Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00019
presentata da
ANNA PAOLA CONCIA
martedì 27 maggio 2008 nella seduta n.009
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro per le pari opportunità, per sapere - premesso che:
lo scorso sabato 24 maggio, nella città di Roma, ed in particolare nel quartiere Pigneto, si sono consumati gravi episodi di violenza e intolleranza xenofoba e omofoba, che destano viva preoccupazione sul clima di convivenza civile e di rispetto per le minoranze;
dapprima, il raid di un gruppo di una decina di teppisti camuffati con caschi, cappucci e bandane e armati di spranghe e traverse di legno, nei confronti di tre esercizi commerciali - due negozi di alimentari e un call center - gestiti da cittadini extracomunitari, nel corso del quale è stato ferito un cliente del call center e sono stati devastati i tre negozi, frantumando porte vetrine ed oggetti;
dalle prime risultanze delle indagini, immediatamente avviate, i contorni e le motivazioni dell'episodio appaiono incerte in quanto, sebbene secondo la Questura di Roma sembrerebbe potersi ricondurre ad un atto di ritorsione per un piccolo furto, le modalità dell'azione, nonché diverse testimonianze di cittadini del quartiere fanno direttamente riferimento ad una vera e propria spedizione di tipo squadristico, con finalità xenofobe;
successivamente, sempre nella sera di sabato 24 maggio 2008, si è verificato l'ennesimo atto di violenza ai danni di una persona omosessuale, Christian Floris di 24 anni, conduttore di punta del portale DeeGay.it, è stato aggredito mentre rincasava da due persone che gli hanno sbattuto la testa contro il muro, minacciandolo perché si occupa di tematiche legate al mondo dell'omosessualità, intimandogli di smettere tale attività ed impegno;
in quest'ultimo episodio date le dinamiche dei fatti, risulta di tutta evidenza la matrice omofobica e razzista, nonché discriminatoria ad esso sottesa;
tali fatti - registratisi peraltro in quartiere che sin'ora si era caratterizzato per un positivo e dinamico clima di convivenza ed integrazione - si configurano come ulteriori sintomi di quella sottocultura della violenza e dell'intolleranza che, negli ultimi tempi, sta segnando le cronache di molte realtà italiane e che, come magistralmente descritto da Claudio Magris sul Corriere della Sera in questi giorni, appaiono figli, da una parte, di una irenica azione di rimozione del disagio sociale e di un altrettanto inconcludente e superficiale giustificazionismo sociologico e, dall'altra, dell'irresponsabile criminalizzazione di interi gruppi etnici e minoranze, volta ad individuare facili capri espiatori di una condizione di incertezza e paura che hanno ben altre origini e cause;
con riferimento in particolare alle aggressioni a sfondo omofobico, drammaticamente sempre più frequenti, si segnala come il nostro paese - così come avviene in molti altri Stati europei e del mondo - non si sia ancora dotato, a tal fine integrando la così detta «legge Mancino», di specifiche ed efficaci norme antiomofobia e antitransfobia, per far fronte a tale situazione e al clima di insicurezza, alimentato da alcuni settori della società verso le persone omosessuali -:
se non ritenga di dover convocare con urgenza, attraverso la Prefettura, il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, al fine di valutare l'incidenza degli episodi sopra menzionati sull'ordine pubblico, nonché assumere le opportune iniziative per prevenire e contrastare crimini di natura xenofoba, omofoba e discriminatoria compiuti sul territorio;
quale sia, nel rispetto dei vincoli di autonomia e riservatezza delle indagini in corso, a conoscenza del Governo, la matrice degli episodi sopra riportati; in particolare se si possa escludere con certezza la presenza di una motivazione politica e l'azione di gruppi organizzati, anche non politicizzati, dietro le aggressioni compiute, nonché se si possa escludere un collegamento tra i due episodi;
quali politiche nazionali si intenda adottare per sostenere una cultura della convivenza e dell'integrazione tra cittadini italiani e popolazioni migranti, in quanto parte attiva della nostra vita sociale ed economica, nonché per sostenere un processo informativo e formativo per il rispetto dei diversi orientamenti sessuali ed identità di genere;
quale sistema di provvedimenti il Governo intenda assumere per contrastare l'ondata di odio omofobico in atto nel paese e se non ritenga di dover estendere l'efficacia delle disposizioni del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, la così detta Legge Mancino, integrando le fattispecie discriminatorie ivi sanzionate, includendovi quelle relative all'odio motivato dal differente orientamento sessuale della vittima ovvero dalla identità di genere.
(2-00019)
«Concia, Madia, Meta, Morassut, Verini, Bachelet, Argentin, Coscia, Sereni, Beltrandi, Farina Coscioni, Maurizio Turco, Bernardini, Mecacci, Zamparutti, Pompili, Tocci, Causi, Giachetti».