ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00589

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 447 del 10/03/2011
Firmatari
Primo firmatario: OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/03/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZUCCHI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 10/03/2011
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 10/03/2011
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 10/03/2011
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 10/03/2011
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 10/03/2011
CUOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 10/03/2011
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 10/03/2011
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 10/03/2011
MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 10/03/2011
PEPE MARIO (PD) PARTITO DEMOCRATICO 10/03/2011
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 10/03/2011
SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 10/03/2011
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 10/03/2011


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-00589
presentata da
NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO
testo di
giovedì 10 marzo 2011, seduta n.447

La Camera,

premesso che:

nel 2009, a seguito della crisi del settore lattiero-caseario del 2008-2009 che ha visto i produttori riversare latte nei campi e nelle strade, l'Unione europea ha costituito un gruppo di esperti di alto livello sul latte (HLG) che ha prodotto una serie di proposte, con 7 raccomandazioni, successivamente condivise dal Consiglio agricolo del 27 settembre 2010;

il 9 dicembre 2010, la Commissione ha presentato la proposta di regolamento «Recante modifica al regolamento (CE) n. 1234/2007 per quanto riguarda i rapporti contrattuali nel settore del latte e dei prodotti «lattiero-caseari», COM(2010) 728, denominato «pacchetto latte», per dare applicazione alle indicazioni del gruppo di esperti sul latte;

queste proposte saranno discusse dal Parlamento europeo, che approverà, nel mese di aprile 2011 il provvedimento in commissione agricoltura e sviluppo rurale, e, nel mese di maggio, lo stesso provvedimento sarà sottoposto al voto della plenaria di Strasburgo per l'approvazione in prima lettura;

le stesse proposte saranno esaminate dal Consiglio dei ministri dell'agricoltura per essere approvate nel 2011 ed entrare in vigore nel 2012;

le suddette proposte legislative fanno seguito alla relazione della Commissione europea «Andamento della situazione dei mercati e conseguenti condizioni per estinguere gradualmente il regime delle quote latte», COM(2010) 727;

il mercato del latte in Europa è stato caratterizzato negli ultimi tre anni da una forte volatilità, mai verificata precedentemente;

nel 2007, si era registrata una forte impennata del prezzo del latte franco azienda nell'Unione europea, che nel giro di sei mesi era passato da 26 centesimi/chilogrammo a 39 centesimi/chilogrammo (media ponderata dei 27 Stati membri dell'Unione europea. All'opposto, nel corso dei 16 mesi successivi, da gennaio 2008 a maggio 2009, il prezzo del latte era crollato, passando da 39 centesimi/chilogrammo a 24 centesimi/chilogrammo, ad un livello in media leggermente superiore a quello in cui scatta la rete di sicurezza. Dal secondo semestre 2009, il mercato dei prodotti lattiero-caseari si è ripreso e ha continuato a migliorare per tutto il 2010;

le consegne di latte vaccino nei 27 Stati membri dell'Unione europea sono restate relativamente stabili, con solo piccole variazioni in percentuale da un anno all'altro (+1 per cento nel 2008, -0,6 per cento nel 2009, +0,03 per cento nei primi 7 mesi del 2010). Le oscillazioni dipendono prevalentemente da due fattori: il mercato mondiale e la riduzione del prezzo di sostegno comunitario;

l'analisi realizzata dal gruppo di esperti sul latte evidenzia che gli squilibri nella catena di approvvigionamento della filiera lattiero-casearia, la crescente concentrazione dell'industria a fronte di un numero elevato di produttori lattieri dispersi sul territorio e una ripartizione disomogenea del valore aggiunto lungo la filiera hanno aggravato la crisi del 2009;

il pacchetto latte, che modifica il regolamento dell'OCM unica (reg. (Ce) 1234/2007), introduce alcune misure specifiche per rafforzare la posizione dei produttori lattiero-caseari nella filiera; in particolare, introduce: i contratti scritti tra produttori di latte e trasformatori, la possibilità di negoziare collettivamente le condizioni contrattuali attraverso le organizzazioni dei produttori (OP), norme specifiche per la costituzione e il funzionamento delle organizzazioni interprofessionali (OI) e disposizioni per la trasparenza del mercato;

l'introduzione di contratti formali, secondo la Commissione europea, incoraggerà tutti gli operatori della catena lattiero-casearia a seguire con più attenzione l'andamento del mercato, a reagire più tempestivamente ai segnali di cambiamento del mercato, ad allineare maggiormente i prezzi all'ingrosso e al dettaglio a quelli corrisposti agli agricoltori, ad adattare l'offerta alla domanda e a porre fine a pratiche commerciali sleali;

per migliorare la concentrazione dell'offerta e per riequilibrare il potere contrattuale all'interno della filiera, la proposta prevede di incoraggiare la costituzione di organizzazioni di produttori e di consentire agli agricoltori di negoziare collettivamente i contratti attraverso le OP;

allo scopo di riunire i soggetti attivi nell'intera catena produttiva, la proposta prevede il riconoscimento delle Organizzazioni interprofessionali (OI), che perseguono l'obiettivo di migliorare la conoscenza della produzione e del mercato, di coordinare meglio la ricerca e di promuovere le migliori pratiche in materia di produzione e trasformazione;

va tenuto conto che la volatilità dei prezzi mondiali appare un elemento strutturale degli ultimi anni ed anche per il prossimo futuro, sia per i prodotti lattiero-caseari che per la maggior parte delle commodities, come i cereali, le oleaginose e lo zucchero;

l'Unione europea mette a disposizione strumenti per migliorare il funzionamento della filiera;

le proposte del pacchetto latte consentiranno di dare maggiore forza giuridica ai contratti tra produttori e trasformatori, con la possibilità per gli Stati membri di renderli obbligatori, senza incorrere nei vincoli della normativa comunitaria sulla concorrenza;

le quote latte saranno abolite dal 1o aprile 2015, ma nel frattempo l'Unione europea ha deciso un aumento graduale delle quote;

le quote latte diventano sempre meno rilevanti, in quanto la produzione lattiera resta al di sotto delle quote in un numero crescente di Stati membri. Mentre nella campagna 2008-2009 ben sei Stati membri hanno dovuto pagare un prelievo sulle eccedenze, nella campagna 2009/2010 gli Stati membri che devono pagarlo sono solo tre (Danimarca, Olanda e Cipro);

il prezzo della quota latte diminuisce man mano che si avvicina la fine del regime delle quote; nella grande maggioranza degli Stati membri è già basso o vicino a zero;

per preparare meglio il terreno all'abolizione delle quote nel 2015, la Commissione suggerisce di facilitare l'atterraggio morbido attraverso la sensibilizzazione e la responsabilizzazione degli operatori della filiera lattiero-casearia in modo che tengano meglio conto dei segnali del mercato e adeguino l'offerta alla domanda;

il Governo italiano ancora non ha fornito una proposta per tutto il settore lattiero-caseario e in questi anni si è limitato alle proroghe del pagamento delle multe sulle quote latte, evidenziando, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, la mancanza di una visione globale di filiera;

il Governo italiano non ha ancora presentato le proprie proposte sul pacchetto latte,
impegna il Governo:
a formulare, nei tempi più utili, la posizione negoziale dell'Italia sul cosiddetto pacchetto latte, al fine di consentirne l'esame da parte delle competenti Commissioni parlamentari;

a prevedere che la posizione negoziale dell'Italia sul cosiddetto pacchetto latte contenga, tra gli altri, i seguenti elementi:

a) l'impatto per l'Italia conseguente alle proposte della Commissione europea sul pacchetto latte;

b) la compatibilità giuridica dei contratti tra produttori e trasformatori, ipotizzati dal pacchetto latte e la relativa possibilità per gli Stati membri di renderli obbligatori, con le norme nazionali sulla regolazione dei mercati ai sensi del decreto legislativo 102 del 2005;

c) la messa a punto di strumenti e metodi per migliorare la qualità dei prodotti in tutte le fasi della filiera anche attraverso l'adozione di strumenti, autorizzati dallo Stato membro, che consentano ai produttori e agli organismi interprofessionali (introdotti dalla proposta Unione europea) di gestire l'offerta produttiva, di pianificarla e di adeguarla alla domanda in virtù di turbative di mercato;

d) l'individuazione di soluzioni, proposte e azioni di valorizzazione della cooperazione lattiero-casearia, che ha svolto in questi anni un positivo ruolo di stabilizzazione del mercato e della filiera;

e) la messa a punto di azioni di valorizzazione delle produzioni di latte di alta qualità e di tutela dei caratteri distintivi dei formaggi, nonché di misure che favoriscano la crescita e l'auto-organizzazione dei produttori e il loro protagonismo lungo la filiera lattiero-casearia;

f) l'individuazione di un sistema di organizzazioni di produttori che sia coerente con le positive esperienze maturate nel settore ortofrutticolo e che sia caratterizzato dall'effettiva disponibilità/proprietà del prodotto ai fini del suo riconoscimento;

g) il sostegno alla stipula di accordi di filiera che prevedano la partecipazione, oltre che dei produttori e dei trasformatori, della grande distribuzione organizzata;

h) la promozione dell'indicazione dell'origine per i prodotti lattiero-caseari, così come sancito dalla posizione in prima lettura del Parlamento europeo sulla proposta della Commissione COM(2008) 40 relativa alla fornitura di informazioni alimentari ai consumatori e come disposto dall'articolo 4 della legge 3 febbraio 2011, n. 4;

i) l'estensione di parte delle misure previste nella proposta della Commissione sul settore lattiero-caseario ad altri comparti dell'agricoltura mediterranea che, negli ultimi tre anni, sono stati caratterizzati da estrema volatilità dei prezzi, come nel caso dell'olio d'oliva.

(1-00589)
«Oliverio, Zucchi, Marco Carra, Agostini, Brandolini, Cenni, Cuomo, Dal Moro, Fiorio, Marrocu, Mario Pepe (PD), Sani, Servodio, Trappolino».