ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01009

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 621 del 16/04/2012
Abbinamenti
Atto 1/00971 abbinato in data 15/05/2012
Atto 1/00987 abbinato in data 15/05/2012
Atto 1/00988 abbinato in data 15/05/2012
Atto 1/00989 abbinato in data 15/05/2012
Atto 1/00993 abbinato in data 15/05/2012
Atto 1/01004 abbinato in data 15/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: OSSORIO GIUSEPPE
Gruppo: MISTO-REPUBBLICANI-AZIONISTI
Data firma: 16/04/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NUCARA FRANCESCO MISTO-REPUBBLICANI-AZIONISTI 16/04/2012
BRUGGER SIEGFRIED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 16/04/2012


Stato iter:
15/05/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 15/05/2012
Resoconto MAGRI GIANLUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
DICHIARAZIONE VOTO 15/05/2012
Resoconto LA MALFA GIORGIO MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-MAIE
Resoconto OSSORIO GIUSEPPE MISTO-REPUBBLICANI-AZIONISTI
Resoconto MOSELLA DONATO RENATO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto MISITI AURELIO SALVATORE MISTO-GRANDE SUD-PPA
Resoconto DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI
Resoconto MOFFA SILVANO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Resoconto PAGLIA GIANFRANCO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Resoconto BOSI FRANCESCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Resoconto ALLASIA STEFANO LEGA NORD PADANIA
Resoconto MOGHERINI FEDERICA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PIANETTA ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 08/05/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/05/2012

ACCOLTO IL 15/05/2012

PARERE GOVERNO IL 15/05/2012

DISCUSSIONE IL 15/05/2012

APPROVATO IL 15/05/2012

CONCLUSO IL 15/05/2012

Atto Camera

Mozione 1-01009
presentata da
GIUSEPPE OSSORIO
testo di
lunedì 16 aprile 2012, seduta n.621

La Camera,
premesso che:
nel prossimo mese di maggio 2012 si svolgerà a Chicago il summit dei diversi Paesi appartenenti alla Nato. I punti di partenza non paiono del tutto convergenti. In particolare, molti dei partecipanti registrano differenti posizioni per quanto riguarda i rapporti con la Russia e la questione della sicurezza internazionale. Prima di questo summit, a Camp-David, si terrà un incontro con otto potenze internazionali;
al vertice avrebbe dovuto partecipare anche la Russia, ma pochi giorni fa il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha reso noto che non si terrà il summit con la Federazione russa;
Rasmussen a riguardo ha dichiarato: «Ho personalmente discusso la questione con il neoeletto presidente Putin, con il quale abbiamo convenuto che la data prevista per il summit di Chicago Nato-Russia risulta attualmente problematica, in quanto al momento il calendario politico russo è già fitto di impegni riguardanti la politica nazionale. Confermo, invece, che ci sarà il prossimo mese un incontro con il Ministro degli affari esteri russo, a dimostrazione che continuiamo a credere nel dialogo e in un'effettiva collaborazione. Cosa che proseguirà tanto prima quanto dopo il summit di Chicago, poiché il dialogo con la Russia continuerà anche nel futuro»;
il segretario stampa di Putin ha confermato, affermando che «al momento non sono in atto preparativi per il summit di Chicago»;
appare evidente che la questione del disarmo nucleare passa inevitabilmente dalla distensione dei rapporti tra Usa e Russia. Se le due superpotenze non troveranno un accordo sul percorso da seguire, nessun altro Paese potrà rivendicare la possibilità di intervenire in maniera concreta;
in questo senso sia il vertice dei Ministri degli esteri del 14 aprile 2011 tenutosi a Berlino in occasione del quale è stato sottoscritto da parte di Polonia, Norvegia, Germania e Paesi Bassi un «non-paper sul rafforzamento della trasparenza e della fiducia in relazione alle armi nucleari tattiche in Europa» indirizzato al Segretario generale della Nato, sia il vertice del G8 del 27 maggio 2011 a Deauville, in Francia, durante il quale è stata approvata la «Dichiarazione sulla non proliferazione e sul disarmo» con la quale si è riaffermato il sostegno incondizionato al Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) ed è stato rivolto un appello «a tutti gli Stati non ancora parti del trattato di non proliferazione (Tnp), della Convenzione sulle armi chimiche (Cwc) e della Convenzione sulle armi biologiche e tossiche (Btwc), ad aderire senza indugio», risultano depotenziati nella loro portata;
su un eventuale percorso comune tra Usa e Federazione russa incidono diversi fattori che lo rendono decisamente più complicato: l'interventismo americano nel Mediterraneo; l'opposizione di Mosca circa la politica di alcuni Paesi occidentali in Medio Oriente, con riferimento sia alle operazioni in Libia, sia al blocco degli interventi nella questione siriana; la differenza di approccio per quanto riguarda il problema iraniano. Infine, appare evidente che la decisione americana di proseguire il programma missilistico di difesa europeo non può che aumentare le divergenze emerse tra Stati Uniti e Russia;
al summit di Seul sulla sicurezza nucleare Dimitri Medvedev e Barack Obama si sono incontrati per l'ultima volta in qualità di Presidenti dei rispettivi Paesi;
si è discusso dello status attuale degli arsenali nucleari e della possibilità di ulteriori riduzioni degli armamenti dopo quelle concordate nel nuovo Trattato sulla riduzione degli arsenali nucleari (New Strategie Arms Reduction-Treaty-New Start) firmato nell'aprile del 2010;
inevitabilmente si è parlato però, soprattutto, del sistema di difesa antimissile che gli Stati Uniti e la Nato intendono dispiegare in Europa in varie fasi tra il 2012 e il 2020, sistema che la Russia vede come una minaccia diretta al suo arsenale nucleare;
l'allora Presidente uscente della Federazione russa Medvedev ha affermato che, anche per il nuovo Trattato sulla riduzione degli arsenali nucleari, si era raggiunto un accordo all'ultimo momento. Stavolta, però, la strada è in salita. Non si tratta, infatti, di scrivere un trattato a tappe forzate, ma di individuare anche una posizione e finalità comuni che ancora mancano. Lo stesso Medvedev aveva parlato in toni poco conciliatori alla vigilia del summit di Seul, sottolineando che il Cremlino non si fida delle rassicurazioni verbali della Nato;
la rottura con la Russia non appare sostenibile anche per motivi strategici. La Russia, al momento, resta uno dei principali Paesi di transito per i rifornimenti delle truppe della Nato stanziate in Afghanistan. Di recente, Mosca ha annunciato la sua disponibilità a concedere l'uso della base aerea russa di Ulyanovsk alla Nato per facilitare i rifornimenti alla missione Isaf Russia e Nato collaborano, inoltre, nella lotta alla pirateria a largo delle coste somale e nella prevenzione di attacchi terroristici;
trovare un accordo con la diplomazia russa appare, quindi, fondamentale, ma non può essere limitato alla sola questione del progressivo disarmo nucleare; l'accordo non può che riguardare molte se non tutte le questioni attualmente aperte;
certamente l'aspetto più diretto e importante dei rapporti di sicurezza tra Russia e Occidente riguarda proprio gli arsenali strategici nucleari. Per continuare la marcia verso il disarmo nucleare, invocato da Obama a Praga nell'aprile del 2009, è necessario però lavorare concretamente ad ulteriori riduzioni degli arsenali, includendo nelle trattative anche i Paesi con arsenali nucleari più piccoli;
appare necessario raggiungere un accordo sul ritiro delle armi nucleari tattiche in Europa, un pericoloso lascito della Guerra fredda. Più piccole delle testate nucleari «ordinarie», queste armi erano state studiate per l'impiego sul campo di battaglia, con il fine di arrestare l'avanzata di forze convenzionali numericamente superiori;
i sistemi di difesa da missili balistici erano già stati messi al bando da Usa e Urss con il trattato anti-missili balistici del 1972, proprio per le conseguenze nefaste che avevano per la corsa agli armamenti, incoraggiando lo sviluppo di missili offensivi sempre più potenti. Il trattato fu denunciato dall'amministrazione Bush nel 2002, provocando già allora forti critiche da Mosca;
il rapporto, dunque, su cui puntare resta quello tra Usa e Russia, rapporto sul quale il nostro Paese è riuscito ad intervenire positivamente nel recente passato. L'incontro di Pratica di Mare del 2002 può rappresentare una data storica; è stato quell'incontro ad aprire la strada alla nascita del Consiglio Nato-Russia e nel 2010 va ricordato che al vertice di Lisbona proprio quell'incontro è stato celebrato da tutti i leader europei, come momento fondamentale nell'evoluzione dei rapporti tra le superpotenze,
impegna il Governo:
a svolgere in tutte le sedi internazionali un ruolo di sostegno alle misure di disarmo e di non proliferazione nucleare, in vista del prossimo vertice Nato di maggio 2012 a Chicago;
a rilanciare a livello internazionale l'iniziativa diplomatica di Pratica di Mare, come modello di riferimento per lo sviluppo delle relazioni con la Federazione russa, facilitando in questo modo la collaborazione ed il dialogo tra Nato e Federazione russa, nell'ottica di un progressivo ed efficace programma di disarmo nucleare;
ad adoperarsi per rilanciare le attività del Consiglio Nato-Russia (NRC);
a sostenere l'opportunità di ridurre ulteriormente il numero di armi nucleari tattiche in Europa, nella prospettiva della loro progressiva eliminazione, in un quadro di reciprocità coerentemente con il nuovo Concetto strategico approvato a Lisbona;
a contribuire nelle sedi internazionali proprie, in coerenza con gli obiettivi già indicati dal vertice G8 dell'Aquila, alla piena realizzazione degli impegni assunti a conclusione della Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione nucleare del maggio 2010.
(1-01009)
«Ossorio, Nucara, Brugger».