Atto Camera
Mozione 1-00591
presentata da
GIAN LUCA GALLETTI
testo di
lunedì 14 marzo 2011, seduta n.448
La Camera,
premesso che:
il 3 marzo 2011 il Ministro dell'interno, Roberto Maroni, ha informato il Consiglio dei ministri dell'indizione dei comizi elettorali per le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio 2011 per il primo turno e due settimane dopo per i ballottaggi, ove sarà necessario;
il Ministro dell'interno ha proposto, altresì, di celebrare i quattro referendum abrogativi nei confronti dei quali i cittadini saranno chiamati ad esprimersi (in materia di: legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale; modalità, affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica; determinazione della tariffa del servizio idrico integrato; nuove centrali per la produzione di energia nucleare) il 12 giugno 2011, ultimo giorno utile per celebrare i referendum;
l'articolo 34 della legge n. 352 del 1970, che regolamenta i referendum, fissa, infatti, la data di convocazione degli elettori «in una domenica compresa tra il 15 aprile ed il 15 giugno»;
l'articolo 31 della medesima legge, tuttavia, disponendo il divieto di celebrare i referendum «nell'anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere o nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l'elezione di una delle Camere medesime», esclude di fatto unicamente l'abbinamento tra referendum ed elezioni politiche;
oltre ad undici amministrazioni provinciali (Reggio Calabria, Ravenna, Trieste, Gorizia, Mantova, Pavia, Macerata, Campobasso, Vercelli, Lucca, Treviso), sono 1.310 i comuni italiani che rinnoveranno i propri organi amministrativi e, tra questi, vi sono importanti capoluoghi di regione, come Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste, Cagliari e Catanzaro, ed altri importanti comuni, come Ravenna, Rimini, Salerno, Latina, Novara e Arezzo;
oltre a causare evidenti disagi per i cittadini, chiamati a recarsi alle urne per tre settimane consecutive, separare la data delle elezioni amministrative della primavera 2011 da quella dei referendum comporterebbe un inutile spreco di denaro pubblico a carico dei contribuenti italiani;
poiché il Governo non ha ritenuto opportuno adottare in questo momento nessuna misura economica onerosa per esigenze di tenuta dei conti pubblici, sperperare oltre 300 milioni di euro, necessari per celebrare i referendum in una data diversa da quella prevista per le elezioni amministrative, appare ai firmatari del presente atto di indirizzo una decisione insensata e senza criterio;
solo pochi giorni fa, in occasione della discussione del decreto-legge n. 225 del 2010, cosiddetto milleproroghe, il Go verno non ha espresso parere favorevole su nessuna proposta emendativa volta a reperire risorse per il rifinanziamento del fondo per le non autosufficienze, del fondo per le politiche sociali, del fondo per le politiche per la famiglia, del fondo unico per lo spettacolo, a destinare nuove risorse alle forze dell'ordine e ai vigili del fuoco, ad assicurare il reintegro delle risorse tagliate per il 2011 al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e al Ministero per i beni e le attività culturali, a garantire i fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici o per far fronte alle vecchie e nuove calamità naturali che hanno colpito il Paese,
impegna il Governo
ad adottare le iniziative di propria competenza al fine di garantire che la celebrazione dei referendum abrogativi si tenga nella medesima giornata prevista per il primo turno delle prossime elezioni amministrative della primavera 2011.
(1-00591) «Galletti, Della Vedova, Tabacci».