ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00248

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 100 del 09/12/2008
Firmatari
Primo firmatario: DONADI MASSIMO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 09/12/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI PIETRO ANTONIO ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
CIMADORO GABRIELE ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
COSTANTINI CARLO ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
FAVIA DAVID ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
FORMISANO ANIELLO ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
GIULIETTI GIUSEPPE ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
MISITI AURELIO SALVATORE ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
MURA SILVANA ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
MONAI CARLO ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
ORLANDO LEOLUCA ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
PALOMBA FEDERICO ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
PISICCHIO PINO ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
PORCINO GAETANO ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
PORFIDIA AMERICO ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
RAZZI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
ROTA IVAN ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
SCILIPOTI DOMENICO ITALIA DEI VALORI 09/12/2008
ZAZZERA PIERFELICE ITALIA DEI VALORI 09/12/2008


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/12/2008
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/12/2008
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 10/12/2008
Stato iter:
11/12/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/12/2008
Resoconto EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 11/12/2008
Resoconto CALIENDO GIACOMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 11/12/2008
Resoconto EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/12/2008

SVOLTO IL 11/12/2008

CONCLUSO IL 11/12/2008

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00248
presentata da
MASSIMO DONADI
martedì 9 dicembre 2008, seduta n.100

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:

dopo diversi mesi di propaganda e ripetuti annunci, il primo di ottobre hanno preso il via le operazioni necessarie per ottenere la cosiddetta social card, una carta prepagata, che viene ricaricata nella misura di 40 euro al mese ed è spendibile nei supermercati convenzionati (che praticheranno sconti del 10/20 per cento);

a quanto si apprende, essa potrà essere usata anche per pagare le bollette energetiche con sconti anche in questo caso del 20 per cento. È destinata a pensionati con reddito Isee (indicatore della situazione economica equivalente) inferiore ai 6 mila euro (8 mila per gli over 70) e alle famiglie con reddito inferiore ai 6 mila euro e un bambino che abbia meno di tre anni;

la social card non è assegnata, però, solo in base al reddito, il richiedente deve dichiarare anche di non avere depositi bancari superiori a 15 mila euro. Inoltre, in caso si possegga anche una piccola proprietà, come un garage attiguo all'abitazione, o un, casolare per il deposito degli attrezzi, in campagna, si può essere esclusi. Esistono, dunque, criteri particolarmente restrittivi per la sua assegnazione e le modalità di attribuzione a detta dello stesso Ministro dell'economia sono un pò complicate; anche se, secondo lo stesso Ministro non c'erano modi diversi per attribuirla a chi ne avesse bisogno;

è fondamentale che una misura del genere operi con la massima discrezione, il sostegno nei confronti di chi ne ha bisogno deve avvenire con il totale rispetto per la dignità di ogni singolo cittadino richiedente. In uno stato sociale avanzato non può esserci spazio per l'affermazione di una cultura compassionevole di stampo «padronale», improntata alla manifestazione pubblica e pubblicizzata «delle elemosine». Uno Stato liberale avanzato, democratico e civile non può permettere la messa alla berlina del bisogno, utilizzandolo magari come strumento di propaganda. In uno Stato civile i Governi non distribuiscono ai cittadini prebende ed elemosine, ma riconoscono e sostengono politiche attive di welfare;

le modalità di assegnazione della social card sembrano, invece, contraddire il principio del rispetto e del riserbo, infatti, in tutta Italia, come detto, gli aventi diritto dovranno provare - tramite modello Isee (indicatore della situazione economica equivalente o «riccometro») - le proprie condizioni di reddito, e, proprio la compilazione del modello Isee, ha scatenato la corsa nelle sedi di patronati dei caf (centri di assistenza fiscale) e dei sindacati;

nel recente passato un altro Governo Berlusconi aveva proceduto a far sì che si materializzassero in tutto il Paese, in quel caso, davanti gli uffici postali, le code di immigrati per il permesso di soggiorno, ora le file dei «poveri», mentre poco tempo fa molte famiglie italiane ricevevano la comunicazione, sempre a firma del Presidente del Consiglio di un bonus bebè, che però la maggioranza di loro non avrebbe potuto ottenere;

appare manifestarsi, in questo modo, nel nostro Paese una cultura di Governo improntata al «paternalismo compassionevole» ed alla bontà del «principe», un'impostazione, questa, totalmente estranea ai principi delle democrazie moderne, del liberalismo occidentale e di ogni Stato sociale contemporaneo. Si rischia l'affermazione di una cultura che tende a confondere ruolo pubblico e poteri privati in una commistione che non permette di distinguere gli uni dagli altri, assecondando anche in questo modo la formazione di una concezione di democrazia debole, neocorporativa, paternalistica ed assistenzialistica;

la social card, sempre secondo quanto dichiarato dal Ministro dell'economia, costerà «a regime 450 milioni di euro» l'anno e riguarderà «1.300.000 soggetti». Stiamo parlando delle fasce più deboli della popolazione, secondo quanto riportano diversi organi di stampa molti di loro sono in evidente difficoltà. Gli anziani in particolare sono smarriti. La maggioranza pensa che tutto si possa risolvere presso gli uffici postali. Dove però si deve tornare solo dopo aver ritirato il modello Isee. «Ma passa l'esame solo chi ha un Isee familiare che non superi i 6.000 euro l'anno. Per i pensionati questo significa che bisogna avere la minima (circa 550 euro al mese), al massimo un modesto alloggio di proprietà (sta più sul sicuro chi è in affitto) e il conto bancario ridotto affosso». «L'anziano solo che risiede in una casa intestata a un parente e vive con una pensione di 530 euro netti al mese non ha diritto a nulla»;

per quasi tutte le famiglie la misura della social card appare poi, sinceramente, solo un atto di propaganda, sono davvero poche quelle che possono pensare di vedersela riconosciuta: «Per quanto riguarda le famiglie con bimbi, la social card potrebbe andare anche agli evasori. Se papà, mamma e un figlio vivono con meno di 12.500 euro l'anno di reddito Isee, vuol dire che sono alla fame», come hanno sottolineato alcuni esponenti sindacali. Mentre proprio i sindacati potrebbero anche decidere di ricorrere agli avvocati perché «La carta sembrerebbe garantita solo se i piccoli sono cittadini italiani. Ció discrimina: i figli degli stranieri, Ma anche questi sono bambini. Che fanno la fame, proprio corre gli altri»;

agli, sportelli, del caf acli in tutta Italia, si stano registrando tantissime telefonate e 1.600 pratiche Isee sono state avanzate nella sola giornata di giovedì, con un aumento del 40 per cento rispetto ai numeri del giorno precedente;

il 60 per cento dei moduli Isee compilati soddisfa il requisito del reddito (rimane cioè sotto la soglia dei 6.000 euro) ma oltre la metà di questi (52 per cento) resta comunque fuori dalla partita della social card perché non soddisfa i requisiti dell'età: o i richiedenti hanno meno di 65 anni o hanno figli con più di tre anni;

la delusione è tanta, gli operatori di sportello dei caf acli, in particolare nelle sedi più periferiche, raccontano la «delusione» degli anziani che erano convinti di potere accedere al sussidio e la «rassegnazione» degli stranieri regolarmente residenti che scoprono di non poter chiedere la «carta» perché non italiani;

in alcune città la social card rischia poi di essere sostanzialmente inutilizzabile come ad esempio a Palermo. In questa città la richiesta della carta sociale ha portato a vere e proprie resse alle poste e nei caaf (centri autorizzati di assistenza fiscale) dei sindacati, ma probabilmente si potrà utilizzare solo nelle catene della grande distribuzione, in qualche negozio di alimentari e quasi in nessun panificio. Infatti la gran parte dei panifici della città non ha il bancomat e quindi non è possibile registrare pagamenti con la social card. Secondo alcuni esponenti sindacali del capoluogo siciliano: «Si tratta di una beffa, non solo per il numero esiguo di destinatari della carta, ma anche per le limitazioni all'utilizzo»;

di fronte ad una situazione che appare particolarmente confusa e rischia di diventare causa di ulteriori discriminazioni sociali nonché di un diffuso sentimento di frustrazione e delusione appare necessario intervenire al più presto riparando gli effetti di promesse che si stanno rivelando evidentemente illusorie -:

quali iniziative intenda assumere per evitare che la social card, oltre a non avere alcun effetto reale di sostegno alle fasce più deboli del Paese come pare manifestarsi, non diventi anche una sorta di strumento di discriminazione sociale;

se non ritenga necessario intervenire per rendere effettivamente utilizzabile l'importo economico previsto e se non ritenga altresì necessario chiarire meglio i criteri e le modalità di assegnazione, valutando, inoltre, l'opportunità di allargare la platea dei destinatari.

(2-00248)
«Donadi, Di Pietro, Borghesi, Evangelisti, Barbato, Cambursano, Cimadoro, Costantini, Di Giuseppe, Favia, Aniello Formisano, Giulietti, Messina, Misiti, Mura, Monai, Leoluca Orlando, Paladini, Palagiano, Palomba, Pisicchio, Porcino, Piffari, Porfidia, Razzi, Rota, Scilipoti, Zazzera».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

abitazione

anziano

Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori

democrazia

deposito bancario

industria della panificazione

pensionato

sconto

servizio postale

sindacato

stato sociale

stoccaggio