ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00233

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 92 del 25/11/2008
Firmatari
Primo firmatario: DI CAGNO ABBRESCIA SIMEONE
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 25/11/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOCCHINO ITALO POPOLO DELLA LIBERTA' 25/11/2008


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 25/11/2008
Stato iter:
27/11/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/11/2008
Resoconto DI CAGNO ABBRESCIA SIMEONE POPOLO DELLA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 27/11/2008
Resoconto MANTOVANI MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 27/11/2008
Resoconto DI CAGNO ABBRESCIA SIMEONE POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/11/2008

SVOLTO IL 27/11/2008

CONCLUSO IL 27/11/2008

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00233
presentata da
SIMEONE DI CAGNO ABBRESCIA
martedì 25 novembre 2008, seduta n.092

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:



la vicenda della concessione demaniale n. 3/04 rilasciata dall'Autorità portuale di Bari alla società «Bari Porto Mediterraneo S.r.l.» suscita negli interpellanti notevoli perplessità;


con riferimento a tale vicenda è intervenuto il Governo con la risposta all'interrogazione n. 4-00325 presentata al Senato dal senatore Nicola Latorre e pubblicata il 15 luglio 2008, risposta che risulta essere fondata esclusivamente sugli elementi forniti dall'«organo di vertice» dello stesso ente portuale, apparendo pertanto agli interpellanti priva di un effettivo riscontro sulla obiettiva realtà dei fatti;


successivamente, sono stati formalmente forniti al Ministero interpellato da parte della suddetta società, dettagliati dati documentali dai quali si evince la palese erroneità delle informazioni fornite dall'Autorità portuale su aspetti essenziali della vicenda, quale ad esempio l'entità del canone demaniale totale, indicato dall'Autorità portuale nella somma di 250.000 euro, laddove questa cifra costituisce soltanto una minima parte del canone complessivamente pagato dalla società concessionaria e pari ad euro 2.078.406 per il 2005, euro 2.294.892 per il 2006 ed euro 2.760.850 per il 2007;



appare necessario sottolineare la gravità di queste ambigue informazioni fornite dall'Autorità portuale, tali da fuorviare le valutazioni del medesimo Ministero interrogato in merito a questa incresciosa vicenda che, paradossalmente, ha visto l'Autorità portuale attaccare, con un pesante ed infondato contenzioso, una società (Bari Porto Mediterraneo) di cui detiene il 30 per cento delle azioni e che ha finora gestito con grande efficienza i servizi ai passeggeri nel porto di Bari, (come riconosciuto dallo stesso ente portuale) e che tra l'altro all'epoca era guidata proprio dall'attuale presidente dell'Autorità portuale, Francesco Palmiro Mariani;



infatti proprio nel Piano operativo triennale 2007/2009, tuttora vigente, approvato dal Comitato portuale nel marzo 2007, è riportato: «La Bari Porto Mediterraneo: Una proposta per la crescita. La Bari Porto Mediterraneo ha svolto un ruolo di grande rilievo per la crescita del Porto di Bari attraverso l'efficiente e proficua gestione del Terminal Crociere e del Terminal Traghetti»;



quanto predetto evidenzia palesemente le contraddizioni con cui lo stesso presidente dell'Autorità portuale ha condotto operativamente l'attività gestionale all'interno dell'area portuale;



inoltre va aggiunto che nello stesso Piano operativo triennale 2007/2009 l'Autorità portuale di Bari ha legittimato le procedure di legge adottate per la costituzione della Bari Porto Mediterraneo, proponendo un nuovo progetto sulla evoluzione della B.P.M., e utilizzando le stesse procedure di legge adottate per la sua costituzione;



infatti tale progetto all'interno del P.O.T. riportava: «Ricondurre la B.P.M. alla sua natura di società, costituita nei fatti ai sensi del comma 5 dell'articolo 23 della legge 84/94, fatto quest'ultimo, che ha consentito di collocare, presso la B.P.M., il personale in esubero dell'Autorità Portuale, come da accordo sindacale del 5 dicembre 2004 e di non procedere all'affidamento dei servizi secondo le modalità di cui all'articolo 6 comma 5 della citata legge 84/94 ... omissis ... Pertanto, al fine di cogliere tutte le potenzialità derivanti dalla costituzione della B.P.M., si ritiene che si debbano proporre ai soci della B.P.M. le seguenti iniziative, tenuto presente il contesto del Porto di Bari: Trasformazione della B.P.M. in una S.p.A. "holding operativa", con partecipazione minoritaria dell'A.P., ai sensi dell'articolo 23 comma 5 della Legge 84/94. La B.P.M. "holding operativa" dovrebbe gestire la Stazione marittima car-ferries in quanto servizio di interesse generale ai sensi del decreto ministeriale 14 novembre 1994. La B.P.M. "holding" dovrebbe costituire una seconda società per la gestione del terminal crociere aperta alla partecipazione maggioritaria degli operatori crocieristici già presenti in porto, sempre ai sensi dell'articolo 23 comma 5 della Legge 84/94»;



inoltre è importante evidenziare come l'attuale presidente dell'Autorità portuale sia in carica (compreso l'iniziale periodo commissariale) dal dicembre 2005 e che, inoltre, ha preteso e rivestito contemporaneamente dal giugno del 2006 al giugno del 2007, il ruolo di Presidente della Bari Porto Mediterraneo, come precedentemente riportato, e che durante tale periodo, ha approvato il suesposto progetto sulla evoluzione della Bari Porto Mediterraneo (nel Comitato portuale del marzo 2007) e ufficialmente presentato ai soci della stessa Bari Porto Mediterraneo (nel corso dell'Assemblea dei soci del 10 maggio 2007);


successivamente, sebbene lo stesso Presidente dell'Autorità portuale nel dicembre 2007, con riferimento al predetto progetto sulla evoluzione della B.P.M., abbia chiesto ed ottenuto la convocazione dell'Assemblea dei soci della società per discutere il seguente ordine del giorno: «Proposta relativa alla trasformazione della Bari Porto Mediterraneo da S.r.l. in S.p.a. ed alle conseguenti modifiche statutarie», il rappresentante dell'ente portuale, inspiegabilmente abbandonava l'Assemblea prima di discutere su tale punto all'ordine del giorno;


conseguentemente nell'ambito della medesima Assemblea si deliberava di rinviare la decisione definitiva a seguito della elaborazione di un opportuno studio di fattibilità tecnico, economico-finanziario e legale;


nel gennaio 2008 inoltre, il Gruppo consiliare dell'Italia dei Valori del Comune di Bari, attraverso una interrogazione al Sindaco di Bari e pubblicata dal quotidiano locale: Bari sera, denunciava che: «L'Autorità portuale di Bari sta mettendo in atto un'azione di boicottaggio nei confronti della società Bari Porto Mediterraneo» creando disagi operativi alla società, in quanto gli altri soci della medesima B.P.M. non avevano complessivamente condiviso il progetto sulla evoluzione della società voluto dal presidente dell'Autorità portuale, e chiedeva l'intervento del sindaco di Bari sullo stesso residente Mariani, in quanto nominato su sua designazione, al fine di indurlo al dialogo per evitare prevedibili riflessi negativi sullo scalo barese»;



successivamente, in maniera improvvisa e tuttora inspiegabile, l'Autorità portuale cambiava parere sulla Bari Porto Mediterraneo considerandola non più una società da far crescere, ma ponendo addirittura in discussione la costituzione della stessa società, nonché l'affidamento della concessione demaniale, entrambi avvenuti nel 2004 ad opera del precedente Presidente dell'Autorità portuale, chiedendone un parere all'Avvocatura distrettuale dello Stato di Bari;


nell'ottobre scorso la stessa Avvocatura dello Stato trasmettendo all'Autorità portuale il parere richiesto, ha (così come anche su altri aspetti rappresentati in modo secondo gli interpellanti non obiettivo dalla stessa Autorità portuale e recepiti nella risposta alla suesposta interrogazione n. 4-00325) stanzialmente smentito alcune formulazioni dello stesso ente;


inoltre la diffusione oltre ogni misura agli organi di stampa, da parte dell'Autorità portuale, di questi dati parziali e faziosamente distorti, in quanto non rispondenti alla realtà, ha alimentato un battage «mediatico» tale da indurre addirittura all'apertura di un'indagine giudiziaria;


va aggiunto tra l'altro, che recentemente il Presidente dell'Autorità portuale, nonostante le cautele prospettate al riguardo dall'Avvocatura dello Stato, ha con vera e propria ostinazione indotto il Comitato portuale ad aprire un procedimento in auto-tutela per l'annullamento d'ufficio delle delibere istitutive della «Bari Porto Mediterraneo», con il rischio di sconvolgere l'attuale assetto organizzativo dei servizi passeggeri nello scalo barese, e per di più esporre l'Autorità portuale, e conseguentemente l'erario, alle inevitabili richieste risarcitorie da parte dei soci della B.P.M. gravemente danneggiati da questo irragionevole conflitto generato dallo stesso presidente;
le conseguenze prevedibili e penalizzanti di quanto predetto, rischiano di generare una gravissima crisi economica ed occupazionale, in quanto se dovesse deliberarsi l'auto-tutela, i principali operatori del porto di Bari resterebbero esclusi dalla gestione dei servizi pubblici in questione nel Porto di Bari e verrebbero surrogati da nuovi soggetti probabilmente del tutto estranei e lontani dalla vita dello scalo e dallo stesso territorio barese;


a tale proposito è importante evidenziare un intervento volto a mediare l'intera vicenda anche da parte del Partito Democratico cittadino di Bari, che ha chiesto al Sindaco di promuovere un «tavolo di mediazione e di confronto nell'interesse della città e dei lavoratori dell'area portuale», paventando il rischio che in caso di avvio del procedimento di auto-tutela da parte dell'Autorità portuale di Bari, la gestione delle attività del servizio portuale subiscano evidenti e negative ripercussioni sul piano occupazionale con un impatto devastante per l'intera economia cittadina -:


se non ritenga urgente ed opportuno accertare in primo luogo la realtà dei fatti esposti in premessa, attraverso un'accurata e meticolosa verifica, al fine di confrontare le discutibili e contorte informazioni rese dall'Autorità portuale rispettivamente con i dati, documentalmente provati e forniti dalla società Bari Porto Mediterraneo;


se non ritenga altresì urgente ed opportuno rappresentare all'Autorità portuale di Bari, sottoposta per legge alla vigilanza del Ministero interpellato, l'estrema gravità della via intrapresa contro la società Bari Porto Mediterraneo, ovvero il procedimento di auto-tutela riportato in premessa, la cui applicazione comporterebbe rilevanti oneri per lo stesso ente portuale;


come valuti il comportamento del Presidente dell'Autorità portuale di Bari, in considerazione anche dell'irragionevole ritardo con cui è intervenuto sull'intera vicenda, stabilito che egli è in carica dal dicembre 2005 e che, inoltre, ha personalmente presieduto la Bari Porto Mediterraneo dal giugno del 2006 al giugno del 2007 senza adottare, nella sua duplice veste di presidente dell'Autorità portuale e di Presidente della società medesima, alcuna iniziativa contro provvedimenti che ora invece (ad oltre 4 anni dalla loro emanazione) si pretenderebbe di annullare;



quali valutazioni intenda altresì esprimere posto che l'avvio del procedimento di autotutela è, a parere degli interpellanti, privo di sostanziale fondamento giuridico, essendo ancorato ad interpretazione del tutto opinabile della normativa, che mai potrebbe giustificare un atto così radicale come l'annullamento d'ufficio, senza corrispondere a nessun effettivo interesse pubblico, ma anzi incidendo negativamente sull'operatività del porto ed esponendo inoltre un ente pubblico ad inevitabili e consistenti azioni risarcitorie;



quali iniziative urgenti intenda infine intraprendere, nell'ambito delle sue competenze, affinché la situazione di evidente conflitto tra l'Autorità portuale e la Bari Porto Mediterraneo possa trovare adeguate soluzioni, al fine di rilanciare l'attività e lo sviluppo dell'intera area del Porto marittimo del capoluogo pugliese, considerato quanto esposto in premessa che evidenzia il rischio di gravissimi danni economici ed occupazionali per l'intera area portuale e la stessa città di Bari.


(2-00233)
«Di Cagno Abbrescia, Bocchino».
Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

BARI - Prov, PUGLIA

EUROVOC :

politica portuale

soppressione di posti di lavoro