ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00512

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 407 del 13/12/2010
Abbinamenti
Atto 1/00532 abbinato in data 24/01/2011
Atto 1/00534 abbinato in data 24/01/2011
Atto 1/00538 abbinato in data 24/01/2011
Atto 1/00539 abbinato in data 25/01/2011
Firmatari
Primo firmatario: AMICI SESA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/12/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
FRANCESCHINI DARIO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
VENTURA MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
BOCCIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
QUARTIANI ERMINIO ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
ROSATO ETTORE PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
BOBBA LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
BOCCI GIANPIERO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
BUCCHINO GINO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
CASTAGNETTI PIERLUIGI PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
CODURELLI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
CONCIA ANNA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
COSCIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
DE BIASI EMILIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
D'ANTONA OLGA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
ESPOSITO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
FARINONE ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
FERRANTI DONATELLA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
FONTANELLI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
FRONER LAURA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
GATTI MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
GENOVESE FRANCANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
MADIA MARIA ANNA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
MARCHI MAINO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
MASTROMAURO MARGHERITA ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
MATTESINI DONELLA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
MAZZARELLA EUGENIO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
MELIS GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
MOSCA ALESSIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
MOTTA CARMEN PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
PEDOTO LUCIANA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
PES CATERINA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
PIZZETTI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
POLLASTRINI BARBARA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
ROSSA SABINA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
ROSSOMANDO ANNA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
SAMPERI MARILENA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
SCHIRRU AMALIA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
SERENI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
SIRAGUSA ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
TIDEI PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
VANNUCCI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 13/12/2010
LO MORO DORIS PARTITO DEMOCRATICO 21/01/2011


Stato iter:
25/01/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 24/01/2011
Resoconto SERENI MARINA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 24/01/2011
Resoconto DE TORRE MARIA LETIZIA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto GOISIS PAOLA LEGA NORD PADANIA
Resoconto FARINA RENATO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto POLIDORI CATIA INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
 
PARERE GOVERNO 25/01/2011
Resoconto CARFAGNA MARIA ROSARIA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (PARI OPPORTUNITA')
 
DICHIARAZIONE VOTO 25/01/2011
Resoconto CALGARO MARCO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto POLIDORI CATIA INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Resoconto MURA SILVANA ITALIA DEI VALORI
Resoconto NAPOLI ANGELA FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA
Resoconto BINETTI PAOLA UNIONE DI CENTRO
Resoconto RIVOLTA ERICA LEGA NORD PADANIA
Resoconto AMICI SESA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto LORENZIN BEATRICE POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI
Resoconto MUSSOLINI ALESSANDRA POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 24/01/2011

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 24/01/2011

DISCUSSIONE IL 24/01/2011

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 24/01/2011

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/01/2011

ACCOLTO IL 25/01/2011

PARERE GOVERNO IL 25/01/2011

DISCUSSIONE IL 25/01/2011

APPROVATO IL 25/01/2011

CONCLUSO IL 25/01/2011

Atto Camera

Mozione 1-00512
presentata da
SESA AMICI
testo di
lunedì 13 dicembre 2010, seduta n.407

La Camera,
premesso che:
tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, invitando i Governi, le organizzazioni internazionali e le ONG ad organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in quel giorno;
ci troviamo a vivere un inizio di secolo in cui il grande tema dei diritti umani si ripropone in tutta la sua drammaticità e chiama in causa la responsabilità di istituzioni e politica: questo significa fare i conti, in primo luogo, con la violazione dei diritti umani delle donne, a partire dalla dignità del loro corpo;
come hanno dichiarato numerose risoluzioni delle Nazioni unite, del Parlamento europeo, di organismi sovranazionali e come hanno sottolineato le prese di posizione di associazioni e studiosi, assumere una visione e un piano per i diritti umani significa oggi per la politica mettere al centro innanzitutto i diritti umani delle donne, il cui riconoscimento determinerà il profilo democratico, la convivenza futura e la stessa crescita economica e civile;
il «libro nero» dei diritti umani delle donne è noto nella sua crudezza e tragicità: è aperto un conflitto nel mondo, una vera e propria guerra sparpagliata, che ha come oggetto il dominio sul corpo delle donne;
nel mondo, dunque, una donna su tre, nella sua vita è stata o è destinata a essere almeno una volta vittima di violenza fisica, sessuale o psicologica e il 70 per cento delle donne assassinate muore per mano di parenti;
i dati Istat riferiti al 2006 ed elaborati nel 2007 (non disponiamo, allo stato, di dati ufficiali più recenti, poiché il dipartimento per le pari opportunità non ha provveduto all'aggiornamento delle statistiche di genere) parlano chiaro: sono 6 milioni e 743 mila le donne dai sedici ai settant'anni che sono rimaste vittime di molestie o violenze fisiche, psichiche o sessuali nel corso della vita; circa 1 milione di donne ha subito stupri o tentati stupri (il 4,8 per cento della popolazione femminile globale); il 14,3 per cento delle donne ha subito almeno una violenza fisica o sessuale dal proprio partner. Il 24,7 per cento delle donne ha subito violenze da un altro uomo, 2 milioni e 77 mila donne hanno subito comportamenti persecutori (stalking), dai partner al momento della separazione; nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate; ciò che possiamo definire come il «sommerso» è tuttora elevatissimo e raggiunge circa il 96 per cento delle violenze da un non partner e il 93 per cento di quelle da partner; anche nel caso degli stupri la quasi totalità non viene denunciata;
il rispetto dei diritti umani delle donne assurge, ancora una volta, a simbolo di civiltà e di riconoscimento dei diritti umani e civili di ogni persona, dell'uguaglianza innanzi alla legge e del contrasto a ogni forma di discriminazione, diritti sanciti nella Costituzione italiana e nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo;
il nostro Paese non fa certo eccezione: in Italia il fenomeno della violenza nei confronti delle donne, terribile e declinata in molti modi, è purtroppo fuori controllo;
il 25 novembre del 2008 il Parlamento aveva approvato all'unanimità il dispositivo di una mozione presentata dal gruppo del Partito democratico, la n. 1/00070, che impegnava il Governo a presentare in Parlamento al più presto il piano d'azione elaborato dal dipartimento per le pari opportunità in coordinamento con i ministeri interessati, la conferenza Stato-regioni, le forze dell'ordine, i centri antiviolenza e gli operatori di giustizia; a prevedere per l'attuazione del piano d'azione adeguate risorse per il suo funzionamento, a partire dallo stanziamento già previsto dalla finanziaria vigente, nonché un aumento progressivo; a promuovere, altresì:
a) un programma di educazione e formazione al rispetto della donna, della persona e dei diritti umani a partire dalle scuole;
b) la predisposizione di codici etici per l'informazione, la pubblicità e, in generale, per l'immagine femminile e, più complessivamente, per i linguaggi violenti e prevaricanti;
c) iniziative volte a sensibilizzare l'opinione pubblica attraverso campagne informative sul tema della violenza contro le donne a rendere le donne consapevoli degli strumenti a disposizione per la loro tutela, tra cui il sostegno dei numeri verdi;
d) il potenziamento della rete dei centri anti violenza presenti sul territorio nazionale, che prestano un servizio di fondamentale importanza alle vittime di sopraffazione e di violenza;
e) la previsione di iniziative specifiche per la formazione del personale socio sanitario, delle forze dell'ordine e degli operatori di giustizia;
f) azioni positive per l'assistenza legale e psicologica delle vittime di violenza sessuale;
g) le iniziative legislative contro gli atti persecutori e la violenza sessuale, attraverso l'introduzione di norme che garantiscano una seria azione di prevenzione, la certezza della pena e la tutela e la dignità delle vittime dei reati;
nonostante gli impegni assunti dal Governo ormai due anni fa, oggi le principali reti di associazionismo femminile, impegnate sui temi della tutela della donna e dei servizi territoriali contro la violenza, si trovano a dovere lanciare un grido di allarme per la chiusura forzata di numerosi centri antiviolenza e case rifugio in molto zone del territorio nazionale;
si parla ad esempio, di Genova, con la paventata chiusura del centro antiviolenza di via Mascherona e gli sportelli territoriali di ascolto e aiuto per le donne in difficoltà, di Catania, con la chiusura del centro antiviolenza «Thamaia», della Calabria, con l'annunciata chiusura del dentro antiviolenza penne «Roberta Lanzino», di Palermo, con la vicenda del centro antiviolenza «Le onde», e di tante altre zone d'Italia;
la chiusura dei centri, interamente finanziati dagli enti locali, appare essere la diretta conseguenza della drastica riduzione dei trasferimenti a regioni, province e comuni a seguito delle rigide misure di controllo del debito pubblico prese dal Governo;
anche laddove i centri non rischiano direttamente la chiusura, la riduzione dei trasferimenti economici ridimensiona gravemente le attività e la dimensione dei servizi erogati e, in generale, indebolisce il senso stesso dei centri antiviolenza, che vanno considerati servizi essenziali e riconosciuti come parte essenziale e di un sistema integrato;
con l'approvazione della normativa sullo stalking si è fatto certamente un passo avanti sul tema della tutela della donna, ma intervenire solo sul circuito penale non è certo sufficiente se manca del tutto una cultura della prevenzione e della assistenza delle vittime: inoltre appare evidentemente inutile intervenire con leggi nazionali se poi, sui territori, non si finanziano i servizi operativi anzi li si costringono alla chiusura per totale mancanza di risorse economiche;
inoltre va considerato che i centri antiviolenza costituiscono un vero e proprio investimento non solo in termini «sociali» ma anche in senso economico per il Paese, perché una donna accolta in un centro «costa» sette volte in meno rispetto al caso in cui la donna vittima di violenza venga assistita dai servizi sociali;
la legge di stabilità, non prevede alcun finanziamento per il Fondo contro la violenza sulle donne e stanzia, invece, a favore del Fondo per le pari opportunità, solo un esiguo e assolutamente insufficiente stanziamento di due milioni,
impegna il Governo:
ad avviare, prevedendo un'adeguata copertura economica, un piano d'intervento razionale, curato dal dipartimento per le pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei ministri in accordo con la Conferenza unificata, mirato al sostegno di case rifugio, centri antiviolenza, alla predisposizione di campagne informative e formative nonché di un sistema di misure a tutela delle vittime della violenza, alla costruzione di azioni concrete di prevenzione, nonché ad assumere ogni iniziativa diretta a incrementare i fondi stanziati a favore del dipartimento per le pari opportunità per il finanziamento la rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio al fine di scongiurarne la chiusura e il ridimensionamento, dando, finalmente a questi fondamentali servizi una stabilità e il senso di appartenere ad un sistema strutturato e integrato.
(1-00512)
«Amici, Lenzi, Villecco Calipari, Franceschini, Ventura, Maran, Boccia, Quartiani, Giachetti, Rosato, Bellanova, Bobba, Bocci, Bossa, Brandolini, Bucchino, Castagnetti, Causi, Cenni, Codurelli, Concia, Coscia, D'Incecco, De Biasi, D'Antona, Esposito, Farinone, Ferranti, Fontanelli, Froner, Garavini, Gatti, Genovese, Ghizzoni, Gnecchi, Grassi, Lulli, Madia, Marchi, Mariani, Mastromauro, Mattesini, Mazzarella, Melis, Mosca, Motta, Murer, Narducci, Pedoto, Peluffo, Pes, Pizzetti, Porta, Pollastrini, Rossa, Rossomando, Samperi, Schirru, Sereni, Servodio, Siragusa, Tidei, Tullo, Vannucci, Lo Moro».