Atto Camera
Mozione 1-00799
presentata da
DONATO RENATO MOSELLA
testo di
martedì 10 gennaio 2012, seduta n.567
La Camera,
premesso che:
la celiachia è un'intolleranza permanente al glutine, una sostanza presente in molti cereali, tra cui quelli più comunemente usati, quali frumento, farro, avena, orzo, segale, kamut, spelta e triticale; si tratta dell'intolleranza alimentare più frequente a livello mondiale;
in Italia si stima che un soggetto ogni cento persone sia affetto da tale intolleranza. Pertanto, il numero potenziale di celiaci sarebbe pari a 600.000 persone, a fronte dei soli 122.000 circa diagnosticati e censiti secondo i dati del 2010; nel 2007 erano poco più di 64.000. Sono 20.000 le nuove diagnosi effettuate ogni anno, con un incremento annuo di circa il 20 per cento;
ad oggi non esiste una cura per questa intolleranza. L'unica terapia in grado di assicurare ai soggetti affetti da celiachia uno stato di salute perfetto è una corretta e rigorosa dieta senza glutine. Solo l'esclusione degli alimenti più comunemente utilizzati e contenenti glutine, quali pasta, pane, pizza e derivati, consente un recupero totale dalla malattia;
il 20 giugno 2011 la Commissione europea ha presentato una proposta di modifica della direttiva quadro n. 2009/39/CE relativa ai prodotti cosiddetti «dietetici», con lo scopo di semplificare la normativa europea. Tale proposta prevede, tra l'altro, all'articolo 17, paragrafo 2, l'abrogazione del regolamento (CE) n. 41/2009, relativo alla composizione e all'etichettatura dei prodotti alimentari adatti alle persone intolleranti al glutine, la cui applicazione è prevista a decorrere dal 1o gennaio 2012;
la proposta COM(2011)353 si pone l'obiettivo di continuare a disciplinare solo i prodotti destinati a «lattanti, bambini e a fini medici speciali», che risultano, pertanto, gli unici ad aver mantenuto la qualifica di «categorie vulnerabili». In tal modo viene cancellata la definizione di «prodotto destinato ad un'alimentazione particolare» o «dietetico», che fino a questo momento ha garantito le più ampie forme di tutela per i consumatori più deboli, quali appunto lattanti, bambini, soggetti malnutriti, ma anche persone obese, sportivi e, soprattutto, soggetti celiaci;
con la nuova proposta della Commissione, infatti, i prodotti senza glutine, che fino ad oggi erano considerati dietetici, assumerebbero la qualifica di prodotti «comuni», quelli cioè destinati alla generalità dei consumatori e troverebbero più ampia disciplina nel diverso «regolamento claims» (regolamento (CE) n. 1924/2006). Tale provvedimento disciplina le regole per l'utilizzo delle indicazioni dei valori nutrizionali sui prodotti alimentari. Vengono, ad esempio, disciplinate dal regolamento in questione le diciture «senza grassi», «con poco sale» e «senza colesterolo»;
secondo il «regolamento claims», pertanto, la dicitura «senza glutine» non farebbe altro che qualificare un prodotto come particolarmente sano per la totalità dei consumatori;
appare evidente che il regolamento in questione non può essere sufficiente a garantire quei margini di sicurezza necessari e le cautele previste per soggetti particolarmente esposti come i celiaci, che possiedono esigenze alimentari e nutrizionali del tutto specifiche;
la proposta della Commissione europea rischia di compromettere gravemente la tutela della salute dei soggetti affetti da celiachia, per la mancanza di garanzie circa la sicurezza dei prodotti alimentari, che per il celiaco rappresentano l'unica cura possibile;
è necessaria una costante opera di sensibilizzazione di tutte le istituzioni nazionali, europee ed internazionali a tutela di quella parte della popolazione affetta da malattia celiaca e contro l'approvazione del nuovo regolamento;
in Italia la celiachia è considerata malattia sociale ai sensi della legge n. 123 del 2005. I prodotti senza glutine sono inseriti nel registro nazionale dei prodotti dietetici senza glutine e sono a carico del servizio sanitario nazionale, per questo vengono erogati gratuitamente,
impegna il Governo:
ad adottare, presso le sedi istituzionali competenti, tutte le iniziative necessarie a tutelare la salute dei soggetti celiaci a fronte dei possibili rischi che possono derivare dalla proposta della Commissione europea COM(2011)353 e dall'abrogazione del regolamento (CE) n. 41/2009.
(1-00799)
«Mosella, Lanzillotta, Pisicchio, Tabacci, Brugger».