindi a quale disciplina debbano essere soggetti e come debbano essere conteggiati -:
di quali elementi disponga il Governo circa i fatti enunciati in premessa;
se non ritenga il Presidente del Consiglio dei ministri di astenersi per il futuro da questa tecnica di comunicazione che, ad avviso degli interpellanti, mescola elementi di informazione a contenuti di natura pubblicitaria;
se il Governo non ritenga di dover fornire tempestivamente chiarimenti in ordine al recepimento nel contratto di servizio tra il Ministero dello sviluppo economico e la Rai per il triennio 2010-2012 delle indicazioni contenute nel parere della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi del 9 giugno 2010, in particolare per quanto attiene alla definizione degli indicatori di verifica della qualità dell'informazione e al principio del pluralismo informativo;
se e quali iniziative di competenza intenda adottare per agevolare lo svolgimento dell'attività di verifica degli organismi competenti in relazione al pluralismo politico sui mezzi di comunicazione.
(2-00980)
«Franceschini, Zaccaria, Donadi, Rao, Granata, Giulietti, Enzo Carra, Galletti, Leoluca Orlando, Lo Presti, Bindi, Cambursano, Occhiuto, Bressa, Bocci, Bossa, Braga, Brandolini, Burtone, Capano, Marco Carra, Castagnetti, Cenni, Codurelli, Colombo, Corsini, Coscia, Cuomo, De Biasi, De Pasquale, De Torre, Farinone, Fedi, Ferranti, Fiano, Fontanelli, Froner, Garavini, Ghizzoni, Giovanelli, Gnecchi, Graziano, Laganà Fortugno, Lenzi, Levi, Lovelli, Marantelli, Marchi, Marchignoli, Mattesini, Melis, Meta, Miotto, Motta, Murer, Naccarato, Peluffo, Picierno, Realacci, Rosato, Rubinato, Servodio, Siragusa, Tenaglia, Touadi, Trappolino, Tullo, Vannucci, Vico, Zampa, Lulli, Tabacci, Ventura».