ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00829

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 372 del 22/09/2010
Firmatari
Primo firmatario: GOZI SANDRO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/09/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
DE TORRE MARIA LETIZIA PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
TOCCI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
GENTILONI SILVERI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
DE PASQUALE ROSA PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
POMPILI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
LA FORGIA ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
LOSACCO ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
FARINA GIANNI PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
LOVELLI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
CASTAGNETTI PIERLUIGI PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
GASBARRA ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
PIZZETTI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
SPOSETTI UGO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
LO MORO DORIS PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
D'ANTONA OLGA PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
MINNITI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
CECCUZZI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
MOTTA CARMEN PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
AMICI SESA PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
ALBONETTI GABRIELE PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
SERENI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2010
BACHELET GIOVANNI BATTISTA PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010
BARETTA PIER PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010
BINDI ROSY PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010
CAPODICASA ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010
CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010
COSCIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010
FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010
FLUVI ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010
MELANDRI GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010
META MICHELE POMPEO PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010
NANNICINI ROLANDO PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010
SCHIRRU AMALIA PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010
VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • POLITICHE EUROPEE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 21/09/2010
Stato iter:
30/09/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/09/2010
Resoconto GOZI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 30/09/2010
Resoconto MANTOVANO ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 30/09/2010
Resoconto GOZI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/09/2010

SVOLTO IL 30/09/2010

CONCLUSO IL 30/09/2010

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00829
presentata da
SANDRO GOZI
mercoledì 22 settembre 2010, seduta n.372

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro per le politiche europee, per sapere - premesso che:


in seguito agli allargamenti dell'Unione europea del 2004 e del 2007, gran parte dei rom europei sono divenuti cittadini dell'Unione europea, e godono pertanto, assieme ai loro familiari, del diritto di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, un diritto che costituisce un aspetto fondamentale della cittadinanza europea quale è definita dai trattati e attuata dalla direttiva 2004/38/CE;

tale direttiva prevede limitazioni della libertà di circolazione dei cittadini dell'Unione europea soltanto in casi eccezionali, e impone limiti chiari e precisi a tali misure, prevedendo in particolare, agli articoli 28, 30 e 31, che i provvedimenti di allontanamento debbano essere valutati e decisi singolarmente, tenendo conto delle circostanze personali e assicurando garanzie procedurali e mezzi di impugnazione, mentre la mancanza di mezzi economici non può assolutamente giustificare l'espulsione automatica di cittadini dell'Unione europea ai sensi dell'articolo 14;

a seguito delle numerose espulsioni avvenute recentemente ad opera del Governo francese, il 9 settembre 2010 il Parlamento europeo ha approvato con 337 voti a favore una risoluzione con la quale, dopo aver espresso viva preoccupazione per i provvedimenti adottati dalle autorità francesi, nonché da altri Stati membri nei confronti dei rom, ha esortato gli Stati membri non solo a rispettare pienamente gli obblighi emananti dalla normativa dell'Unione europea, eliminando eventuali incongruenze nell'applicazione, ma anche a rivedere e revocare le leggi e le politiche che discriminano, direttamente o indirettamente, i rom sulla base della razza e dell'origine etnica;

il 14 settembre 2010, la commissaria europea Reding alla giustizia, dopo aver usato toni molto duri sulla politica del Governo francese sulla questione delle recenti espulsioni dei rom, ha preannunciato l'apertura di una procedura d'infrazione per un'applicazione discriminatoria della direttiva sulla libertà di circolazione dei cittadini comunitari e per la mancata trasposizione delle garanzie procedurali e sostanziali previste dalla direttiva 2004/38/CE;

il 16 settembre 2010 durante il pranzo con i leader dei 27 in occasione del Consiglio europeo, si è verificato uno «scontro verbale molto acceso» tra il presidente della Commissione europea Jose Manuel Durao Barroso tramite la portavoce della Commissione - che ha ribadito che la posizione della commissaria Reding sulle espulsioni dei rom corrisponde a quella dell'intera Commissione - e il presidente francese Sarkozy - che ha considerato le espressioni usate, come «oltraggiose» e ha dichiarato che «la Francia continuerà a smantellare tutti i campi illegali;


è sembrato così profilarsi l'avvio di un possibile scontro istituzionale tra alcuni membri del Consiglio dell'Unione europea, da un lato, e la Commissione dall'altro, mentre secondo l'agenzia France Presse, che cita fonti anonime del Dipartimento di Stato, Washington ha invitato il Governo francese e quello di altri paesi a «rispettare i diritti dei rom»; da rilevare anche la posizione tedesca, con la cancelliera Merkel che si è dichiarata d'accordo con la Commissaria Reding sulla sostanza, anche se ha specificato di non approvare i toni usati;


il Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, al termine del vertice, ha dichiarato che «si discuterà della problematica dell'integrazione dei rom in uno dei prossimi Consigli», e ha enunciato le conclusioni di principio a cui sono giunti i 27 dopo l'acceso dibattito sui rom ossia: che «uno stato membro ha il diritto di applicare la legislazione nazionale e prendere misure per fare rispettare lo stato di diritto sul suo territorio»; che «la Commissione ha il diritto, e anzi il dovere, di vegliare sul rispetto del diritto comunitario da parte degli Stati membri, in particolare sul rispetto dei diritti fondamentali e della direttiva sulla libera circolazione, e di aprire un'inchiesta se lo ritiene necessario»; che «gli Stati membri hanno preso nota della dichiarazione del presidente della Commissione a nome dell'intero Collegio dei commissari, che ha preso le distanze dalle affermazioni fatte dalla commissaria Reding»; e che «il rapporto tra gli stati membri e le istituzioni europee, in particolare la Commissione, deve essere improntato al reciproco rispetto»;


in questo difficile contesto l'Italia ha appoggiato senza indugi, in un intervista rilasciata dal Presidente del Consiglio il 9 settembre 2010 al giornale Le Figarò, la linea seguita sui rom dal Governo francese, affermando, tra l'altro, che la Commissaria meglio avrebbe fatto a trattare la questione in privato con i dirigenti francesi, piuttosto che renderla pubblica come ha fatto;


già il 21 agosto 2010, il Ministro dell'interno aveva dichiarato in un'intervista al Corriere della sera che «la Francia non sta facendo altro che copiare l'Italia» e che semmai occorre fare un passo ulteriore arrivando «alla possibilità di espellere i cittadini comunitari come già previsto per i clandestini»; in occasione di un seminario sull'immigrazione tenutosi a Parigi, prima del Consiglio europeo del 6 settembre 2010, il Ministro, annunciava che la proposta di adozione di provvedimenti di «espulsione e rimpatrio anche per i cittadini comunitari» sarebbe stata avanzata formalmente alla Commissione europea;


lo stesso Ministro in un'altra intervista del 9 settembre 2010, ricordando le passate censure della Commissione sul decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 maggio 2008 e sulle conseguenti ordinanze che dichiaravano lo stato di emergenza sulla questione dei rom in Lazio, Lombardia, e Campania (n. 3676, 3677 e n. 3678) - e che prevedevano tra l'altro la possibilità di procedere a censimenti di tutti i presenti nei campi rom, anche tramite il rilevamento delle impronte digitali, persino se in presenza di soggetti minori - ha ribadito che le censure a livello europeo sarebbero state fondate su un «pregiudizio politico negativo»;


venerdì 17 settembre 2010 una decina di nomadi milanesi, attraverso i loro legali, hanno presentato ricorso al tribunale civile di Milano sul decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2008 e sull'ordinanza relativa alla Lombardia, chiedendo da un lato l'accertamento del carattere discriminatorio dei provvedimenti del Governo sull'emergenza nomadi, e la loro immediata sospensione; e dall'altro di sollevare la questione alla Corte di giustizia dell'Unione europea, qualora il magistrato lo ritenga necessario per l'interpretazione delle normative comunitarie;


l'ex presidente della Corte costituzionale, Valerio Onida, in qualità di rappresentante della Organizzazione americana Open society justice initiative, che assiste legalmente i nomadi milanesi, ha dichiarato che il censimento previsto nelle ordinanze costituirebbe un controllo a carattere discriminatorio avendo per destinatari delle minoranze, quali i rom e i sinti;


in attesa della nuova udienza prevista per il 5 novembre 2010, nella quale il giudice dovrà anche decidere se inoltrare l'istanza alla Corte europea di giustizia, prima di poter emettere una decisione sul carattere discriminatorio dei provvedimenti adottati, resta il giudizio fortemente negativo per la policy adottata dal nostro Governo nei confronti di queste minoranze, «una politica discriminatoria nei confronti di una popolazione, che, sostanzialmente, non si è riuscita a gestire attraverso canali che sono soprattutto di tipo sociale, di tipo scolastico e di accompagnamento» come dichiarato dal direttore generale della Fondazione Migrantes della CEI -:


quali siano le iniziative in materia di politiche nei confronti dei rom che il Governo italiano ha già assunto in analogia al Governo francese o che intende assumere, e se ritengano che tali misure siano compatibili con le disposizioni dell'ordinamento comunitario e non rischino di portare all'apertura di una procedura di infrazione anche nei confronti dell'Italia.
(2-00829)
«Gozi, Damiano, De Torre, Peluffo, Tullo, Tocci, Gentiloni Silveri, Marco Carra, Martella, Maran, De Pasquale, Pompili, La Forgia, Losacco, Gianni Farina, Lovelli, Castagnetti, Sani, Gasbarra, Servodio, Pizzetti, Sposetti, Lo Moro, Morassut, D'Antona, Minniti, Ceccuzzi, Motta, Amici, Albonetti, Sereni, Bachelet, Baretta, Bindi, Bratti, Capodicasa, Causi, Cenni, Coscia, Fiano, Fluvi, Melandri, Meta, Nannicini, Schirru, Villecco Calipari».