ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00840

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 578 del 30/01/2012
Abbinamenti
Atto 1/00828 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00834 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00835 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00836 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00837 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00838 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00839 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00841 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00844 abbinato in data 31/01/2012
Atto 1/00860 abbinato in data 15/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: GALLETTI GIAN LUCA
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 30/01/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 30/01/2012
MEREU ANTONIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 30/01/2012
COMPAGNON ANGELO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 30/01/2012
BONCIANI ALESSIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 30/01/2012
CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 30/01/2012
NARO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 30/01/2012
VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 30/01/2012


Stato iter:
15/02/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 31/01/2012
Resoconto RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
 
PARERE GOVERNO 15/02/2012
Resoconto VARI MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 15/02/2012
Resoconto GIULIETTI GIUSEPPE MISTO
Resoconto BELCASTRO ELIO VITTORIO MISTO-NOI PER IL PARTITO DEL SUD LEGA SUD AUSONIA
Resoconto LANZILLOTTA LINDA MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto MONAI CARLO ITALIA DEI VALORI
Resoconto D'ANNA VINCENZO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Resoconto TOTO DANIELE FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Resoconto RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Resoconto CAPARINI DAVIDE LEGA NORD PADANIA
Resoconto VELO SILVIA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto VALDUCCI MARIO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 31/01/2012

DISCUSSIONE IL 31/01/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 31/01/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/02/2012

ACCOLTO IL 15/02/2012

PARERE GOVERNO IL 15/02/2012

DISCUSSIONE IL 15/02/2012

APPROVATO IL 15/02/2012

CONCLUSO IL 15/02/2012

Atto Camera

Mozione 1-00840
presentata da
GIAN LUCA GALLETTI
testo di
lunedì 30 gennaio 2012, seduta n.578

La Camera,

premesso che:

lo sviluppo e la diffusione delle reti a banda larga costituiscono una priorità strategica per lo sviluppo e la crescita economica e l'eliminazione del divario digitale, indispensabile, tra l'altro, per ridurre il divario delle aree sottoutilizzate;

in Europa l'agenda digitale è una delle sette iniziative portanti della strategia Europa 2020 e mira a stabilire il ruolo chiave delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, fissando precisi obiettivi in materia di disponibilità di infrastrutture di comunicazione ad alta velocità sul territorio;

l'Italia appare in ritardo dal punto di vista infrastrutturale rispetto agli obiettivi fissati dall'agenda digitale europea. Le connessioni in adsl coprono solo il 61 per cento del territorio, come risulta dal rapporto Censis, mentre le connessioni in fibra ottica ad altissima velocità coprono solo parzialmente le grandi città;

nella relazione annuale al Parlamento dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dell'estate 2011 si rileva, infatti, che «la percentuale di abitazioni connesse alla banda larga (fisso e mobile) è inferiore al 50 per cento, a fronte di una media europea del 61 "la percentuale di abitazioni connesse alla banda larga (fisso e mobile) è inferiore al 50 per cento", inoltre "esiste ancora un 4 per cento di digital divide da colmare, cui si aggiunge circa il 18 per cento della popolazione servita da adsl sotto i 2 mbit al secondo". Tutto questo, secondo il presidente Calabrò, "potrebbe anche precludere all'Italia la possibilità di estendere il servizio universale alla banda larga"»;

la relazione evidenzia che, a fronte della grande diffusione della telefonia mobile, con oltre una sim e mezza per abitante e con 12 milioni di italiani che navigano dal telefonino nel 2011, «nella rete fissa, invece, la situazione è più stagnante, sebbene oltre 5 milioni di linee siano attive in unbundling e nonostante il miglioramento della qualità della rete. La penetrazione del 22 per cento della banda larga fissa migliora il dato del 20,6 per cento dello scorso anno ma rimane indietro rispetto alla media europea del 26,6 per cento». Insomma, «il modello della connessione dal computer fisso ancora non si afferma: non ci si abbona alla banda larga anche quando è disponibile e spesso anche con tariffe promozionali convenienti», anche perché «il fondamentale gap digitale dell'Italia è innanzitutto culturale e di alfabetizzazione informatica»;

secondo i dati della Commissione europea, a fronte di una percentuale di servizi pubblici di base interamente disponibili on line, che in Italia raggiunge il 100 per cento - saldamente davanti alla Germania (90,9 per cento), Francia (83,3 per cento) e Unione europea a 27 (80,9 per cento) - le abitazioni in Italia con un accesso a internet sono solo il 62 per cento, contro l'83 per cento della Germania, il 76 per cento della Francia, l'85 per cento della Gran Bretagna, l'84 per cento della Finlandia e il 91 per cento della Svezia. In pratica, quattro famiglie su dieci in Italia non hanno fisicamente la possibilità di collegarsi al web tramite rete fissa ed il 39 per cento della popolazione tra i 16 e i 74 anni non si è mai collegata alla rete né fissa né mobile, mentre solo un inglese su dieci non ha mai sperimentato una pagina web in qualunque sua forma;

il problema dello sviluppo della rete in un mercato liberalizzato richiede un quadro regolatorio chiaro e semplice che assicuri gli investimenti per lo sviluppo del servizio universale con un coinvolgimento degli operatori, a seconda delle diverse posizioni nel mercato, e con investimenti pubblici che possano assicurare lo sviluppo della rete nel mercato concorrenziale;

in particolare, con riferimento allo sviluppo delle reti in fibra ottica o new generation network (ngn) a banda ultra larga si stima congruo un investimento tra i 10 e i 15 miliardi di euro e, secondo recenti studi riportati in un articolo del Sole 24 Ore, ogni miliardo di investimenti in banda larga potrebbe generare un incremento in termini di prodotto interno lordo fino a 1,5 miliardi di euro;

come riconosciuto recentemente dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e da numerosi studi scientifici, gli investimenti in banda larga hanno effetti considerevoli sulla crescita del reddito nazionale delle società avanzate, sia direttamente per l'attività di progettazione e impianto delle reti, che indirettamente, in virtù dell'aumento complessivo di produttività, del livello di innovazione e di base occupazionale delle attività economiche che utilizzano e beneficiano delle reti di nuova generazione per i loro processi produttivi;

una ricerca della Banca mondiale del 2009, confermata, peraltro, da altre analisi indipendenti, valuta come una variazione di 10 punti percentuali della penetrazione della banda larga possa generare un aumento di 1,21 punti percentuali di crescita del prodotto interno lordo pro capite nelle economie dei Paesi sviluppati;

secondo uno studio della Oxford Economics, un livello di investimenti in banda larga a livelli statunitensi consentirebbe all'Europa una crescita del prodotto interno lordo di circa il 5 per cento e del 7 per cento per l'Italia; sulla base delle stime del Progetto Italia digitale 2010 di Confindustria, l'attivazione delle reti di nuova generazione fisse e mobili può generare a regime risparmi di 40 miliardi di euro annui, grazie, soprattutto, alla possibile crescita dimensionale del telelavoro e della digitalizzazione degli adempimenti fiscali e amministrativi,
impegna il Governo:

a rendere disponibili le risorse già stanziate per la banda larga nelle regioni sottoutilizzate del Paese, al fine di assicurarne la copertura anche nelle aree meno remunerative;

a rivedere il quadro programmatico strategico degli investimenti nel settore delle reti di comunicazione a larga banda, al fine di assicurare il conseguimento da parte dell'Italia degli obiettivi fissati nell'agenda digitale europea.

(1-00840)
«Galletti, Rao, Mereu, Compagnon, Bonciani, Ciccanti, Naro, Volontè».