ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00788

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 563 del 20/12/2011
Abbinamenti
Atto 1/00770 abbinato in data 20/12/2011
Atto 1/00785 abbinato in data 20/12/2011
Atto 1/00786 abbinato in data 20/12/2011
Atto 1/00787 abbinato in data 20/12/2011
Atto 1/00790 abbinato in data 20/12/2011
Atto 6/00097 abbinato in data 20/12/2011
Firmatari
Primo firmatario: MOSELLA DONATO RENATO
Gruppo: MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Data firma: 20/12/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LANZILLOTTA LINDA MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA 20/12/2011
PISICCHIO PINO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA 20/12/2011
TABACCI BRUNO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA 20/12/2011
BRUGGER SIEGFRIED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 20/12/2011


Stato iter:
20/12/2011
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/12/2011

RITIRATO IL 20/12/2011

CONCLUSO IL 20/12/2011

Atto Camera

Mozione 1-00788
presentata da
DONATO RENATO MOSELLA
testo di
martedì 20 dicembre 2011, seduta n.563

La Camera,

premesso che:

l'intera crisi finanziaria dal 2007 al 2010 è costata alle banche di tutto il mondo ben 588 miliardi di euro; questo è quanto emerge dall'analisi svolta da una grande multinazionale di consulenza;

soltanto nel 2010 a livello mondiale sono andati persi ben 164 miliardi di euro, la maggior parte dei quali in Europa, dove le banche hanno perduto 106 miliardi, a fronte degli 80 miliardi di quelle americane;

fino a questo momento, gli aumenti di capitale effettuati, pari a 73 miliardi in Europa a giugno 2011, sono già stati bruciati dalla crisi. L'alternativa sembra pertanto essere limitata ad un ulteriore aumento di capitale da parte delle banche coinvolte o ad una forte riduzione dei finanziamenti per le imprese e le famiglie;

si stima che le banche, per rispettare le regole dettate da «Basilea 3», potrebbero essere costrette a tagliare il credito per un importo pari a 5 mila miliardi di euro;

l'Autorità bancaria europea (Eba) l'8 dicembre 2011 ha diffuso una raccomandazione formale relativa alle operazioni di ricapitalizzazione di cui necessitano le banche;

il documento si rivolge alle autorità di vigilanza nazionali, affinché richiedano alle banche interessate, di consolidare il proprio patrimonio attraverso un «buffer di capitale eccezionale e temporaneo», in modo tale da portare il «Core tier 1» al 9 per cento. Il buffer in questione dovrà essere costituito entro giugno 2012;

i cinque gruppi bancari italiani coinvolti sono: Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banco popolare e Unione di Banche Italiane e l'ammontare complessivo delle loro ricapitalizzazioni è pari a 15.366 milioni di euro;

le banche interessate entro gennaio 2012 sono tenute a presentare alle autorità di vigilanza nazionali i piani aziendali contenenti le indicazioni necessarie per raggiungere l'obiettivo entro fine giugno 2012;

secondo l'Associazione bancaria italiana le scelte imposte dall'Eba si collocano in un contesto economico-temporale particolarmente difficile e fortemente condizionato da prospettive di crescita vicine allo zero. Inoltre, l'Associazione bancaria italiana ha sottolineato che l'esercizio eseguito dall'Eba sul fabbisogno di capitale delle banche,«appare viziato da una non omogenea applicazione dei criteri di determinazione delle attività ponderate per il rischio tra le differenti giurisdizioni europee»;

le ricapitalizzazioni secondo l'Associazione bancaria italiana avrebbero come unico risultato la netta contrazione del credito erogato all'economia reale;

l'Associazione bancaria italiana, inoltre, contesta le modalità con le quali l'Autorità bancaria europea ha adottato la raccomandazione, non essendo stata svolta alcuna consultazione preventiva o analisi d'impatto delle norme;

l'inasprimento dei requisiti patrimoniali previsti per le banche italiane, pertanto, rappresenta nell'immediato un ostacolo al superamento della crisi: i dati elaborati dalla Banca d'Italia mettono in evidenza una contrazione del credito bancario al settore privato. Questa riduzione si è tradotta sia nel rallentamento dei prestiti alle famiglie, in particolare del credito al consumo e degli altri prestiti diversi dai mutui, sia nella decelerazione dei finanziamenti alle imprese;

le piccole e medie imprese rappresentano il tessuto principale della realtà industriale italiana; la caratteristica essenziale di tali aziende è data dalla loro stretta dipendenza dal credito bancario, come emerge dal fatto che il debito con le banche incide sulle piccole e medie imprese per circa il 40 cento del totale delle loro passività;

la riduzione del credito per le imprese determina minori finanziamenti, minori investimenti e conseguenti ridotte possibilità di crescita;

con l'applicazione delle regole dettate da «Basilea 3» e le revisioni effettuate dall'Eba, appare di grande importanza che il rapporto tra banche e piccole e medie imprese sia ispirato a criteri di massima trasparenza, in particolare con riferimento alle modalità di determinazione del rating,
impegna il Governo:
a farsi promotore presso le istituzioni europee di una valutazione della congiuntura economica che l'Italia e l'Europa attraversano, al fine di ipotizzare una diversa scadenza per l'attuazione delle ricapitalizzazioni previste dall'Eba;

ad adottare, in sede europea, iniziative volte a prevedere l'opportunità di modificare le modalità di determinazione dei criteri di calcolo dei requisiti patrimoniali delle banche;

ad introdurre iniziative volte a garantire un'effettiva trasparenza nel rapporto tra le imprese e le banche, sia dal lato della trasmissione di tutte le informazioni aziendali che dal lato della diffusione dei criteri di valutazione utilizzati.

(1-00788)
«Mosella, Lanzillotta, Pisicchio, Tabacci, Brugger».