ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00871

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 388 del 26/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: PICIERNO PINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 26/10/2010
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 26/10/2010
GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 26/10/2010
PICCOLO SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 26/10/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 26/10/2010
Stato iter:
28/10/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/10/2010
Resoconto PICIERNO PINA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 28/10/2010
Resoconto DAVICO MICHELINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 28/10/2010
Resoconto PICCOLO SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/10/2010

SVOLTO IL 28/10/2010

CONCLUSO IL 28/10/2010

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00871
presentata da
PINA PICIERNO
martedì 26 ottobre 2010, seduta n.388

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:

nel comune di Giugliano (Napoli), terzo comune della Campania per numero di abitanti e quello con il più vasto territorio, dopo il capoluogo, nell'intera provincia, nel 2008 si sono tenute le elezioni amministrative, che sono state vinte dal sindaco Giovanni Pianese, con oltre il 60 per cento dei voti;

nell'ambito del territorio comunale, in località Taverna del Re, esiste una delle più importanti discariche di rifiuti della regione Campania, oggetto di numerose polemiche e contestazioni;

all'indomani dell'insediamento della nuova giunta comunale, il mandato per la differenziazione dei rifiuti solidi urbani viene tolto alla ditta «Igica», precedentemente incaricata, ed affidata alla «Saba Ecologia», «condizionata dalla camorra», secondo l'ex prefetto di Napoli Alessandro Pansa, il quale riporta anche come l'azienda in questione abbia rilevato nel 2005 la «Campania Multiutility», il cui personale sarebbe stato «una sorta di succursale del clan Palanga di Torre del Greco»;

sullo stesso territorio sono state realizzate ingenti e devastanti speculazioni edilizie con la costruzione di una quantità enorme di edifici abusivi; l'azione giudiziaria ha individuato e smantellato un giro di «mazzette», per evitare le denunce e le segnalazioni degli edifici fuori legge, nel quale sono stati coinvolti oltre 20 vigili urbani del comune di Giugliano;

in alcune delle liste che hanno appoggiato il sindaco Pianese, sono risultati eletti personaggi attivi nel settore delle costruzioni abusive, con una quantità eccezionale di voti di preferenza individuale;

nella notte tra il 7 e l'8 luglio 2009 un grave atto intimidatorio è avvenuto contro un giudice del tribunale di Napoli, con l'incendio della sua autovettura attraverso il lancio di una bottiglia molotov; il giudice in questione, oltre ad avere convalidato l'arresto di un killer dei quartieri Spagnoli, Marco Ricci, ha emesso misure di custodia in carcere per camorristi e pubblici funzionari del comune di Giugliano per presunte collusioni;

nell'area giuglianese le associazioni camorristiche sono largamente infiltrate ed hanno impiantato e diffuso una vasta rete di interessi illeciti, attuando un'azione penetrante e pervasiva di coinvolgimento collusivo per imbrigliare e condizionare settori e soggetti della vita pubblica e sociale;

nel contesto locale è particolarmente e pericolosamente attivo il clan Mallardo che da tempo ha assunto una forte predominarla sul territorio, acquisendo un formidabile potere economico e ipotizzando anche di esercitare un condizionamento sul potere politico, attraverso l'inserimento nelle istituzioni di esponenti collegati direttamente o indirettamente (per rapporti economico-imprenditoriali o, addirittura, familiari) all'organizzazione;

l'attualità di tale gravissimo rischio è attestata da un recente decreto di fermo emesso dalla dilezione distrettuale antimafia di Napoli, per i reati di «estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso», a carico di soggetti (residenti nel giuglianese) ritenuti affiliati o comunque contigui al clan camorristico dei Mallardo, del quale riferisce un comunicato stampa del 3 aprile 2009 della stessa Procura;

nel predetto comunicato stampa si afferma che «il clan dei Mallardo, egemone in Giugliano e zone limitrofe, legato all'organizzazione criminale denominata Alleanza di Secondigliano e storico alleato del clan dei Casalesi, è certamente una delle realtà camorristiche meglio strutturate ed organizzate dell'intero panorama criminale campano, che da tempo ha avviato un'operazione di infiltrazione nella pubblica amministrazione per convertire il potere intimidatorio ed economico, conseguito illegalmente, in potere politico idoneo a condizionare l'indirizzo sociale ed economico della cittadinanza giuglianese»;


risulta evidente, quindi, la possibilità che la suddetta organizzazione criminale abbia già tentato, a livello locale, di favorire l'ingresso in politica e l'inserimento nel circuito istituzionale di esponenti ad essa riconducibili, intervenendo presumibilmente in occasione dello svolgimento delle ultime elezioni comunali nella città di Giugliano per sostenere e/o agevolare l'elezione di determinati candidati, contigui ad essa o parenti di esponenti malavitosi, attraverso i quali influire illecitamente sul normale esercizio delle attività e delle funzioni amministrative;


il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli ha emesso, in data 12 maggio 2010, un'ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del senatore Vincenzo Nespoli, sindaco di Afragola nell'ambito del procedimento n. 49058/07 R.G.N.R. - 16698/08 R.G. GIP;


il Tribunale di Napoli, in data 14 maggio 2010, ha presentato al Senato della Repubblica domanda di autorizzazione all'esecuzione della suddetta misura cautelare, ai sensi dell'articolo 4 della legge n. 140 del 2003;


le violazioni di legge per le quali è stata avanzata la richiesta degli arresti domiciliari a carico del senatore Nespoli, ad avviso degli interroganti presentano rilevanti connessioni con la sua qualità di sindaco e sono quelle di concorso in varie forme nella bancarotta fraudolenta della società a responsabilità limitata «La Gazzella», nella veste di amministratore di fatto e occulto di tale società, e di concorso in operazioni di riciclaggio di ingenti somme di danaro;

in particolare, dalla domanda di autorizzazione all'esecuzione dell'ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emerge che:

a) al senatore Vincenzo Nespoli è riconducibile una società immobiliare «Sean immobiliare» e che lo stesso risulta proprietario di fatto della società di vigilanza «la Gazzella»;

b) il senatore Nespoli è indagato perché si faceva prima promettere e poi consegnare da più persone la somma di 30.000 euro per ciascuno e la promessa del voto per le elezioni, in corrispettivo della promessa di assunzione quali guardie giurate presso la società di vigilanza «la Gazzella», assunzioni poi effettivamente conseguite da alcune persone finora identificate;

c) lo stesso senatore Nespoli, anche in concorso (articolo 110 dei codice penale) con i formali amministratori pro tempore della società «la Gazzella», dopo aver ricevuto le somme su citate quale corrispettivo delle promesse di assunzione, procedeva ad assumere 30 nuovi dipendenti, alcuni ancora da identificare, benché risultassero in esubero rispetto alle esigenze della società fallita;

d) lo stesso senatore Nespoli, indagato per bancarotta fraudolenta e bancarotta semplice, insieme ai formali amministratori pro tempore si è appropriato del danaro proveniente dagli attivi della società, il cui preciso ammontare è tuttora in corso di accertamento;

e) inoltre il senatore Nespoli è indagato per bancarotta fraudolenta aggravata perché, oltre che in qualità di proprietario di fatto della società di vigilanza «la Gazzella», anche quale amministratore di fatto delle società ISS International security service e la Mondial Security Srl facenti capo ad una famiglia il cui nominativo risulta coperto da omissis;

queste, in concorso tra loro, distraevano le attività costituite dall'avviamento e dalle commesse di lavoro relative a numerosi clienti (Unieuro Porte di Napoli, Banca popolare di Ancona, Banca popolare di Bari, Condotte acqua SpA ed altri) per l'ammontare di 960.000 euro, e veniva effettuata la cessione delle stesse (in epoca precedente e prossima alla sentenza dichiarativa di fallimento) ad altre società operanti nel ramo, quali la ISS International security service e la Mondial security Srl facenti capo alla famiglia non identificati di cui alla lettera precedente senza alcun corrispettivo per la società fallita;

f) lo stesso è indagato altresì per riciclaggio perché sostituiva e trasferiva danaro per l'ammontare complessivo di oltre 300.000 euro, proveniente da delitti in corso di accertamento ed in particolare, richiedendo in alcuni casi in prima persona e facendo richiedere, in altri casi, a più persone che pagava in contanti, l'emissione di assegni circolari a beneficio di altri nominativi, assegni che venivano poi girati e versati sin conti correnti bancari della Sean Immobiliare;

come emerge da una recente inchiesta della trasmissione della Rai «Report», la società immobiliare «Sean immobiliare» è amministrata dalla moglie del senatore Nespoli e sta realizzando, senza controlli, 40 appartamenti, 13 villette a schiera e 5 ville su un'area di 20.000 metri quadrati circa;

tra gli indagati ci sono anche i due amministratori della società «Sean immobiliare»: Camillo Giacco (nipote di Nespoli) e Enrico Esposito, entrambi consiglieri comunali;

i consulenti della società immobiliare sono anche consulenti dell'amministrazione comunale;

il senatore e sindaco Nespoli ha già una condanna in primo grado a due anni di reclusione per tentativo continuato di concussione perché «voleva costringere» la Ipercop, in apertura ad Afragola, ad assumere 250 persone. In appello il senatore Nespoli è stato assolto, ma la Cassazione, accogliendo il reclamo della procura della corte d'appello di Napoli, ha annullato con rinvio la sentenza di assoluzione e ordinato un nuovo processo a suo carico;

nel consiglio comunale di Afragola siede un consigliere di centro-destra che, per reati di grave allarme sociale, è stato sottoposto a misure limitative dei suoi movimenti sul territorio; siede anche un consigliere di centro-destra che, all'indomani delle consultazioni elettorali del 2008, fu arrestato per fatti di droga;


in un'intervista rilasciata alla stampa e nel corso dei lavori di una recente seduta dello stesso Consiglio, è stato dichiarato che un dipendente comunale sarebbe un noto affiliato ad un'organizzazione malavitosa;

i fatti di cui sopra costituiscono un gigantesco conflitto di interessi, in cui potrebbe essere trascinata l'intera amministrazione di Afragola;

tale amministrazione è già stata oggetto di procedimenti di scioglimento per infiltrazioni mafiose: prima nel 1999, in seguito riabilitata con sentenza del Tar, e poi nel 2005, provvedimento confermato da tutti i gradi di giudizio;


rilevato che:

in occasione delle audizioni tenute dalla Commissione antimafia presso la prefettura di Napoli, il Procuratore capo della Repubblica ha dichiarato alla stampa che sussiste il fondato sospetto di una diffusa collusione dei politici campani con la camorra;

agli scriventi risulta che i carabinieri competenti per territorio hanno da tempo segnalato all'autorità prefettizia rapporti di parentela sospetti fra amministratori locali ed esponenti criminali e indicato evidenti infiltrazioni nella macchina burocratica, richiedendo un approfondimento di quanto accertato anche con l'istituzione di una commissione di accesso e a tale loro richiesta è stato risposto in modo burocratico chiedendo generici approfondimenti;

è stata presentata al Senato un'interrogazione a risposta scritta in data 8 giugno 2010 e a firma della senatrice Armato e altri (atto n. 4-03282) in cui si richiede al Ministro dell'interno di disporre una commissione d'accesso per il comune di Afragola, valutando anche l'eventuale scioglimento per infiltrazioni camorristiche;


il 29 luglio 2010 l'onorevole Minniti e altri hanno presentato l'interrogazione a risposta scritta n. 4-03853 nella quale si chiede di predisporre una commissione d'accesso per l'amministrazione comunale di Giugliano;


diversi dirigenti politici campani, come il segretario del PD Enzo Amendola e il consigliere regionale del PdL Diodato, hanno più volte richiesto pubblicamente al Governo di procedere con indagini e verifiche sulle infiltrazioni della camorra nelle amministrazioni di Afragola e Giugliano;


l'infiltrazione della camorra nelle amministrazioni comunali in provincia di Napoli ed il conseguente tentativo di condizionamento delle attività di Governo sono stati molto frequenti, come dimostrano i numerosi provvedimenti di scioglimento di consigli comunali adottati negli ultimi anni;


la prevenzione delle infiltrazioni camorristiche negli enti locali deve essere tra gli impegni primari dello Stato al fine di garantire il libero esercizio dei diritti dei cittadini, assicurare la trasparenza e la correttezza di gestione delle amministrazioni pubbliche nell'interesse esclusivo della comunità, impedire l'inquinamento dei rapporti sociali ed economici, ostacolare la corruzione e contrastare l'espansione del fenomeno mafioso nella società -:


per quali motivi non si sia ancora proceduto all'invio di una commissione di accesso per le amministrazioni comunali di Afragola (Napoli) e Giugliano (Napoli), per acquisire dati, documenti e notizie al fine di verificare le eventuali infiltrazioni di tipo mafioso e individuare la presenza ipotetica di collusioni con la criminalità organizzata, valutando con accuratezza l'ipotesi di procedere allo scioglimento di entrambi i consigli comunali.

(2-00871)
«Picierno, Giachetti, Bossa, Garavini, Piccolo».