ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00203

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 78 del 04/11/2008
Firmatari
Primo firmatario: DONADI MASSIMO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 04/11/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI PIETRO ANTONIO ITALIA DEI VALORI 04/11/2008
FAVIA DAVID ITALIA DEI VALORI 04/11/2008


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 04/11/2008
Stato iter:
06/11/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/11/2008
Resoconto DI PIETRO ANTONIO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 06/11/2008
Resoconto VIESPOLI PASQUALE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 06/11/2008
Resoconto DI PIETRO ANTONIO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/11/2008

SVOLTO IL 06/11/2008

CONCLUSO IL 06/11/2008

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00203
presentata da
MASSIMO DONADI
martedì 4 novembre 2008, seduta n.078

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:



il 31 ottobre 2008 le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, hanno firmato un'intesa sui contratti e sui criteri di selezione dei lavoratori che dovranno confluire nella nuova compagnia area CAI;



altre organizzazioni sindacali (Avia, Anpac, Unione piloti e Sdl) rappresentative in particolare dei piloti e degli assistenti di volo, nonché di dipendenti di terra dell'Alitalia hanno rifiutato tale intesa e annunciato lo stato di agitazione dei dipendenti al fine di ottenere il «ripristino di corrette relazioni industriali e sindacali con chi rappresenta realmente i voleri dei lavoratori di Alitalia appartenenti alle tre categorie di terra, assistenti di volo e piloti»;



la convinzione espressa da queste organizzazioni sindacali è che l'intesa firmata venerdì 31 ottobre scorso sia distante da quella di settembre, e risulti in particolar modo penalizzante per i dipendenti con figli piccoli o portatori di handicap, che non avrebbero più il diritto di essere esonerati dai turni notturni;



nel passaggio dalla vecchia alla nuova Alitalia, si riscontra una riduzione di ferie, permessi e qualifiche per gli assistenti di volo e per i piloti e un aumento dell'impegno lavorativo. I piloti hanno dovuto inoltre constatare che il contratto da dirigenti (per i comandanti) strappato a settembre è meno vantaggioso di quello che era sembrato in un primo momento;


il Presidente del consiglio anche prima delle ultime elezioni politiche aveva affermato che non si doveva vendere l'Alitalia a Air France ma che andava fatto un ulteriore prestito di 300 milioni (che adesso pagheranno i contribuenti) e che andava difesa «l'italianità» della compagnia e che era pronta una cordata di imprenditori che avrebbe comprato Alitalia, l'avrebbe fatta funzionare al meglio, mentre i dipendenti avrebbero avuto il posto di lavoro garantito;



si trattava, in realtà ad avviso degli interpellanti, di uno spot elettorale: fin dall'inizio, infatti, il Governo invece di ricorrere ad un'asta pubblica ha imposto un'opzione unica a favore della Cai, ed è con questa spada di Damocle, pendente per mesi sulla loro testa, che i sindacati hanno dovuto affrontare la trattativa;



i soci di CAI non hanno nulla a che fare con il know how relativo al trasporto aereo, alcuni come Benetton, hanno un conflitto di interessi. Egli ha infatti costruito e gestisce l'aeroporto di Fiumicino. Qualcuno altro - il proprietario di Air One - ripianerà con questa operazione i debiti che aveva contratto con Banca Intesa, capo fila della cordata;


c'è da chiedersi perché l'asset attivo di Alitalia non sia stato messo in vendita tramite una gara. Eravamo riusciti a prospettare la vendita dell'intera Alitalia, sia la parte attiva che quella passiva a Air France; adesso invece il passivo è stato messo, con azione discutibile, a carico dei contribuenti italiani, mentre l'attivo non è neanche stato messo in vendita, ma è stato dato ad avviso degli interpellanti in sostanza in dono a diciotto imprenditori in vario modo vicini al presidente del Consiglio, i quali hanno interessi del tutto diversi dal trasporto ed ai quali si dice di fare una gara per trovare un partner straniero;


c'è da chiedersi perché questo partner straniero non potesse trovarlo direttamente lo Stato, anzi il commissario straordinario che avrebbe verosimilmente potuto bandire una gara e guadagnarci sopra il Governo, di fatto, ma regalato Alitalia a dei privati affinché se la vendano e ci lucrino la differenza, il tutto con soldi pubblici;



peraltro molti componenti della cordata, tra i quali i Benetton, Pirelli ed altri, sono soci di Banca Leonardo, incaricata dal Minstero dello sviluppo economico di fissare il «valore di mercato» dell'Alitalia, in pratica il prezzo di vendita alla stessa Cai; due consiglieri d'amministrazione della Cai, D'Urso e Marchionni, sono addirittura membri del CdA di Banca Leonardo;


il Governo ha fatto sentire il suo peso sui lavoratori, ha descritto in sostanza i lavoratori, i piloti, gli assistenti di volo e il personale di terra come raccomandati, lavativi, superstipendiati, nullafacenti. Quasi che la colpa del non funzionamento di Alitalia fosse delle sue maestranze e non dei suoi amministratori e non di quei politici che sì sono fatti fare una tratta aerea apposita;


tali discutibili atteggiamenti sono state reiterati dal Ministro Matteoli che ha dichiarato il 4 novembre di avere «qualche dubbio che i piloti Alitalia che non sottoscriveranno il contratto con la Cai possano accedere alla cassa integrazione»;



i sindacati che hanno rifiutato l'accordo del 31 ottobre 2008 hanno avuto il mandato dai lavoratori riunitisi in assemblea il 3 novembre 2008 di «trattare con CAI e il Governo per ottenere garanzie di massima tutela occupazionale», anche «mediante il ricorso da un esteso part-time e alla rimodulazione del piano industriale con dati aggiornati», rifiutando «ogni forma di stesura dei contratti collettivi di lavoro unilaterale e non condivisa» -:


se non ritenga il Governo di dover aprire un tavolo con le organizzazioni che hanno rifiutato l'intesa dei 31 ottobre 2008 e proposto una trattativa su punti anche nuovi di confronto, ponendosi super partes, smettendo di far sentire il proprio peso a favore di Cai e contro i lavoratori e garantendo i necessari ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori senza discriminazioni politiche e sindacali, nonché ai lavoratori dell'indotto, vale a dire quelli per i quali il Governo non ha neanche previsto finora il sistema di cassa integrazione e di tutela previsto per i lavoratori Alitalia.




(2-00203)
«Donadi, Di Pietro, Favia».
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

LINEE AEREE ITALIANE, ALITALIA

EUROVOC :

cassa integrazione

contratto

discriminazione politica

lavoro a turni

linea di trasporto

personale di bordo

politica industriale

prezzo di vendita

protezione dell'ambiente

sindacato

trasporto aereo