Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00698
presentata da
SUSANNA CENNI
martedì 4 maggio 2010, seduta n.316
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi gli organi di informazione toscani hanno nuovamente dato notizia, e mostrato immagini, circa la probabile presenza di materiale scaricato illegalmente nei fondati al largo dell'isola d'Elba;
tale ipotesi sempre essere riconducibile alla segnalazione di movimenti compiuti da una nave partita da La Valletta e che, nel mese di luglio 2009, sarebbe stata sorpresa nell'atto di scaricare materiale in mare al largo dell'isola d'Elba;
sull'accaduto, in seguito a testimonianze documentate (la nave tedesca «Thales» ha avvistato e rendicontato con fotografie l'episodio in oggetto) e denunce da parte di associazioni ambientaliste sono state poi intraprese indagini più approfondite;
le istituzioni del territorio si sono interessate e mobilitate per quanto di loro competenza, effettuando approfondimenti, anche alla luce delle vicende che stanno riguardando il nostro Paese circa il possibile ed «illegale smaltimento in mare di rifiuti tossici e nocivi»;
in questo contesto, anche in seguito alle dichiarazioni di un pentito della Ndrangheta, Francesco Fonti, circa l'affondamento di una nave carica di rifiuti tossici nel mare antistante alla costa livornese, il Presidente della regione Toscana pro tempore, Claudio Martini aveva inviato il 24 settembre 2009 una lettera (tra gli altri) al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Capo della Protezione civile, al Ministro delle infrastrutture, per chiedere al Governo «un impegno in tempi rapidi affinché potesse essere verificata la veridicità della notizia ed effettuata una mappatura dei fondali della costa livornese per individuare relitti o depositi che potessero essere ricondotti alle dichiarazioni di Fonti»;
successivamente il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, nel mese di ottobre 2009, rispondeva ufficialmente alla regione Toscana che il 12 ottobre era stata costituita una task force con il compito di adottare tutte le misure essenziali per la messa in sicurezza e conseguente bonifica delle aree interessate;
Roberto Menia, Sottosegretario per l'Ambiente, nel corso della seduta alla Camera dei Deputati, in data 11 novembre 2009 e relativa alla discussione di alcune mozioni sullo smaltimento illegale dei rifiuti, ricordava «al largo delle coste di Livorno la nave scuola Scialoja, dotata fra l'altro di apparecchiature per il tracciamento dei fondali, sta verificando quale sia la natura di una massa ferrosa che è presente in profondità; quindi, vi è in questo momento - ha continuato Roberto Menia - uno stretto raccordo fra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, le diverse procure e la Direzione nazionale antimafia che svolgono un'opera, lo ripeto, coordinata di indagine al largo delle nostre coste che si riferisce proprio alla vicenda delle cosiddette navi dei veleni»;
lo stesso Parco nazionale dell'Arcipelago toscano (Pnat), attraverso la disponibilità gratuita dei mezzi navali del Nurc (Nato undersea research center), accertato nel mese di novembre 2009 la presenza nei fondali indicati dal «Thales» di un manufatto, secondo la relazione del Pnat, di «fattezze e dimensioni altamente compatibili con un container a circa 120 metri di profondità»;
la Guardia costiera ha iniziato ad indagare sull'episodio del container nei fondali dell'isola d'Elba e nel novembre 2009 anche il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare Stefania Prestigiacomo precisava (secondo fonti di informazione) che erano in corso ricerche con la nave «Scialoja, attrezzata appositamente dal Ministero». «Tali ricerche» però, secondo quanto riportato successivamente da un'agenzia stampa del 5 gennaio 2010, e relative all'attività della nave Sciaioja, «non hanno evidenziato nessuna traccia di container»;
va inoltre segnalato che nei mesi precedenti (novembre 2009) l'Arpat (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana), su indicazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (sezione capitaneria di porto di Livorno), ha effettuato analisi su campioni di sedimento e di acqua prelevati «nell'ipotetico punto di getto a mare» del container, non rilevando complessivamente dati allarmanti;
sul container potenzialmente affondato dalla nave maltese la procura della Repubblica di Livorno (procuratore capo Francesco De Leo) ha aperto un fascicolo e nel mese di aprile 2010 ha comunicato, a mezzo stampa, la presenza (documentata anche da un apposito video) di un container nelle acque dell'Isola d'Elba. Notizia confermata dallo stesso procuratore Francesco De Leo, nel corso di una audizione promossa dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo del rifiuti il 21 aprile 2010: il Procuratore ha inoltre escluso che le rivelazioni del pentito Francesco Fonti sul presunto affondamento delle navi del veleni al largo della costa tirrenica possano essere collegate al contenitore individuato al largo dell'Elba ed ha sottolineato la necessità di reperire risorse aggiuntive por recuperare il container -:
quali iniziative concrete abbia condotto, fino ad oggi, il Governo per verificare la presenza dei container presente a largo dell'isola d'Elba;
quali conclusioni abbia prodotto la task force annunciata nella risposta alla richiesta del presidente della Regione Toscana;
quali azioni urgenti intenda mettere in atto per conoscere il contenuto del container attraverso il suo immediato recupero, onde escludere definitivamente qualsiasi rischio per la salute dei cittadini e dell'ambiente;
se e in quale modo intenda assicurare alle autorità competenti le risorse necessarie per recuperare il suddetto container così come avvenuto in altre situazioni sospette.
(2-00698)
«Cenni, Bratti, Mariani, Velo, Ceccuzzi, Bucchino, Realacci, Servodio, Froner, Graziano, Rugghia, Gatti, Farinone, Mattesini, Marco Carra, Colaninno, Concia, Ventura, Marchi, Motta, Ginoble, Fontanelli, Murer, Corsini, Laganà Fortugno, Pollastrini, Naccarato, Boffa, Ciriello, Sani, Fluvi, Damiano».