ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00911

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 411 del 21/12/2010
Firmatari
Primo firmatario: DAMIANO CESARE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/12/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VENTURA MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2010
LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2010
BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2010
BERRETTA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2010
BOBBA LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2010
BOCCUZZI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2010
CODURELLI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2010
GATTI MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2010
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2010
MADIA MARIA ANNA PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2010
MATTESINI DONELLA PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2010
MIGLIOLI IVANO PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2010
MOSCA ALESSIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2010
RAMPI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2010
SANTAGATA GIULIO PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2010
SCHIRRU AMALIA PARTITO DEMOCRATICO 21/12/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 21/12/2010
Stato iter:
13/01/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/01/2011
Resoconto DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 13/01/2011
Resoconto VIALE SONIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 13/01/2011
Resoconto DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/01/2011

SVOLTO IL 13/01/2011

CONCLUSO IL 13/01/2011

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00911
presentata da
CESARE DAMIANO
martedì 21 dicembre 2010, seduta n.411

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:

la Sace è una società per azioni controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze, che assicura le operazioni all'estero delle imprese dai rischi politici e commerciali; sono oltre 200 mila le imprese esportatrici che si rivolgono alla Sace, per assicurare vendite a credito, investimenti in stabilimenti e commesse;

le operazioni di assicurazione della Sace, con particolare riferimento agli investimenti all'estero, sono però concesse ad una condizione stabilita dal decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalle legge 14 maggio 2005, n. 80: i progetti devono prevedere il mantenimento sul territorio nazionale delle attività di ricerca, sviluppo, direzione commerciale, nonché di una parte sostanziale delle attività produttive;

il controllo di tale presupposto si realizza però solo attraverso una semplice dichiarazione dell'interessato. L'istituto, infatti, secondo fonti giornalistiche sostiene: «Non è rilevante che la produzione rimanga in Italia. Noi valutiamo la polizza secondo un criterio di sostenibilità: cioè i rischi economici e commerciali della singola operazione»;

la situazione sopra descritta determina, nei fatti, che lo Stato, in molti casi, assiste al blocco della produzione in Italia, stanzia risorse per la cassa integrazione per i lavoratori colpiti dalla crisi delle aziende, ma, nello stesso tempo, garantisce la delocalizzazione delle stesse imprese attraverso la Sace;

è il caso della Fiat, che, mentre chiude lo stabilimento a Termini Imerese e negli stabilimenti di Pomigliano d'Arco e Mirafiori i lavoratori sono da tempo in cassa integrazione, ha previsto un ingente investimento in Serbia per circa un miliardo di euro per produrre circa 300 mila auto all'anno che verranno sottratte dalla produzione sul territorio nazionale;

non si conosce l'ammontare della cifra assicurata per tale operazione, ma sicuramente ammonterà a valori molto consistenti, considerando che la Sace ha già assicurato nel 2009 la joint venture in India della Fiat con la Tata per 130 milioni di euro, mentre nel 2004 per la linea di produzione in Brasile è stata offerta la garanzia di 60 milioni di euro;

la Fiat non è l'unica azienda che in questi anni ha scelto la delocalizzazione senza assicurare il mantenimento dei posti di lavoro sul territorio nazionale; il 7 aprile 2010 la Bialetti, produttrice del celebre marchio della Moka ha chiuso lo storico stabilimento di Omegna, mettendo in mobilità 120 lavoratori, mentre nel 2004 aveva ottenuto dalla Sace la garanzia di due milioni di euro per la costruzione di un impianto in India. Analoga situazione ha riguardato la Brembo;

negli altri Paesi industrializzati, ad esempio negli Stati Uniti, in Gran Bretagna o in Germania, le omologhe agenzie pubbliche devono rendere conto ai rispettivi Governi circa le ricadute occupazionali delle operazioni di garanzia effettuate con l'utilizzo di risorse pubbliche;

il caso italiano sembra rappresentare un'anomalia, visto che spesso lo Stato si trova a sostenere le aziende tramite gli ammortizzatori sociali e, magari poi, ad assicurare gli investimenti esteri delle medesime imprese, senza che queste siano obbligate a rispettare la condizione del vincolo del mantenimento della progettazione e di una parte sostanziale di occupazione sul territorio nazionale -:

quali siano gli intendimenti del Governo in relazione alla situazione sopra sommariamente esposta e se non si ritenga di dover intervenire affinché, pur riconoscendo l'importanza del potenziamento del processo di internazionalizzazione del nostro sistema industriale, sia comunque assicurata la permanenza di una presenza significativa di attività industriali nel nostro Paese, soprattutto per quelle produzioni che presentano alti contenuti tecnologici o che per le loro caratteristiche appartengono alla tradizione stilistica e qualitativa delle nostre produzioni più apprezzate sui mercati internazionali;

se non si ritenga di dover intervenire, anche con specifiche iniziative normative, al fine di scongiurare che risorse pubbliche, tramite l'intervento della Sace, possano favorire processi di delocalizzazione con conseguente perdita di opportunità di lavoro e sviluppo, magari anche per iniziativa di imprese che abbiano usufruito e che continuano a usufruire di incentivi o misure di sostegno indiretto, quali gli ammortizzatori sociali.

(2-00911)
«Damiano, Ventura, Lulli, Bellanova, Berretta, Bobba, Boccuzzi, Codurelli, Gatti, Gnecchi, Madia, Mattesini, Miglioli, Mosca, Rampi, Santagata, Schirru».