Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00395
presentata da
LAURA GARAVINI
martedì 26 maggio 2009, seduta n.182
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro della giustizia - per sapere - premesso che:
Augusto La Torre è stato il capo indiscusso dell'omonimo sodalizio camorristico operante in Mondragone (considerato fra i più efferati per numero di delitti compiuti e per modalità particolarmente feroci) e rientrante nell'orbita del più noto e famigerato clan dei casalesi;
il predetto, nel febbraio del 2003, dopo che analoga scelta era stata effettuata anche da altri esponenti del medesimo sodalizio, aveva iniziato a collaborare con la giustizia ammettendo la responsabilità di gravissimi fatti di sangue fra cui la e cosiddetta strage di Pescopagano avvenuta nell'aprile del 1990 nella quale perirono 6 soggetti ed altri rimasero feriti con conseguenze particolarmente gravi e numerosi altri gravissimi fatti di sangue da lui commessi direttamente o in qualità di mandante;
la direzione distrettuale antimafia di Napoli che aveva gestito la collaborazione del La Torre ritenendola in un primo momento particolarmente importante aveva richiesto prima il programma provvisorio e successivamente programma di protezione;
subito dopo la redazione del verbale illustrativo, la medesima DDA di Napoli aveva accertato che il La Torre aveva taciuto fatti di particolare rilevanza sui rapporti criminali intercorsi soprattutto con alcuni imprenditori e dai predetti soggetti si era fatto versare somme di denaro;
per tale ultima vicenda il La Torre era stato raggiunto da ordinanza cautelare per estorsione ai danni di vari imprenditori, reati tutti commessi dopo l'inizio della collaborazione e per i quali risulta poi essere stato condannato con sentenza ormai passata in giudicato ed in relazione ai quali era stata immediatamente chiesta ed ottenuta la revoca del programma di protezione;
malgrado la revoca del programma, siccome il La Torre aveva continuato a rendere dichiarazioni la procura napoletana aveva chiesto alla Commissione Centrale di mantenere il programma di protezione per i familiari del soggetto più volte citato;
nel corso degli anni erano emersi altri gravissimi episodi di infedeltà da parte del La Torre, quali accuse non veritiere nei confronti di alcuni soggetti effettuate per coprire responsabilità di altri (in particolare il La torre aveva accusato un suo affiliato di avere trasportato droga dall'Olanda, lì dove, invece, tale attività era stata svolta da un altro affiliato che successivamente «pentitosi» aveva raccontato il vero e dichiarato come il La Torre aveva intenzione di ricostruire il clan; per questa vicenda il La Torre è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli per calunnia aggravata dalla finalità di favorire il proprio sodalizio mafioso), nuove richieste di denaro avanzate ad imprenditori (per tale situazione, a fine del 2007 è stato raggiunto da altra ordinanza cautelare) ed aveva anche avviato la ricostruzione del proprio sodalizio (fatto dichiarato dai collaboratori di giustizia Scuttini e Falace);
dalle dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia che con lui sono stati detenuti - il La Torre per fortuna non ha mai riottenuto la libertà - era emerso un intento vendicativo nei confronti del magistrato che si era occupato della sua collaborazione e che successivamente aveva richiesto la revoca del programma di protezione (il dottor Raffaele Cantone, attualmente in servizio in Cassazione) tanto da tentare di organizzare un attentato ai suoi danni attraverso soggetti stranieri con lui in rapporti e da richiedere tramite altro ex collaboratore (tale Carmine Di Girolamo attualmente detenuto in regime di cui all'articolo 41-bis o.p.) di farlo seguire ed individuare le abitudine sue e dei suoi familiari;
di recente grazie alle dichiarazioni di altri collaboratori di giustizia - così come riferito in più occasioni dalla Stampa (da ultimo Il Mattino del 18 maggio 2009 ed il sito Antimafia 2000) - il La Torre avrebbe tentato di coinvolgere un soggetto già condannato all'ergastolo (tal Forte) per portare a termine l'attentato nei confronti non solo del dottor Cantone ma anche di altro ex p.m. della DDA di Napoli, la dottoressa Antonietta Troncone, attualmente procuratore aggiunto a Nola, ritenuta «responsabile» dal La Torre di avere sentito uno degli ultimi collaboratori (tal Viesto) che avevano portato alla luce reati ulteriori commessi dal più volte citato La Torre;
il detenuto avrebbe - secondo quanto riportato dalla stampa e dichiarato da un altro collaboratore (tal Graziano) - persino appreso notizie sulla vita privata della dottoressa Troncone e sui figli della predetta, dei quali saprebbe il luogo di abitazione e di studio chiedendo a suoi adepti di effettuate un ritorsione contro costoro non potendo colpire il magistrato perché sottoposto a misure di tutela;
malgrado il La Torre abbia commesso una pluralità di fatti così gravi per alcuni dei quali sono anche intervenute sentenze di condanna, abbia calunniato persone innocenti, abbia organizzato attentati ai danni di magistrati, abbia ripreso contatti con ambienti criminali viene sentito ancora in dibattimento come «collaboratore», le sue dichiarazioni utilizzate dalla procura per chiedere misure cautelari e continua ad ottenere ad oggi attenuanti collegate alla sua «collaborazione»;
se siano state adottate tutte le misure di tutela nei confronti dei magistrati citati;
come sia possibile che malgrado fatti così gravi il La Torre continui ad essere trattato come un collaboratore di giustizia ed i suoi familiari continuano ad essere protetti con un gravissimo aggravio di spese ai danni del contribuente;
come mai non sia mai stata adottata la richiesta di revoca dei benefici e delle attenuanti ottenute, malgrado essa sia obbligatoria ai sensi del decreto-legge n. 8 del 1991, convertito con modificazioni dalla legge n. 82 del 1991 come modificata dalla legge n. 45 del 2001 e malgrado ne ricorrano certamente i presupposti;
se siano state adottate tutte le misure carcerarie necessarie per evitare che il La Torre continui di fatto a tenere rapporti con l'esterno.
(2-00395)
«Garavini, Bellanova, Boccia, Brandolini, Corsini, De Micheli, Ferranti, Fluvi, Fontanelli, Froner, Genovese, Ginoble, Giovanelli, Giulietti, Gozi, Laratta, Marchi, Mattesini, Madia, Morassut, Mosca, Martella, Meta, Motta, Naccarato, Andrea Orlando, Picierno, Pompili, Porfidia, Porta, Rampi, Ria, Sani, Siragusa, Tidei, Livia Turco, Vassallo, Vico, Zampa».