ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00651

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 299 del 16/03/2010
Firmatari
Primo firmatario: ORLANDO ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/03/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRANTI DONATELLA PARTITO DEMOCRATICO 16/03/2010
SAMPERI MARILENA PARTITO DEMOCRATICO 16/03/2010
ROSSOMANDO ANNA PARTITO DEMOCRATICO 16/03/2010
TOUADI JEAN LEONARD PARTITO DEMOCRATICO 16/03/2010
TIDEI PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 16/03/2010
CAPANO CINZIA PARTITO DEMOCRATICO 16/03/2010
MELIS GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 16/03/2010
CONCIA ANNA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 16/03/2010
CAVALLARO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 16/03/2010
CIRIELLO PASQUALE PARTITO DEMOCRATICO 16/03/2010
CUPERLO GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 16/03/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 16/03/2010
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 10/06/2010

Atto Camera

Interpellanza 2-00651
presentata da
ANDREA ORLANDO
martedì 16 marzo 2010, seduta n.299

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:

nel corso della XV legislatura il Governo Prodi presentò un disegno di legge, in seguito condiviso dalla Commissione giustizia della Camera, recante norme relative all'«Istituzione dell'ufficio per il processo, riorganizzazione funzionale dei dipendenti dell'Amministrazione giudiziaria e delega al Governo in materia di notificazione ed esecuzione di atti giudiziari, nonché registrazione di provvedimenti giudiziari in materia civile», il quale scaturiva da un protocollo di intesa firmato dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali del personale della giustizia;

tale disegno di legge conteneva, tra l'altro, una misura mirante alla riqualificazione del personale del comparto giustizia per mezzo di un progetto di valorizzazione che avrebbe permesso la ricomposizione dei profili professionali, una maggiore flessibilità, 2.800 assunzioni, un progetto di modernizzazione, investimenti adeguati per il processo telematico e l'informatizzazione;

la proposta di legge citata, il cui iter si interruppe a causa della cessazione della legislatura, è stata ripresentata nella XVI legislatura, dal gruppo parlamentare del PD alla Camera dei deputati e dal gruppo parlamentare dell'IDV al Senato, ma non si è vista, ad oggi, nonostante gli annunci, una volontà da parte del Governo e della maggioranza di arrivare ad una sua approvazione;

le trattative relative all'annoso problema della riqualificazione professionale del comparto giustizia, che i lavoratori della giustizia attendono sin dal 2000, la cui necessità è resa ancor più stringente dall'esigenza di adeguare il contratto integrativo di Ministero dopo la firma del contratto collettivo nazionale del lavoro 2006-2009, sono, allo stato, pressoché ferme;

il Ministro interpellato ha ricevuto le organizzazioni sindacali solo nel febbraio 2009, occasione nella quale egli ha colto l'occasione per assicurare soluzioni in tempi brevi ed iniziative risolutive in merito, delle quali, però, ad oggi, non vi è ancora traccia;

il Governo nell'allegato al Documento di programmazione economico-finanziaria 2010-2013 ha stabilito che, per attuare le riforme in programma e quelle già avviate (riforma del codice civile, pacchetto sicurezza, e altre), è necessario riqualificare il personale e procedere a 3.000 assunzioni in modo tale da sopperire alle «gravi carenze di organico» e garantire la prosecuzione del servizio. Si chiedono, dunque, 40 milioni di euro per le progressioni professionali tra le aree e 114 milioni di euro per le assunzioni;

l'amministrazione del comparto giustizia ha tuttavia dichiarato di non poter garantire i cosiddetti passaggi di area che porterebbero alla ricomposizione dei profili professionali, in quanto le previsioni contenute nel Documento di programmazione economico-finanziaria 2010-2013 non hanno avuto alcun esito. Nell'attuale situazione è possibile garantire solo un mero passaggio economico per il personale da finanziare con i soldi del Fondo unico di amministrazione (Fua), inizialmente destinato a finanziare la produttività individuale e di gruppo;

il contratto nazionale, per garantire una maggiore flessibilità nell'ambito dei profili, individua il profilo professionale e il lavoro ad esso riconducibile su di un'unica area funzionale;

il contratto integrativo del 5 aprile 2000 aveva ricomposto i processi lavorativi in figure professionali uniche capaci di garantire (anche grazie ad alcuni accordi sulla interfungibilità) la prosecuzione del servizio, nonostante le gravi carenze di organico;

il contratto nazionale impone inoltre che tali figure professionali vengano ricomposte in un'unica area, diretta verso «l'alto», al fine di garantire una maggiore qualificazione degli stessi lavoratori;

nelle more della riorganizzazione del comparto giustizia, l'amministrazione ha proposto un ordinamento professionale, firmato in data 15 dicembre 2009, che contraddice il contratto nazionale 2006-2009 di cui sopra, al punto tale che perfino l'ARAN in data 4 febbraio 2010 ha sollevato diversi rilievi ed osservazioni, invitando l'amministrazione giudiziaria ad apportare le adeguate modifiche nel rispetto dei principi contrattuali;

il nuovo ordinamento dell'amministrazione propone, infatti, di dividere il lavoro, separare le funzioni e rivalutare le figure professionali verso il basso e non prevede alcun impegno formale che vincoli l'amministrazione circa la ricomposizione delle figure professionali. A tal riguardo, si è omesso di dire che, proprio con l'entrata in vigore della legge n. 15 del 2009, in materia di lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione, sarà impossibile procedere alla ricomposizione dei profili, in quanto, per l'accesso all'area superiore, si dovrà essere in possesso del titolo di studio necessario per l'accesso dall'esterno e, dunque, per migliaia di cancellieri, ufficiali giudiziari e altri dipendenti, l'attività prestata negli ultimi anni sarà resa nulla e non consentirà la progressione nella carriera;

tale accordo appare inoltre viziato dall'esigua rappresentatività delle organizzazioni sindacali che hanno aderito e firmato lo stesso. Non è stata invece oggetto di trattativa la proposta di accordo, completa di un ordinamento rispettoso del contratto collettivo nazionale del lavoro e improntato all'efficienza ed alla flessibilità, presentata dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali;

tale proposta, fra gli altri interventi previsti ed in base a quanto stabilito nel Documento di programmazione economico-finanziaria 2010-2013 presentato dallo stesso Governo, dilazionava i passaggi del personale tra le aree in tre anni e prevedeva l'istituzione della figura dell'«assistente di procedura informatica», volta a rendere interno all'amministrazione un servizio essenziale, qual è l'assistenza informatica, assicurando così stabilità contrattuale ai dipendenti e garantendo, allo stesso tempo, sicurezza e continuità del servizio e la riservatezza adeguata relativamente alla circolazione dei dati sensibili relativi agli uffici giudiziari, nonché risparmio dei costi -:

se il Ministro intenda assumere iniziative, e con quali modalità, al fine di assegnare risorse del Fondo unico giustizia, adeguate e sufficienti, finalizzandole alla funzionalità degli uffici giudiziari e all'incentivazione del personale giudiziario;

in che modo intenda dare concreta esecuzione a quanto previsto dal Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2010-2013, in relazione alle necessità il cui soddisfacimento costituisce presupposto per procedere alle riforme, ovvero la riqualificazione del personale e le 3.000 nuove assunzioni;

se intenda prendere in seria considerazione, e su quali punti, la proposta presentata dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali e se non ritenga di dover reperire i fondi previsti nel Documento di programmazione economico-finanziaria, necessari a garantire la prosecuzione del servizio;

se intenda firmare un accordo che acquisisca validità, in quanto firmato dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali e dunque rappresentativo del maggior consenso da parte dei lavoratori della giustizia;

se, infine, intenda procedere alla reinternalizzazione del servizio di assistenza informatica e di verbalizzazione, al fine di garantire la sicurezza e la continuità del servizio giustizia, a tutela dei diritti dei cittadini.

(2-00651)
«Andrea Orlando, Ferranti, Samperi, Rossomando, Touadi, Tidei, Capano, Melis, Concia, Cavallaro, Ciriello, Cuperlo».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

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