ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00696

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 316 del 04/05/2010
Firmatari
Primo firmatario: VIETTI MICHELE GIUSEPPE
Gruppo: UNIONE DI CENTRO
Data firma: 04/05/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 04/05/2010
RIA LORENZO UNIONE DI CENTRO 04/05/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E INNOVAZIONE
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E INNOVAZIONE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/05/2010
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/05/2010
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 05/05/2010
Stato iter:
06/05/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/05/2010
Resoconto RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO
 
RISPOSTA GOVERNO 06/05/2010
Resoconto ALBERTI CASELLATI MARIA ELISABETTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 06/05/2010
Resoconto RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/05/2010

SVOLTO IL 06/05/2010

CONCLUSO IL 06/05/2010

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00696
presentata da
MICHELE GIUSEPPE VIETTI
martedì 4 maggio 2010, seduta n.316

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia, il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, per sapere - premesso che:

il giorno 27 gennaio 2009, nel corso dell'annuale relazione sull'amministrazione della Giustizia, il Ministro interrogato dichiarava che: «... attraverso le risorse del fondo giustizia, contiamo di procedere alla nuova configurazione delle aree professionali di appartenenza del personale, con la conseguente doverosa valorizzazione delle specifiche professionalità acquisite. Siamo consapevoli che la riforma della giustizia passa anche per la ritrovata motivazione dei lavoratori del settore»;

il 20 gennaio scorso, in occasione della relazione annuale alle Camere, comunicava che: «oggi sono già confluiti nel FUG oltre 1,59 miliardi di euro, somma nell'ambito della quale si evidenziano 631,4 milioni di euro disponibili per la riassegnazione pro quota al settore Giustizia»;

nell'allegato al Documento di programmazione economico-finanziaria 2010-13, sono stati inseriti gli obiettivi strategici del Ministro della giustizia. Il primo obiettivo generale dichiarato è «la valorizzazione delle risorse umane», così descritta: «riqualificazione del personale amministrativo finalizzato alla valorizzazione delle professionalità esistenti e, contestualmente, piano di nuove assunzioni per sopperire alle gravi carenze di organico degli uffici giudiziari. Costo stimato delle riqualificazioni per i soli passaggi d'area: 40 milioni di euro. Costo stimato delle nuove assunzioni (3.000 unità): 114 milioni di euro»;

l'articolo 10, 6o comma del contratto collettivo nazionale del lavoro comparto Ministeri 2006-2009 prevede che «nel quadro dei processi di razionalizzazione organizzativa e di miglioramento della funzionalità degli uffici e della qualità dei servizi all'utenza, le Amministrazioni, in prima applicazione, possono effettuare, in via prioritaria e con le procedure previste dal presente CCNL per i passaggi di area, la ricomposizione dei processi lavorativi per i profili della medesima tipologia lavorativa articolati su aree diverse»;

l'ipotesi di accordo stralcio del Contratto collettivo nazionale integrativo del personale non dirigenziale della Giustizia del 1 5 dicembre 2009, sottoscritto soltanto da due sindacati e tale da rappresentare una minoranza del personale dell'amministrazione giudiziaria, ignora la problematica della riqualificazione del personale, limitandosi a consentire una mera progressione economica finanziata con il Fondo unico di amministrazione (FUA), in sostituzione del salario accessorio che dal 2000 è destinato a retribuire la produttività individuale e di gruppo;

l'articolo 7, comma 2 del CCNL 2006-2009, per garantire una maggiore flessibilità nell'ambito dei profili, individua il profilo professionale e il lavoro ad esso riconducibile su di un'unica area funzionale. L'articolo 8, comma 2, lettera b) individua all'interno delle aree «profili unici con riferimento ai contenuti delle mansioni, senza possibilità di costituzione di uno stesso profilo professionale articolato su aree diverse». Il nuovo ordinamento proposto con il contratto integrativo, invece, opera una maggiore e più netta divisione dei compiti attribuiti al personale, riducendo le mansioni di talune figure professionali, senza prevedere i passaggi d'area e la ricomposizione delle figure professionali che la riqualificazione avrebbe comportato;

il 15 novembre 2009 è entrato in vigore il decreto legislativo n. 150 del 2009 in materia di lavoro pubblico, di efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione, il cui articolo 62 comma 1-bis prevede che «le progressioni fra le aree avvengono tramite concorso pubblico, ferma restando la possibilità per l'amministrazione di destinare al personale interno, in possesso dei titoli di studio richiesti per l'accesso dall'esterno, una riserva di posti comunque non superiore al 50 per cento di quelli messi a concorso;

a differenza di quanto è accaduto nelle altre pubbliche amministrazioni, l'Amministrazione giudiziaria non ha bandito le procedure per la riqualificazione del proprio personale;

molti dipendenti non in possesso del titolo di studio richiesto per l'accesso dall'esterno non potranno, a differenza di quanto è stato consentito nelle altre amministrazioni dello stato e, in genere, nel pubblico impiego, accedere a qualifiche superiori, valorizzando la professionalità acquisita nel tempo e così ottenendo il riconoscimento delle mansioni effettivamente svolte;

tale situazione introduce una inspiegabile disparità di trattamento tra dipendenti di amministrazioni diverse, che appare particolarmente evidente in regime di mobilità -:

se intenda, e in che modo, assegnare le risorse del FUG (Fondo Unico Giustizia), quantificate in complessivi 631,4 milioni di euro, nella misura necessaria ed adeguata per assicurare il funzionamento e il potenziamento degli Uffici Giudiziari, come previsto dell'articolo 2 comma 7 lettera b) del decreto-legge 16 settembre 2008, n. 143, convertito con modificazioni dalla legge n. 181 del 2008, potenziamento che non può prescindere dalla giusta valorizzazione del personale;

se non ravvisi che la mancata riqualificazione del personale, caso unico nel comparto Ministeri, non contempli un caso di «urgente necessità» previsto dall'articolo 2 comma 7-bis del sopracitato decreto-legge n. 143 del 2008 in base al quale è possibile, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, modificare la percentuale di riparto del Fug in favore del Ministero della giustizia;

se non intenda dare concreta esecuzione a quanto previsto dal Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2010-2013, in relazione alle procedure di riqualificazione del personale e di assunzione di 3.000 unità, con reperimento dei fondi ivi indicati;

se intenda rivedere il Contratto collettivo nazionale integrativo accogliendo anche le proposte provenienti dalle altre organizzazioni sindacali non firmatarie, in modo da raggiungere una piattaforma condivisa dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali che rispecchierebbe così la volontà di gran parte dei dipendenti dell'amministrazione giudiziaria.

(2-00696)«Vietti, Rao, Ria».
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA

EUROVOC :

professioni amministrative