ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00637

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 470 del 03/05/2011
Abbinamenti
Atto 1/00633 abbinato in data 03/05/2011
Atto 1/00634 abbinato in data 03/05/2011
Atto 1/00635 abbinato in data 03/05/2011
Atto 1/00636 abbinato in data 03/05/2011
Firmatari
Primo firmatario: MECACCI MATTEO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/05/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 03/05/2011
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 03/05/2011
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 03/05/2011
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 03/05/2011
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 03/05/2011
TOUADI JEAN LEONARD PARTITO DEMOCRATICO 03/05/2011
GOZI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 03/05/2011
SARUBBI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 03/05/2011
COLOMBO FURIO PARTITO DEMOCRATICO 03/05/2011
MELANDRI GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 03/05/2011
DE PASQUALE ROSA PARTITO DEMOCRATICO 03/05/2011
DUILIO LINO PARTITO DEMOCRATICO 03/05/2011
ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO 03/05/2011


Stato iter:
04/05/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/05/2011
Resoconto MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 03/05/2011
Resoconto BONIVER MARGHERITA POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Resoconto GIULIETTI GIUSEPPE MISTO
Resoconto MOGHERINI REBESANI FEDERICA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto D'AMICO CLAUDIO LEGA NORD PADANIA
Resoconto NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto SARDELLI LUCIANO MARIO INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/05/2011

DISCUSSIONE IL 03/05/2011

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/05/2011

RITIRATO IL 04/05/2011

CONCLUSO IL 04/05/2011

Atto Camera

Mozione 1-00637
presentata da
MATTEO MECACCI
testo di
martedì 3 maggio 2011, seduta n.470

La Camera,

premesso che:
il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha approvato nelle settimane scorse due risoluzioni ai sensi del capitolo VII della Carta dell'Onu per condannare e porre fine alla repressione violenta da parte delle forze militari del Governo libico nei confronti dei movimenti di opposizione che chiedevano riforme democratiche e la fine di un regime dittatoriale al potere da oltre 40 anni;

l'adozione di tali risoluzioni rappresenta un'importante attuazione del principio della responsabilità di proteggere le popolazioni civili, adottato all'unanimità dal summit Onu del 2005;

analoghe condanne nei confronti del Governo libico sono giunte anche dalla Lega araba e dall'Unione africana;

tale repressione è avvenuta su larga scala ed è stata, ed è tuttora, tale da poter configurare la commissione di crimini contro l'umanità ai sensi del diritto internazionale;

fonti del Dipartimento di Stato americano parlano di un numero di vittime civili tra le 10.000 e le 30.000, in particolare nella città di Misurata che è da oltre un mese sotto assedio;

con la prima risoluzione, la n. 1970, il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha, tra l'altro, imposto sanzioni personali ed economiche nei confronti degli esponenti del Governo libico responsabili delle violenze nei confronti dei civili, e ha dato mandato alla Corte penale internazionale di indagare sui crimini commessi in Libia, in particolare ai danni della popolazione civile;

a seguito del mancato rispetto della risoluzione n. 1970 da parte delle autorità libiche, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha, tra l'altro, autorizzato con la seconda risoluzione, la n. 1973, gli Stati membri dell'Onu a prendere tutte le misure necessarie «per proteggere i civili e le aree popolate da civili sotto minaccia di attacco in Libia», inclusa l'attuazione di una no fly zone;

con l'adozione di tale risoluzione e con il successivo intervento armato di una serie di Paesi membri della Nato - anche in collaborazione con le forze armate italiane e con l'uso delle basi militari situate nel territorio italiano - è stato possibile fermare l'avanzata verso est delle forze armate libiche che erano giunte alla periferia della città di Bengasi, sede del Consiglio nazionale libico, istituito per dare rappresentanza all'opposizione al regime libico;

il Parlamento italiano, con la risoluzione n. 6-00072 ha già impegnato il Governo a dare attuazione ai contenuti delle risoluzioni n. 1970 e n. 1973 del Consiglio di sicurezza, inclusa quindi la possibilità di attacchi armati per via aerea;

il Governo libico ha fatto e sta facendo ampio uso dei mezzi di informazione per attività di propaganda e per fomentare la violenza contro i civili libici che si oppongono al suo regime;

nella conduzione dell'intervento militare occorre garantire la massima protezione della popolazione civile libica e prevederne una costante e puntuale informazione sugli obiettivi dello stesso nelle zone controllate dal regime, anche mettendo fuori uso gli strumenti di propaganda mediatica utilizzati da Gheddafi e dalle autorità libiche;

in Libia vivono decine di migliaia di profughi provenienti da tutta l'Africa che stanno soffrendo una gravissima crisi umanitaria e che mettono a rischio la loro vita cercando di attraversare il canale di Sicilia pur di fuggire al conflitto;

i finanziamenti alla cooperazione civile internazionale sono stati tagliati radicalmente in questa legislatura passando dai 732 milioni di euro del 2008 ai 176 milioni di euro del 2011, riducendo drasticamente le possibilità di intervento a sostegno di attività di formazione democratica e dello stato di diritto nei Paesi in via di sviluppo;

il rapporto sui diritti umani nel mondo approvato dal Parlamento europeo nel 2008, nel quale si afferma che esso «considera la difesa non violenta dei diritti dell'uomo lo strumento più adeguato per il pieno godimento, l'affermazione, la promozione, il rispetto dei diritti dell'uomo fondamentali» è rimasto inattuato e non sono attualmente previsti programmi di cooperazione internazionale italiana a favore della difesa nonviolenta dei diritti dell'uomo,
impegna il Governo:
a garantire la piena attuazione delle risoluzioni n. 1970 e n. 1973 del 2011 del Consiglio di sicurezza dell'Onu;

a prevedere misure di sostegno straordinario, nell'ambito della cooperazione civile e in coordinamento con gli altri Paesi alleati a partire dall'Unione europea, per garantire la piena informazione attraverso tutti i mezzi di comunicazione - anche delle zone della Libia controllate dalle autorità di Gheddafi - sulla natura di quel regime, sui crimini da esso commessi e sugli obiettivi di promozione della democrazia e dei diritti umani dell'intervento della Nato, anche mettendo fuori uso le strutture di propaganda mediatica utilizzate dalle autorità libiche;

a prevedere, di concerto con l'Unione europea, interventi umanitari anche in Libia, oltre a quelli in corso in Tunisia, per la protezione dei profughi e dei richiedenti asilo, in modo da garantirne la protezione;

a predisporre un piano di rilancio straordinario della cooperazione civile internazionale, anche con iniziative da prendersi in sede di Consiglio europeo, attraverso l'individuazione di programmi e progetti per dare concreta attuazione al concetto della «difesa non violenta dei diritti dell'uomo e della democrazia» approvato dal Parlamento europeo nel 2008, in Libia e in tutto il Medio oriente.

(1-00637)
«Mecacci, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Maurizio Turco, Zamparutti, Touadi, Gozi, Sarubbi, Colombo, Melandri, De Pasquale, Duilio, Zampa».