ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00524

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 418 del 17/01/2011
Abbinamenti
Atto 1/00517 abbinato in data 17/01/2011
Atto 1/00519 abbinato in data 17/01/2011
Atto 1/00523 abbinato in data 17/01/2011
Atto 1/00525 abbinato in data 17/01/2011
Atto 1/00526 abbinato in data 17/01/2011
Atto 1/00528 abbinato in data 17/01/2011
Atto 1/00527 abbinato in data 18/01/2011
Atto 1/00529 abbinato in data 18/01/2011
Firmatari
Primo firmatario: TEMPESTINI FRANCESCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/01/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2011
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2011
AMICI SESA PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2011
BARBI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2011
COLOMBO FURIO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2011
CORSINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2011
LOSACCO ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2011
NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2011
PISTELLI LAPO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2011


Stato iter:
18/01/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/01/2011
Resoconto PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 17/01/2011
Resoconto SCOTTI VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/01/2011

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/01/2011

ACCOLTO IL 17/01/2011

PARERE GOVERNO IL 17/01/2011

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 17/01/2011

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 18/01/2011

RITIRATO IL 18/01/2011

CONCLUSO IL 18/01/2011

Atto Camera

Mozione 1-00524
presentata da
FRANCESCO TEMPESTINI
testo di
lunedì 17 gennaio 2011, seduta n.418

La Camera,

premesso che:

Cesare Battisti è stato condannato all'ergastolo con sentenza della Corte d'assise d'appello di Milano del 1988 (definitiva in Corte di cassazione nel 1993), per omicidio plurimo, oltre che per i reati di banda armata, rapina e detenzione di armi;

il 18 marzo 2007 il connazionale è stato arrestato a Rio de Janeiro ed il 24 marzo 2007 l'Italia ne ha richiesto l'estradizione;

il 13 gennaio 2009 l'allora Ministro della giustizia brasiliano ha concesso a Battisti lo status di rifugiato politico;

nella seduta del 18 novembre 2009, il Tribunale supremo federale del Brasile ha dichiarato nullo il provvedimento di riconoscimento dello status di rifugiato, concesso l'estradizione richiesta dall'Italia e autorizzato il Presidente della Repubblica a consegnare Cesare Battisti al nostro Paese, in conformità al vigente trattato bilaterale in materia di collaborazione in tema di estradizione, pur precisando che la pronuncia faceva salve le competenze del Presidente stesso;

il Capo dello Stato, attraverso dichiarazioni pubbliche e atti ufficiali, e il Governo italiano, nelle diverse occasioni di contatto istituzionale, hanno sottolineato alle autorità brasiliane che si aspettavano il rispetto della decisione del Tribunale supremo federale di concessione dell'estradizione del Battisti; in particolare, alla luce di questa presa di posizione unitaria, il Ministro degli affari esteri ha dato sempre precise e ferme istruzioni in tal senso;

il 30 dicembre 2010 l'Avvocatura generale dello Stato brasiliana ha reso pubblico il proprio parere, approvato dal Vice Avvocato generale, contrario alla concessione dell'estradizione di Battisti, pur contestualmente negando la concessione dello status di rifugiato allo stesso e così smentendo la precedente decisione del Ministro della giustizia;

il 31 dicembre 2010 il Presidente uscente, negli ultimi giorni del suo mandato presidenziale, ha reso nota la propria decisione - conforme al parere dell'Avvocatura - che non accoglie la richiesta di estradizione dell'Italia nei confronti di Battisti;

il diniego all'estradizione, vigendo un trattato internazionale bilaterale, non è nella esclusiva discrezionalità politica del Governo brasiliano, ma deve essere conforme al dettato e alle condizioni previste dalle norme pattizie;

il trattato bilaterale di estradizione prevede che vi possa essere un diniego alla richiesta di estradizione se il fatto per il quale è domandata è considerato dalla parte richiesta, in questo caso il Brasile, reato politico ovvero se la parte richiesta ha serie ragioni per ritenere che la persona verrà sottoposta ad «atti persecutori o discriminatori per motivi di razza, di religione, di sesso, di nazionalità, di lingua, di opinioni politiche o di condizioni personali o sociali, o che la situazione di detta persona rischia di essere aggravata da uno degli elementi suddetti» (articolo 3, capo I, lettera f), del trattato);

è escluso che i reati commessi dal Battisti possano essere considerati «politici», in primo luogo in quanto non certo commessi nel quadro di un'opposizione a un regime autoritario che negava le libertà civili e politiche, in secondo luogo perché i crimini sono stati perpetrati nei confronti di persone che nulla avevano a che vedere col potere politico;

quanto al secondo profilo, il pericolo che nel Paese richiedente l'estradando sia sottoposto a un trattamento persecutorio, a parte l'incoerenza con la decisione delle stesse autorità brasiliane di non concedere lo status di rifugiato, è da considerare che lo stesso Comitato dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite ha, a suo tempo, riconosciuto che la legislazione italiana non ha mai, in nessun caso, adottato misure derogatorie ai diritti garantiti dal patto sui diritti civili e politici delle Nazioni Unite;

infine, quanto al rischio di trattamenti persecutori o di maltrattamenti nei luoghi di detenzione, l'adesione incondizionata del nostro Paese alle convenzioni internazionali ed europee in tema di diritti umani e il sistema di garanzia interne ed internazionali esistente in Italia, nonché il controllo da parte di soggetti istituzionali e non e da parte della stessa opinione pubblica è largamente in grado di scongiurare e fare fronte a tali eventualità, assolutamente ipotetiche;

pertanto, la mancata estradizione di Cesare Battisti configura, nell'opinione di autorevoli giuristi, una violazione del predetto trattato bilaterale di estradizione del 1989 da parte del Brasile;

la decisione brasiliana di addurre le motivazioni di cui al citato articolo 3 del trattato rende tale diniego ancor più ingiusto sul piano dei principi e infondato sul piano legale;

il Presidente del Tribunale supremo federale del Brasile, con decisione del 6 gennaio 2011, ha, in ogni caso, negato la scarcerazione di Battisti e inviato gli atti al giudice relatore per un ulteriore esame del caso in sede plenaria,
impegna il Governo:
a perseguire, in primo luogo, ogni possibile strada di ricorso giurisdizionale prevista dall'ordinamento brasiliano, a partire dalle prossime pronunce del Tribunale supremo federale, affinché il rifiuto opposto dall'ex Presidente del Brasile venga rimosso e Cesare Battisti possa essere estradato e consegnato alla giustizia italiana, conformemente alle previsioni del trattato bilaterale;

ad avviare, nell'eventualità nella quale tali azioni fossero insufficienti a raggiungere lo scopo, le ulteriori procedure, negoziali e di conciliazione, previste da accordi internazionali e bilaterali per la soluzione delle controversie tra i due Paesi, sino a giungere senza indugio ad adire la Corte internazionale di giustizia al fine di vedere riconosciuta la violazione da parte del Brasile del trattato di estradizione del 1989;

nel quadro delle ottime relazioni tradizionalmente in essere con il Brasile e in parallelo con il percorso giudiziario, a mantenere costantemente viva la questione in sede di dialogo politico con quel Governo, cogliendo l'occasione di tutti i possibili contatti con la nuova Presidente della Repubblica, per rappresentare alle autorità brasiliane la nostra aspettativa per una corretta interpretazione del contenuto del trattato bilaterale e, quindi, per l'accoglimento dell'estradizione;

in ragione delle profonde relazioni di amicizia tra i due Paesi, rafforzate dalla presenza in Brasile di diversi milioni di cittadini di origine italiana, ad espletare tutti gli sforzi necessari alla soluzione della questione nel quadro degli storici rapporti di collaborazione tra il popolo italiano e brasiliano;

a fare in modo che la soluzione finale della vicenda sia in sintonia con le norme di tale trattato e con i sentimenti di un'opinione pubblica, che, senza distinzioni di colori ed orientamenti, è sorpresa e indignata per gli ultimi sviluppi.

(1-00524)
«Tempestini, Porta, Maran, Amici, Barbi, Colombo, Corsini, Losacco, Narducci, Pistelli».